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lunedì 6 dicembre 2010

L'Italia degli innovatori: fare start-up non è più un miraggio

Recentemente ho letto un post molto interessante scritto da Stefano Passatordi sul suo blog dedicato a mondo delle start-up. L'articolo, intitolato "Start-up: la dura verità", cerca di smontare gli stereotipi che spesso accompagnano l'avventura di chi si accinge a creare un'azienda ad alta tecnologia. Mai come negli ultimi tempi, infatti, in Italia si è acceso un dibattito su questo tema che ha portato molti consigli utili ma in molti casi ha anche confuso chi non ha dimestichezza con questi argomenti.

Per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco, Stefano ha sottolineato alcune delle false credenze che si erano diffuse spiegando come, senza essere all'interno del settore, non si possono purtroppo comprendere molte delle difficoltà che un gruppo di persone deve affrontare nel momento in cui decide di fare start-up. Soltanto con l'esperienza diretta, è possibile capire i delicati meccanismi che muovono l'ingranaggio start-up senza ricadere in riflessioni prive di fondamento.

Rimandandovi all'articolo originale per approfondire quanto sostenuto da Stefano che sicuramente parla con cognizione di causa, avendo creato un servizio - Ibrii - che ha attirato l'attenzione di Lorenzo Thione a San Francisco, vorrei ora spostare la mia attenzione su alcuni progetti che rappresentano un valido esempio di come in Italia si può fare start-up.

Alcuni eventi, tenutisi nelle ultime settimane hanno dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che aprire un'azienda tecnologica in Italia non è più un miraggio. Partiamo dal primo Percorsi dell'Innovazione - collegato allo Smau di Milano (fine ottobre) che ha visto la presentazione di progetti di tutto rispetto come: Blomming di Alberto D'Ottavi e Nicola Junior Vitto, HiNii, Spreaker, Shreppy, Twago e tanti altri che trovate qui.

Il secondo evento è il "Programma Ego di Ericcson" business plan competition organizzata dalla Fondazione Lars Magnus Ericcson che ha premiato alcune idee davvero innovative. Ecco il nome dei vincitori tratto dal comunicato stampa ufficiale "ERICSSON PREMIA I GIOVANI E LE START-UP CHE GUARDANO LONTANO”:

Con il progetto “Cicerone Travel Assistant”, la start-up CST Advising di Alessandro Palestini, Massimiliano Miglio, Andrea Bichiri e Simone Pasculli si propone di offrire un servizio integrato all’utente in mobilità, per soddisfare la necessità di informazioni turistiche durante un viaggio di lavoro o una vacanza di piacere. L’elemento di innovatività è rappresentato dall’utilizzo di un motore semantico che attraverso tecniche di intelligenza artificiale abilita ricerche concettuali più evolute rispetto al normale impiego di parole chiave nei motori di ricerca tradizionali.

La Operations Management Team composta da Diego Falsini e Francesco Giordano, dottorandi in Ingegneria Economico-Gestionale dell’Università Tor Vergata di Roma, è stata selezionata per un progetto di consulenza innovativo rivolto alle piccole-medie imprese dei settori dell’industria manufatturiera, della logistica e della distribuzione. Il servizio riguarda la fornitura di soluzioni gestionali e tecnologiche basate su competenze, metodologie e strumenti propri del campo dell’operations management.


La terza start-up selezionata è quella costituita da Marco Greco e Fabio Patriarca della Facoltà di Ingegneria dell’Università Tor Vergata per il progetto “WinWin Manager” che si propone di commercializzare un servizio di formazione integrato a partire dal business game di negoziazione, di cui un prototipo è già disponibile. Il progetto comprende la realizzazione personalizzata di scenari negoziali su richiesta del cliente, la loro somministrazione a classi virtuali senza limiti di numerosità, la preparazione di commenti e valutazioni e la gestione del risultato.

Un altro evento che ha sottolineato la vena creativa degli aspiranti imprenditori italiani è coinciso con il Premio nazionale dell'innovazione 2010, la piu' significativa manifestazione italiana per la creazione di giovane impresa proveniente da attivita' di ricerca, che si e' chiusa il 3 dicembre a Palermo. Primo classificato un progetto per il parto sicuro ideato da Sergio Casciaro, Matteo e Stefano Pernisa della Start-Cup Cnr/Il Sole 24 Ore.

Amolab, nato da un team composto da ricercatori del Cnr di Lecce con esperienza in ambito bioingegneristico e giovani imprenditori del settore biomedicale, consente, attraverso un dispositivo ad ultrasuoni, il monitoraggio della progressione del parto in modo automatico, oggettivo e non invasivo. A questo progetto e' andata anche la Coppa dei campioni Pni, promossa dal gruppo dei giovani imprenditori di Confindustria.

Secondo classificato il progetto ET99 della Start Cup Piemonte, ideato da Antonino Fratta, Eric Giacomo Armando e Paolo Guglielmi, del Politecnico di Torino, un dispositivo per realizzare convertitori con minori costi e rendimenti superiori in termini di riduzione della dispersione di energia.

Terzo posto per IPad Lab, prodotti e servizi per la diagnosi delle malattie delle piante coltivate e la certificazione delle produzioni vegetali su base biomolecolare, della Start Cup Milano-Lombardia, ideato da un team formato da imprenditori, docenti dell'Universita' di Milano e del Parco tecnologico padano, capitanato da Francesco Gianinazzi.

Non rientra in questa lista ma merita comunque di essere citato, sopratutto per la tenacia dimostrata finora anche Alessio Paolucci (vincitore del premio "Working capital Mindthebridge Gym" l'anno scorso) che con la sua start-up - Complexity Intelligence - ha appena lanciato un motore semantico "Mnemoo".

Come avrete notato scorrendo le descrizione delle idee ritenute meritevoli, il nostro Paese sembra aver finalmente recepito tutti i segnali che erano stati lanciati gli anni passati da bloggers e altri protagonisti dell'innovazione. Molti sono i giovani che vogliono innovare e farlo dovrebbe essere sempre più facile, speriamo che il trend positivo continui, si rafforzi e riesca a proseguire nel tempo.
 
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