tag:blogger.com,1999:blog-45633538990509111282024-03-13T03:47:40.354+01:00Business e conoscenza - Il blog di Andrea BichiriRiflessioni sul legame tra azienda e conoscenzaAndrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.comBlogger90125tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-48930914588012990032014-02-14T14:55:00.002+01:002014-02-15T14:30:35.673+01:00L'Italia dei makers: gli artigiani digitali conquistano il Web<div align="justify" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">E' una vera rivoluzione dal basso. A chi ancora non lo conoscesse posso solo suggerire di seguire il nuovo programma di MTV dal titolo "<a href="http://ondemand.mtv.it/serie-tv/polifemo-quello-che-nessuno-ti-fa-vedere">Polifemo</a>". In una delle prime puntate si discuteva finalmente dell'Italia che crea oltre che disfare. Una sfida raccontata con entusiasmo e passione da <a href="https://twitter.com/vitoeltano">Vito Foderà</a>.</div><div align="justify" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">E' quella lanciata dai makers, artigiani digitali pronti a reiventare il modo di fare impresa in Italia forti dell'eredità lasciata dai tanti inventori che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese per dar vita a qualcosa di sorprendente, fuori dalle logiche tradizionali. Insomma in poche parole riprendendo l'intervista fatta a <a href="https://twitter.com/riccardowired">Riccardo Luna</a> (Giornalista ed esperto di innovazione, un vero e proprio pioniere e <a href="http://www.chefuturo.it/author/riccardo-luna/">punto di riferimento in Italia</a> per chi vuole fare start-up): "A innovare, sbaraccare tutto".</div></div><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"></div><div align="justify" style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><div align="center"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPNPZe2KvZe_qY6XrIkScOa7NVqcXJpWyoK1sPbLOkZYUbCBkw6D83cyq6mUIENheVxCdys-Zql8IJAoKZ4XEoHweTdtAruG7oruNEQPXOqzVfLxtYH5dxjitWudZLYoyCMbEpbmLncXk/s1600/fiera_maker_faire_roma_2013_poster.jpg" imageanchor="1" style="cssfloat: left; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Fiera dei Makers Roma 2013" border="0" closure_lm_616946="null" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPNPZe2KvZe_qY6XrIkScOa7NVqcXJpWyoK1sPbLOkZYUbCBkw6D83cyq6mUIENheVxCdys-Zql8IJAoKZ4XEoHweTdtAruG7oruNEQPXOqzVfLxtYH5dxjitWudZLYoyCMbEpbmLncXk/s1600/fiera_maker_faire_roma_2013_poster.jpg" dta="true" height="201" title="Maker Faire Roma 2013" width="320" /></a></div><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><br />
<b>Maker Faire Roma 2013 </b></div></div><div align="center"><div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;"><b>(http://www.makerfairerome.eu/it)</b></div></div><br />
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">Ma chi sono i makers e cosa fanno esattamente?. Darne una definizione univoca potrebbe essere perfino riduttivo. Non è affatto semplice perché ognuno ha una specialità, un suo modo di vedere il mondo e interpretarlo attraverso tre cose: la creatività, il duro lavoro e la perseveranza che li portano a impegnarsi nel loro progetto con l'unico obiettivo di vederlo realizzato. Una certa predisposizione per il lavoro manuale unito però all'utilizzo dei più moderni mezzi tecnologici e ai linguaggi di programmazione.</div></div><div align="justify"><br />
Lavorano in laboratori, fabbriche abbandonate e rimesse a nuovo per ospitare spazi di co-working, uffici ma anche falegnamerie, officine, luoghi del fare per eccellenza conosciuti come "Fab Lab".</div><div align="justify"><br />
Per chi volesse aggregarsi o sapere dove si trovano: Wired li ha recensiti uno per uno:</div><a href="http://www.wired.it/economia/start-up/2014/02/04/fab-lab-italia">http://www.wired.it/economia/start-up/2014/02/04/fab-lab-italia</a><br />
<div align="justify"><br />
Luoghi in cui tanti giovani hanno la possibilità di collaborare, sperimentare, realizzare prototipi a basso costo rispetto a quelli proposti dall'industria tradizionale, ma di ottima qualità. <br />
<br />
Un'evoluzione senza precedenti, quella del fenomeno "makers" che punta a scardinare le logiche di produzione e creare nuove occasioni di occupazione in un momento molto delicato per l'Italia. Molti quello che ci stanno provando, pochi finora quello che ce l'hanno fatta davvero a concretizzare la loro idea in una start-up.</div><div align="justify"><br />
Ma poco importa; la determinazione di questa nuova generazione di artigiani digitali è il segnale più importante che possiamo dare in quanto giovani ad un Paese da sempre molto restio al cambiamento.</div><div align="justify"><br />
Vederli armeggiare con circuiti, computer, stampanti 3D e quant'altro, parlare dei loro successi e perfino dei loro insuccessi come nuovo punto di partenza per migliorarsi, ci porta a riflettere sul fatto che ormai abbiamo acquisito la consapevolezza che la strada è ancora lunga ma qualcosa si sta finalmente muovendo.</div><br />
<div align="justify">Ormai se ne parla ovunque con grande entusiasmo. Diversi gli autori di "<a href="http://www.chefuturo.it/">CheFuturo!</a>" (<a href="http://www.chefuturo.it/2014/02/cuore-mani-testa-e-rete-7-consigli-per-diventare-buoni-artigiani-digitali/">Giampaolo Colletti</a>, <a href="http://www.chefuturo.it/2014/02/perche-i-fablab-saranno-la-fucina-della-nuova-manifattura-italiana/">Stefania Milo</a>, <a href="http://www.chefuturo.it/2014/02/3-modelli-di-business-per-mettere-i-fablab-al-centro-delleconomia/">Andrea Danielli</a>) che hanno scritto articoli sul fenomeno dei makers e su come potrebbe cambiare l'Italia.</div><div align="justify"><br />
La lezione che ci danno questi ragazzi è che abbiamo a disposizione ingegno, design, creatività e con un po’ di volontà e impegno possiamo davvero fare qualcosa. Quindi in attesa della prossima puntata cerchiamo di rimboccarci le maniche e farci trascinare da questa rivoluzione. Chissà che un giorno qualche artigiano diventi un imprenditore di cui andar fieri nel mondo.</div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-48417019183061159632013-11-04T19:08:00.000+01:002013-11-05T13:43:59.191+01:00Berlino lancia una start-up italiana: Wanderio e il viaggio su misura<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbKcz2bYJS1knulpDMuz9oyd0TjWRmT5GuZvK9AdTOFu9UNKDaWjl4kIfHV7eL_vF5dkiD3ptOflwr6jvFjDUUpIgx4hrNBpJcs8BXNnKabLZz6AYgNwSvycf21G9PK6UeyxCmCniaFMQ/s1600/wanderio_team.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="212" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbKcz2bYJS1knulpDMuz9oyd0TjWRmT5GuZvK9AdTOFu9UNKDaWjl4kIfHV7eL_vF5dkiD3ptOflwr6jvFjDUUpIgx4hrNBpJcs8BXNnKabLZz6AYgNwSvycf21G9PK6UeyxCmCniaFMQ/s320/wanderio_team.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Dopo l'eccezionale partecipazione al <a href="http://techcrunch.com/events/disrupt-europe-berlin-2013/disrupteurope2013/" target="_blank">Techcrunch Disrupt 2013</a> tenutosi a Berlino ormai Wanderio è entrata di diritto nelle start-up italiane ed europee più interessanti del momento. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'idea alla base di questa app dedicata al mondo dei viaggi è semplice ma efficace. E' sufficiente fornire all'applicazione il punto di partenza e di arrivo della nostra vacanza per ottenere l'itinerario più conveniente con mezzi di trasporto pubblici (aerei, treni, bus) o privati (taxi, navette, car pooling, car sharing). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E' inoltre possibile prenotare i biglietti direttamente online, evitando così di navigare sul Web senza meta per trovare la soluzione più economica. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il progetto, nato due anni fa nel corso di <a href="http://www.innovactionlab.org/" target="_blank">InnovAction Lab</a>, e che inizialmente si chiamava tip&Go, è stato ideato da tre studenti poco più che ventenni: Matteo Colò 24 anni, Luca Rossi, 23 e Disheing Qiu, 25.A questi negli ultimi tempi si sono aggiunti altri quattro ragazzi desiderosi di semplificare la vita dei viaggiatori, permettendo loro di pianificare e prenotare ogni parte de viaggio su un'unica piattaforma. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sfruttando i risultati di un recente report di Google da cui emergerebbe che il numero medio dei siti visitati da un utente prima di trovare il viaggio dei suoi sogni è di circa 22, questi ultimi hanno capito che offrire un unico punto di accesso a questa miriade di informazioni spesso disorganizzate avrebbe rappresentato un'opportunità imperdibile per distinguersi dai concorrenti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La scelta dell'itinerario più conveniente avviene tenendo conto sia del budget degli utenti che di altri aspetti come tipo di mezzo desiderato (solo treno o treno e aereo etc..), le recensioni degli altri utenti ed infine con prospettiva ambientalista a volte trascurata, del livello di inquinamento costituito dalle emissioni di anidride carbonica prodotte dai vari mezzi di trasporto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo le iniziali difficoltà che condividono quasi tutte le start-up, il team è cresciuto trovando anche i luoghi ideali in cui far fruttare le proprie ambizioni. Per la parte commerciale e di business development Milano è sembrata la meta più scontata. Mentre per lo sviluppo il Working
Capital di Roma ha messo a disposizione le condizioni ideali per poter migliorare le funzionalità dell'applicazione. Recentemente poi è stata lanciata la beta privata ed infine, a partire da
giugno 2013, la beta pubblica.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo il lancio della beta pubblica, il team sta attualmente lavorando
sull’ampliamento della copertura del servizio e sulla predisposizione della
piattaforma di booking che consentirà di prenotare i biglietti direttamente sul sito di Wanderio, con la possibilità di acquistare tutte le tratte relative al primo e ultimo miglio (transfer, shuttle, taxi). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il modello di business si basa su una commissione per ogni biglietto acquistato dagli utenti sul portale. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ultimamente il progetto sta riscuotendo successi anche a livello europeo ed internazionale. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dopo una breve ma intensa esperienza nei primi mesi del 2013 al Tavolo Giovani
promosso dalla Camera di Commercio di Milano in vista di Expo2015 il team ha
vissuto, infatti, una prima esperienza internazionale che lo ha visto tra i protagonisti della TNW Conference di Amsterdam e, come finalista, allo start-up
contest del <a href="http://nextberlin.eu/pitch/wanderio/">Next Berlin 2013</a>.
Wanderio si affaccia oggi sul mercato con un servizio prossimo al
lancio e con la consapevolezza che il lavoro da fare è ancora molto ma
che il percorso intrapreso è quello giusto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un progetto quindi tutt'altro che limitato all'Italia ma che varca i confini nazionali mettendo a disposizione i dati di oltre 1000 compagnie aeree, 300 compagnie ferroviarie e 5000 servizi di collegamento da/a aeroporti e stazioni a livello internazionale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per concludere vorrei citare una bella frase di Costanza Pedroni del team Wanderio contenuta in un <a href="http://www.chefuturo.it/2013/07/wanderio-ossia-la-storia-di-7-amici-che-rivoluzioneranno-il-nostro-modo-di-prenotare-i-viaggi/" target="_blank">articolo di "Che Futuro"</a> che riassume in maniera esemplare quello che dovrebbe essere lo spirito per arrivare a creare un prodotto come questo, in primis tanta passione e voglia di mettersi in gioco ma, soprattutto, l'ispirazione e la voglia di realizzare qualcosa di importante: </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"<b>Questa è una storia di amicizia, stima, opportunità e scelte.
Capita di trovarsi a seguire con inerzia un percorso preciso e predeterminato. E
poi capita di fare degli incontri che influiscono sul tuo modo di vedere le
cose, sui tuoi progetti e le tue priorità. Quando ho avuto la fortuna di fare
uno di questi incontri ho deciso di lasciarmi ispirare"</b>.</div>
<div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-41726605577513653262011-03-30T17:10:00.042+02:002011-03-30T18:03:36.822+02:00Telecom e il mobile pass: quando il bus lo paga lo smartphone<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjatdAxMCueEeAjsqlrtGb10syfaIcE6ZPTw2b-pzgH1UpFq27Iu6woa8rr-jXTckWwDc7v44N0ThMxpPZjcjGKREib265fTmvANoxXVJ2TK_jJYJAemD1d5Mon5rZTf_4F83L0EFs5lRM/s1600/Mobile_Pass.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5589902884967523026" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 283px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjatdAxMCueEeAjsqlrtGb10syfaIcE6ZPTw2b-pzgH1UpFq27Iu6woa8rr-jXTckWwDc7v44N0ThMxpPZjcjGKREib265fTmvANoxXVJ2TK_jJYJAemD1d5Mon5rZTf_4F83L0EFs5lRM/s400/Mobile_Pass.jpg" border="0" /></a> <br /><div align="justify"><a href="http://www.telecomitalia.it/">Telecom</a> è sicuramente un'azienda che ha sempre riservato una parte importante dei suoi investimenti alla ricerca e l'innovazione. Nonchè una delle poche a credere alle idee dei giovani come ha dimostrato con iniziative sempre attente alle loro esigenze. </div><br /><div align="justify">Questa volta sembra aver valorizzato ancor di più le proprie risorse destinandole ad un progetto davvero interessante che si avvale di un'intuizione semplice ma molto azzeccata e attenta alle richieste dei cittadini.</div><br /><div align="justify">Pensate per un momento ad una vostra giornata tipo magari in una grossa metropoli come Milano. E' mattino e dovete recarvi a lavoro; di auto manco a parlarne a certi orari col traffico che c'è in giro. Meglio ripiegare sui mezzi pubblici, soprattutto la metro. </div><br /><div align="justify">Ora immaginate la coda che si forma ai tornelli ogni volta, a tutto il tempo che perdete in media per convalidare il vostro biglietto su bus stracolmi di gente. Da oggi tutto questo sarà, se la sperimentazione darà i frutti sperati, soltanto un ricordo. </div><br /><div align="justify">Lo scenario cambierà totalmente, grazie a un servizio che Telecom e <a href="http://www.atm-mi.it/">ATM</a> (l'azienda milanese dei trasporti pubblici) lanceranno dal prossimo 11 aprile. Sarà infatti sufficiente uno smartphone di ultima generazione dotato di connessione veloce per poter convalidare il biglietto senza fare assolutamente niente se non avvicinare il dispositivo ai tornelli della metro o alle macchinette presenti su tutti i bus, tram e filobus. </div><br /><div align="justify">I cittadini milanesi saranno così i primi in Italia a beneficiare di un servizio innovativo di Mobile Pass, nonchè a poter acquistare direttamente dal cellulare tre tipologie di abbonamento Atm mensile e urbano (ordinario, studenti e senior) da adoperare su tutti i mezzi di superficie e sulle metropolitane del capoluogo lombardo.</div><br /><div align="justify">Unico limite, peraltro provvisorio: la tecnologia offerta da Telecom è disponibile solo su un cellulare: il Samsung Gt-s5230n Edge Quad Band, che Atm fornirà gratuitamente ai clienti per tutta la durata della sperimentazione. Con l'obiettivo, dopo la prima fase della durata di 6 mesi, di estendere progressivamente il servizio a tutta la clientela Atm.</div><br /><div align="justify">Parole di soddisfazione sono state espresse anche dai vertici di Atm. Come sottolinea Elio Catania, amministratore delegato dell'azienda di trasporto che opera a Milano: "Il Mobile pass è una delle innovazioni più forti che Atm ha immesso sul mercato negli ultimi 10 anni. Consentiremo ai cittadini milanesi di fare un salto in avanti, siamo in condizione di offrire ai nostri clienti qualcosa che gli altri paesi veramente ci invidiano". </div><br /><div align="justify">Difficile dargli torto, sebbene il valore dell'invenzione dovrà essere dimostrato sul campo. </div><br /><div align="justify">Lo stesso <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Bernab%C3%A8">Franco Bernabè</a>, ad di Telecom ha ribadito l'assoluta esclusività della tecnologia ad oggi funzionante solo in un'altra città europea: " Siamo i primi insieme a Nizza a utilizzare questa nuova tecnologia che dovrà necessariamente essere sviluppata da tutti, non solo dagli operatori telefonici". Nessuna rivelazione, però, sugli investimenti necessari per sviluppare questo servizio: Bernabè si è limitato a parlare di alcuni milioni e ha precisato: "E' chiaro che gli investimenti aumenteranno con la progressiva diffusione del servizio".</div><br /><div align="justify">Per provare in anteprima il Mobile pass basta recarsi al seguente indirizzo: <a href="http://www.atm-mi.it/it/mobilepass">http://www.atm-mi.it/it/mobilepass</a>.</div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-86850974416669705982010-12-06T17:25:00.078+01:002010-12-08T13:13:42.179+01:00L'Italia degli innovatori: fare start-up non è più un miraggio<div align="justify">Recentemente ho letto un <a href="http://youstartup.blogspot.com/2010/12/startup-la-dura-verita.html">post</a> molto interessante scritto da Stefano Passatordi sul suo <a href="http://youstartup.blogspot.com/">blog </a>dedicato a mondo delle start-up. L'articolo, intitolato "Start-up: la dura verità", cerca di smontare gli stereotipi che spesso accompagnano l'avventura di chi si accinge a creare un'azienda ad alta tecnologia. Mai come negli ultimi tempi, infatti, in Italia si è acceso un dibattito su questo tema che ha portato molti consigli utili ma in molti casi ha anche confuso chi non ha dimestichezza con questi argomenti. </div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify">Per sgombrare il campo da ogni possibile equivoco, Stefano ha sottolineato alcune delle false credenze che si erano diffuse spiegando come, senza essere all'interno del settore, non si possono purtroppo comprendere molte delle difficoltà che un gruppo di persone deve affrontare nel momento in cui decide di fare start-up. Soltanto con l'esperienza diretta, è possibile capire i delicati meccanismi che muovono l'ingranaggio start-up senza ricadere in riflessioni prive di fondamento. </div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Rimandandovi all'articolo originale per approfondire quanto sostenuto da Stefano che sicuramente parla con cognizione di causa, avendo creato un servizio - <a href="http://www.ibrii.com/">Ibrii</a> - che ha attirato l'attenzione di <a href="http://mag.wired.it/rivista/storie/the-big-bing.html">Lorenzo Thione</a> a <a href="http://youstartup.blogspot.com/2010/09/san-francisco-lorenzo-thione.html">San Francisco</a>, vorrei ora spostare la mia attenzione su alcuni progetti che rappresentano un valido esempio di come in Italia si può fare start-up. </div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify">Alcuni eventi, tenutisi nelle ultime settimane hanno dimostrato, se mai ce ne fosse stato bisogno, che aprire un'azienda tecnologica in Italia non è più un miraggio. Partiamo dal primo Percorsi dell'Innovazione - collegato allo Smau di Milano (fine ottobre) che ha visto la presentazione di progetti di tutto rispetto come: <a href="http://blomming.com/">Blomming</a> di Alberto D'Ottavi e Nicola Junior Vitto, <a href="http://hinii.com/">HiNii</a>, <a href="http://www.spreaker.com/">Spreaker</a>, <a href="http://www.shreppy.it/">Shreppy</a>, <a href="http://www.twago.com/">Twago</a> e tanti altri che trovate <a href="http://www.infoservi.it/le-startup-di-percorsi-dellinnovazione-viste-da-una-startup-hinii/5533">qui</a>. </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">Il secondo evento è il "Programma Ego di Ericcson" business plan competition organizzata dalla Fondazione Lars Magnus Ericcson che ha premiato alcune idee davvero innovative. Ecco il nome dei vincitori tratto dal comunicato stampa ufficiale "<a href="http://www.ericsson.com/it/ericsson/press/comunicatistampa/2010/101110_programma_ego.shtml">ERICSSON PREMIA I GIOVANI E LE START-UP CHE GUARDANO LONTANO</a>”:<br /></div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">Con il progetto “Cicerone Travel Assistant”, la start-up CST Advising di Alessandro Palestini, Massimiliano Miglio, Andrea Bichiri e Simone Pasculli si propone di offrire un servizio integrato all’utente in mobilità, per soddisfare la necessità di informazioni turistiche durante un viaggio di lavoro o una vacanza di piacere. L’elemento di innovatività è rappresentato dall’utilizzo di un motore semantico che attraverso tecniche di intelligenza artificiale abilita ricerche concettuali più evolute rispetto al normale impiego di parole chiave nei motori di ricerca tradizionali.<br /><br />La Operations Management Team composta da Diego Falsini e Francesco Giordano, dottorandi in Ingegneria Economico-Gestionale dell’Università Tor Vergata di Roma, è stata selezionata per un progetto di consulenza innovativo rivolto alle piccole-medie imprese dei settori dell’industria manufatturiera, della logistica e della distribuzione. Il servizio riguarda la fornitura di soluzioni gestionali e tecnologiche basate su competenze, metodologie e strumenti propri del campo dell’<a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Operations_management">operations management</a>.</div><p></p><div align="justify"><br />La terza start-up selezionata è quella costituita da Marco Greco e Fabio Patriarca della Facoltà di Ingegneria dell’Università Tor Vergata per il progetto “WinWin Manager” che si propone di commercializzare un servizio di formazione integrato a partire dal business game di negoziazione, di cui un prototipo è già disponibile. Il progetto comprende la realizzazione personalizzata di scenari negoziali su richiesta del cliente, la loro somministrazione a classi virtuali senza limiti di numerosità, la preparazione di commenti e valutazioni e la gestione del risultato.</div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">Un altro evento che ha sottolineato la vena creativa degli aspiranti imprenditori italiani è coinciso con il <a href="http://www.palermo.pnicube.it/">Premio nazionale dell'innovazione 2010</a>, la piu' significativa manifestazione italiana per la creazione di giovane impresa proveniente da attivita' di ricerca, che si e' chiusa il 3 dicembre a Palermo. Primo classificato un progetto per il parto sicuro ideato da Sergio Casciaro, Matteo e Stefano Pernisa della <a href="http://www.startcup.cnr.it/">Start-Cup Cnr/Il Sole 24 Ore</a>. </div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">Amolab, nato da un team composto da ricercatori del Cnr di Lecce con esperienza in ambito bioingegneristico e giovani imprenditori del settore biomedicale, consente, attraverso un dispositivo ad ultrasuoni, il monitoraggio della progressione del parto in modo automatico, oggettivo e non invasivo. A questo progetto e' andata anche la Coppa dei campioni Pni, promossa dal gruppo dei <a href="http://www.giovanimprenditori.org/">giovani imprenditori di Confindustria</a>. </div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify">Secondo classificato il progetto ET99 della Start Cup Piemonte, ideato da Antonino Fratta, Eric Giacomo Armando e Paolo Guglielmi, del Politecnico di Torino, un dispositivo per realizzare convertitori con minori costi e rendimenti superiori in termini di riduzione della dispersione di energia. </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">Terzo posto per IPad Lab, prodotti e servizi per la diagnosi delle malattie delle piante coltivate e la certificazione delle produzioni vegetali su base biomolecolare, della Start Cup Milano-Lombardia, ideato da un team formato da imprenditori, docenti dell'Universita' di Milano e del Parco tecnologico padano, capitanato da Francesco Gianinazzi. </div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify">Non rientra in questa lista ma merita comunque di essere citato, sopratutto per la tenacia dimostrata finora anche Alessio Paolucci (vincitore del premio "<a href="http://www.workingcapital.telecomitalia.it/2009/11/working-capital-al-venturecamp-di-mind-the-bridge-presentazione-dei-primi-risultati-e-premiazione-della-startup-piu-innovativa/">Working capital Mindthebridge Gym</a>" l'anno scorso) che con la sua start-up - <a href="http://www.complexityintelligence.com/">Complexity Intelligence</a> - ha appena lanciato un motore semantico "<a href="http://www.mnemoo.com/it/search">Mnemoo</a>". </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">Come avrete notato scorrendo le descrizione delle idee ritenute meritevoli, il nostro Paese sembra aver finalmente recepito tutti i segnali che erano stati lanciati gli anni passati da bloggers e altri protagonisti dell'innovazione. Molti sono i giovani che vogliono innovare e farlo dovrebbe essere sempre più facile, speriamo che il trend positivo continui, si rafforzi e riesca a proseguire nel tempo. </div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-56801579917123837712010-09-15T17:05:00.052+02:002010-09-16T16:27:21.300+02:00Fare Start-up in Italia è davvero possibile?<div align="justify">Qualche giorno fa Augusto Marietti fondatore di <a href="http://www.mashape.com/">Mashape</a>, una start-up che come recita la pagina dedicata su <a href="http://www.startupcloud.it/wiki/Mashape">StartupCloud</a> punta a rivoluzionare il mondo delle applicazioni Web, si è lasciato andare in un lungo sfogo, subito raccolto e diffuso in un post intitolato: <a href="http://blog.tagliaerbe.com/2010/09/startup-investitori-italia.html">Lettera aperta all'Italia, investitori e start-up</a>.<br /></div><br /><div align="justify">Quel che mi ha colpito di tutta la vicenda, a parte la determinazione dimostrata da Augusto, disposto insieme ai suoi soci ad emigrare pur di realizzare la propria idea imprenditoriale, è il dibattito enorme che ha generato l'articolo, che ad oggi conta quasi 200 commenti ed ha prodotto una serie di <a href="http://www.workingcapital.telecomitalia.it/2010/09/fare-startup-non-e-giocare-agli-inventori">rimandi</a> e <a href="http://www.thestartup.eu/2010/09/risposta-aperta-allitalia-investitori-e-startup">discussioni</a> in tutta la blogosfera. </div><p></p><div align="justify">Ovviamente tema centrale è stato "abbandonare il Paese o rimanere per provare a migliorarlo?". E ancora "E' proprio impossibile lanciare una start-up in Italia?". Da qui sono iniziati confronti a non finire tra i vari partecipanti, con polemiche più o meno accese, consigli, suggerimenti. Ciò che però è stato molto gradito dai più è stato il tentativo di non fermarsi alle prime difficoltà, raccontando le proprie <a href="http://www.siliconvalleyitalia.com/2010/09/litalia-che-vuole-cambiare.html">esperienze positive</a> o negative (perchè anche quelle aiutano a crescere).<br /></div><p></p><div align="justify">Da qui la decisione da parte di <a href="http://groups.google.com/group/jumpstartupit">alcuni</a> di trasformare la discussione in un portale, <strong>jumpstartup.it</strong> dove condividere le proprie conoscenze e dare spazio ai casi di successo finora rimasti sconosciuti. Ma non solo: si parla della creazione di un'enciclopedia stile wiki per riunire le principali voci utili al futuro imprenditore per comprendere meglio concetti, soprattutto all'inizio, davvero ostici. Una sezione news ed eventi per aggiornare gli utenti su tutte le principali occasioni di incontro e networking tra gli startupper.<br /></div><p></p><div align="justify">Un'area dedicata allo scambio di idee e alla richiesta di consulenze su tutti i temi chiave che consentono all'azienda di nascere come IT, Marketing e vendite, Financial, Legal. E molto altro ancora...</div><p></p><div align="justify"></div><div align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5517187585819380354" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxEVir8o_n5CXIGqPq0j5899tUNKNrm0hQQhz3qkzgyOELvz17KWUygtKYyXyWFZ4pkCI1imQ8_5JkY3AGuY9o0i31CvCfqqOOgdlBBwdKrZpK2A3UbHA0CAz2O4WC7evfiekpStzWAAw/s400/start_up_team.jpg" border="0" /><br /><strong>Italian startupper working together to make value</strong></div><div align="center"><br /></div><div align="justify">Appena sarà pronto il portale rappresenterà una vera e propria miniera di contenuti indispensabili per avviare un'impresa partendo da zero. Credo che i presupposti ci siano tutti, vedremo come evolverà la cosa. Ad ogni modo quello che mi preme sottolineare in questo post, è che finalmente qualcosa si sta muovendo anche in Italia.<br /></div><p></p><div align="justify">Le iniziative tipo <a href="http://www.workingcapital.telecomitalia.it/">Working Capital</a> che prima sembravano riservate a pochi appassionati, coinvolgono sempre più persone e hanno visto presentare decine di ottime proposte. Certo si tratta di iniziative iper-pubblicizzate che tuttavia non permettono di accedere subito ai finanziamenti, in quanto si deve superare un articolato processo di selezione. E questo, se me lo permettete, non è certo positivo in ottica di mercato, poiché aspettare a lungo vuol dire a volte essere superati dai concorrenti con il risultato di vedere la propria tecnologia diventare obsoleta e non più commercializzabile.<br /></div><p></p><div align="justify">Ma le difficoltà non si limitano a questo. Manca infatti un <strong>ecosistema</strong> <strong>dell'innovazione</strong> i cui membri possano sostenersi e aiutarsi per risolvere problemi tipici della fase di start-up (anche se come detto si sta iniziando a fare qualcosa in questo senso). </div><br /><br /><div align="justify"></div><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5517192561249553314" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 273px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGES_IlrjstkPYBDJVlKLBBrYjGd_E5bFTbCVABuJ0D14-oiUNd7QogXznraMxZSR4F2L1lVCf8NTYmQOsiWAm3ew7kGSarumX-6SE-Y-dzWzwngvhUBsR5i6tXoWZ0NEYyWkNM3oHdVw/s400/Innovation_eco_system.jpg" border="0" /></p><p align="center"><strong>Costruire l'ecosistema dell'innovazione</strong></p><div align="justify">E' colpevolmente assente una cultura imprenditoriale che nessuno insegna e si deve imparare sul campo a proprie spese. Sono carenti le fonti di accesso al capitale di rischio e poche le associazioni di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Angel_investor">business angel</a> come <a href="http://www.iban.it/">IBAN</a> e <a href="http://www.italianangels.net/">IAG</a>. I settori in cui si tende ad investire sono sempre gli stessi (biotecnologie, energie rinnovabili, medico-farmaceutico) con scarsa considerazione per il Web e le nuove tecnologie. La propensione al rischio che c’è negli USA non è paragonabile a quella che si trova in Italia sia per ragioni strutturali che ambientali e socio-culturali.<br /></div><p></p><div align="justify">Questi limiti non devono essere un pretesto per arrendersi o peggio rassegnarsi. Nonostante le difficoltà ci siano, chi ha un'idea deve credere in ciò che fa e iniziare seguendo alcuni semplici passi frutto di varie esperienze personali (maturate con CSTAdvising) e di pareri espressi di persone che ce l'hanno fatta: </div><br /><div align="justify">1. <strong>Avere un'idea bella, ma anche concretamente realizzabile e vendibile.</strong> Nessuno finanzierà mai un'idea su power point, nemmeno negli USA. Quindi cercate di fare chiarezza e semplificarla il più possibile, mettete su carta i bisogni che soddisfa, i punti di forza che presenta, il mercato a cui si rivolge. Strutturatela in un <strong>business plan</strong> completo di un piano economico finanziario. Realizzate un'analisi di fattibilità tecnica e se ve lo potete permettere una demo o un prototipo. Seguendo queste regole di base avrete raddoppiato le vostre chances di essere finanziati.</div><br /><div align="justify">Su questo <a href="http://management-ita.blogspot.com/2010/08/how-to-do-effective-business-plan.html">blog</a> troverete una guida rapida per redigere un BP con i fiocchi. </div><br /><div align="justify">2. <strong>Costruire un team solido e dotato di competenze trasversali. </strong>Se avete soltanto competenze tecniche non farete molta strada. Potrete sviluppare il prodotto ma non saprete venderlo o sarete bloccati ancora prima di cominciare la fase di progettazione non avendo alcun aiuto economico dagli investitori. E' per questo che servono professionalità che coprano i principali ambiti aziendali, dall'ingegnere gestionale per la parte finanziaria e la redazione del bp, all'esperto di marketing e comunicazione, all'avvocato per gli aspetti prettamente legali. Questi ultimi in particolare sono sovente trascurati, benché decisivi al fine della sopravvivenza della start-up anche dopo la fase di costituzione. </div><br /><div align="justify">3. <strong>Rivolgersi ad un mercato vasto con ulteriori margini di espansione. </strong>Inutile realizzare un'applicazione troppo complicata o che ha un mercato molto ridotto. Le difficoltà a reperire i finanziamenti vi costringerebbero a lasciar perdere ancor prima di iniziare. Privilegiare quindi, almeno per le prime fasi, il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Business_to_Consumer">B2C</a> al <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Business_to_Business">B2B</a>. Basta vedere i vari <a href="http://www.yoox.com/">Yoox</a>, <a href="http://www.liquida.it/">Liquida</a>, <a href="http://www.dada.it/">Dada</a> per capire che avere a disposizione una base utenti potenzialmente illimitata è meglio che dover creare la domanda da sé, specialmente se si opera con tecnologie innovative. </div><br /><div align="justify">4. <strong>Partire già con una mentalità internazionale.</strong> Uno degli errori pià comuni che si fanno in Italia è quello di voler rimanere ancorati al mercato nazionale o al limite europeo. Niente di più sbagliato. Per avere successo bisogna pensare in grande da subito, moltiplicando così i potenziali clienti e le opportunità di crescita. </div><br /><div align="justify">5. <strong>Credere sempre in ciò che si fa. </strong>Perseverare, non abbatersi alla prima difficoltà, se l'idea è valida non tarderà a dare i suoi frutti. Credere sempre per primi in ciò che si fa, essere sicuri e convincenti, cercare di trasmettere la propria passione agli altri. </div><br /><div align="justify">Per convincere i finanziatori potete attingere da questo <a href="http://management-ita.blogspot.com/2010/09/how-to-do-effective-elevator-pitch.html">post</a> che spiega come sostenere il primo colloquio con chi dovrà decidere o meno di investire su di voi. </div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify">6. <strong>Fare networking e apprendere gli uni dagli altri.</strong> Partecipare ai vari incontri riservati alle start-up per conoscere persone interessanti, preparate per scambiare punti di vista, avere feedback sulla bontà del proprio prodotto, consigli su come migliorarlo. A questo proposito segnalo una delle iniziative più riuscite degli ultimi anni ovvero <a href="http://www.startupbusiness.it/">startupbusiness.it</a>, curata da <a href="http://www.davidorban.com/">David Orban</a> CEO di Questar ed <a href="http://www.abirascid.com/">Emil Abirascid</a> giornalista da sempre attento ai temi dell'innovazione tecnologica, diventato in poco tempo punto di riferimento per le start-up. </div><br /><div align="justify">Queste sono solo alcune delle regole che andrebbero a mio avviso seguite per inseguire il proprio sogno e trasformarlo in realtà. Aspetto i vostri preziosi suggerimenti per completare il decalogo dello startupper! </div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-14287947802408907862010-05-07T16:13:00.055+02:002010-05-07T18:32:42.149+02:00Il finale di Lost svelato da un blogger italiano. Si può già parlare di mediasfera?<div align="justify">Ai tempi del cosiddetto <a href="http://www.lucamascaro.info/blog/user-experience/imho-che-cos-il-web-20.html">Web 2.0</a>, le notizie viaggiano sulla Rete a velocità esponenziale. Molte volte quindi le testate on-line sono più rapide delle corrispondenti versioni su carta a diffondere le informazioni. E fin qui nulla di particolarmente eclatante.<br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Certo è che se il primo a rivelare uno scoop è un blogger e per di più italiano allora tutto ciò assume un sapore ben diverso. Sembra assurdo, eppure è veramente successo. <p></p><a href="http://www.macchianera.net/">Macchianera</a>, uno dei punti di riferimento della <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Blogosfera">blogosfera</a> (non solo per i famigerati macchianera awards, i premi che ogni anno vengono consegnati ai blogger più meritevoli) è riuscito ad anticipare tutti quanti, svelando in anteprima il finale inedito dell'ultima stagione del telefilm "<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Lost">Lost</a>".<br /></div><br /><br /><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5468552883494412322" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 211px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQxIWqldbaSInhwXRXo7uUx9VLA7lAxRC_-8x1rh8PEcDfYbCeICJY4slPYoucwGtLRSmXNpX1fkU3ejEGldTsKJl5Hsj8_VgNzeDSvUFW25xNqILUA5GiHBkqLyFxaukV5bnWon-ldFs/s400/lost_logo.jpg" border="0" /></p><p align="center"><strong>Abc TV show - Lost </strong><br /></p><br /><div align="justify"><a href="http://friendfeed.com/gianlucaneri">Gianluca Neri</a>, autore del blog Macchianera, ha pubblicato sul suo sito <a href="http://www.macchianera.net/2010/05/01/scoop-macchianera-pubblica-6-pagine-della-puntata-finale-di-lost/">sei pagine tratte dalla sceneggiatura originale della serie</a>. «Quella di cinque anni fa era una notizia importante- dice Neri- quella di oggi non lo è affatto». <p></p>Su Macchianera - secondo blog più consultato d’Italia dopo il pluripremiato Beppegrillo.it- i documenti sono apparsi la mattina del primo maggio, quasi in sordina. Il tam tam in Rete e il passaparola su Facebook hanno fatto il resto. E se si trattasse di una bufala? «Prima della pubblicazione ci siamo presi due giorni per verificare che, effettivamente, le scene che avevamo ricevuto facessero parte della sceneggiatura originale», dice Neri, «e abbiamo avuto la conferma».<br /></div><div align="justify"></div><br /><br /><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5468554860046939458" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDtvFWXed1_V0EtbLvZ82qHQc27cVnSrdzVHOgK58SamNe1EHDDT8hG3yzg9xXPgE5Xa1oejNblx6_DDldKB_EswkYCiHg8otOnRCXNtVDovwzsuRpcM7DgXmynJ95w-2QNLgEwzDHj6Q/s400/macchianera.png" border="0" /><br /><strong>Lost - Final episode preview by Macchianera Blog</strong><br /></p><div align="justify">Tuttavia, prima di decidere se sbirciare o meno le pagine in questione è bene sapere che i produttori esecutivi di Lost, <strong>Carlton Cuse</strong> e <strong>Damon Lindelof</strong>, sono famosi per aver già fuorviato i fan in passato, diffondendo ad arte finte sceneggiature. Di conseguenza potrebbe essere tutto vero come no oppure un abile espediente degli autori per accrescere l'interesse dei telespettatori.<br /></div><p></p><div align="justify">Non è certamente in discussione invece il successo in termini di visite che ha totalizzato Macchianera che oltre ad essere citato da <a href="http://www.tgcom.mediaset.it/televisione/articoli/articolo480903.shtml">Tgcom</a> e altri <a href="http://tv.liquida.it/focus/2010/05/05/macchianera-svela-il-finale-della-misteriosa-serie-grazie-a-una-soffiata">media nazionali</a> e <a href="http://today.msnbc.msn.com/id/36925211/ns/today-entertainment/">internazionali</a> (soprattutto americani) ha raggiunto la bellezza di 100000 visite in poche ore.<br /></div><p></p><div align="justify">Tale clamore non può che essere ben accolto dal sottoscritto. Per una volta un blogger italiano è infatti riuscito ad attirare l'attenzione su di sè sfruttando molto intelligentemente alcune coincidenze (come la concomitanza con la festa del lavoro) , l'anonimato della fonte e l'acclarato successo della serie per creare un "<strong>mistero</strong>" mediatico che ha subito trovato terreno fertile negli strumenti di condivisione offerti dal Web.<br /></div><p></p><div align="justify">Che sia vera o no, la notizia ha fatto il giro del mondo, dimostrando come il blog può essere una valida alternativa ai media tradizionali, un mezzo attraverso cui gli utenti, liberamente, possono accedere alle informazioni che gli interessano e decidere se e come diffonderle.<br /></div><p></p><div align="justify">Il contenuto, se ritenuto valido e attendibile viene rimbalzato da una persona all'altra finché, arrivato su <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Facebook">facebook</a>, si moltiplica fino a coprire un pubblico via via sempre più vasto. Ma il cuore di tutto rimane il blog e il suo autore che può ottenere (sebbene per pochi giorni) una risonanza mediatica pari a quella delle grandi firme dei giornali. Il messaggio diventa quindi globale raggiungendo <strong>hub</strong> e pubblici diversi.<br /></div><p></p><div align="justify">Questo rimanda un po' alla discussione fatta un paio di settimane fa sul blog di <a href="http://blog.debiase.com/2010/04/il-business-e-il-messaggio.html">Luca De Biase</a> e poi ripresa da <a href="http://www.webeconoscenza.net/2010/04/14/condivisione-vo-cercando">Gigi Cogo</a> e <a href="http://giornalaio.wordpress.com/2010/04/14/semi-per-un-corretto-sviluppo-del-crowdsourcing-in-ambito-giornalistico/">il Giornalaio</a> in cui si ipotizzava la nascita di un ecosistema detto <strong>mediasfera</strong> capace di riunire e far emergere tutti i contenuti provenienti dai diversi media e considerati rilevanti, grazie al contributo degli utenti.<br /></div><p></p><div align="justify">In particolare da questo <a href="http://giornalaio.wordpress.com/2010/04/13/il-futuro-nero-della-mediasfera/">articolo</a> tratto da "il Giornalaio" possiamo notare alcune peculiarità della <a href="http://www.cirsdig.it/Pubblicazioni/totaro.pdf">mediasfera</a> che stanno modificando il modo di concepire il giornalismo nella sua natura classica. </div><div align="justify"><br /></div><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5468557693172604946" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 374px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjiBsIulffnE-WfrUnF9Ag-IAE3RNvTSRsmgmRd1xHj79o2_h6hG5LjuBmwShBgarqPJAlU9k84C8ohclpRt8_MTuUXUKxCV1_dPR2hCKUZnqlhJIvO3zL5Wyg9Wo6BnIk0WTAr9Xf0y1A/s400/social_media_sphere.jpg" border="0" /></p><p align="center"><strong>Social media sphere<br /></p></strong><div align="justify"></div><div align="justify">"Sono quattro le <strong>key issues</strong> che emergono dall’analisi proposta sul <a title="This new and orderly internet, kept disciplined by a small group of gatekeepers and their surrogates, will breed its own toxins in the form of excessive control, political correctness (Left and Right), selling out to business interests or their lobbies. Regulators — antitrust bodies, communications watchdogs – will have a greater role to play than ever, but they’ll have to acquire the funding and the tech savvy needed to keep up with the immense power of gatekeepers." href="http://www.mondaynote.com/2010/04/11/aligning-the-digital-planets/" target="_blank">futuro della mediasfera</a>:<br /></div><p></p><div align="justify">1) Non fare affidamento sulla pubblicità. Non ipotizzare, quantomeno, modelli di business in ambito editoriale basati esclusivamente sull’advertising per un lungo periodo ancora.<br /></div><br /><div align="justify">2) Le audience si stanno sempre più spostando sui <a title="Questa evoluzione trova conferma anche in termini di accessi alle edizioni on line dei quotidiani e potrebbe avere un ulteriore impatto negativo in termini di prospettive sui già miseri ritorni che gli editori complessivamente ottengono dal web in termini di revenues pubblicitarie." href="http://giornalaio.wordpress.com/2010/03/23/stay/" target="_blank">social network</a>, e su un ristrettissimo numero di siti web, <a title="siamo nella società della comunicazione, e non in quella dell’informazione, al punto che (incredibile a dirsi) dedichiamo in media solo l’1% del nostro tempo online alla lettura di news." href="http://blog.tagliaerbe.com/2010/04/iab-seminar-2010.html" target="_blank">a spese dell’industria delle notizie</a>, dei media. </div><div align="justify"><br />3) I ricavi si sposteranno in maniera sempre più massiccia verso i contenuti in mobilità, specificatamente smartphones e quelli che vengono definiti “<a title="Un iPhone para repantigarse en el sofá y consumir contenidos digitales" href="http://www.publico.es/ciencias/289908/chisme/convergencia/sofa" target="_blank">l</a><a title="Un iPhone para repantigarse en el sofá y consumir contenidos digitales" href="http://www.publico.es/ciencias/289908/chisme/convergencia/sofa" target="_blank">ean-back devices</a>” quali l’iPad. A questo specifico ambito attengono tempo e attenzione da parte degli utenti. </div><div align="justify"><br />4) Un gruppo ristretto di “<a title="A gatekeeper is defined as someone who controls access to something. It also refers to individuals who decide whether a given message will be distributed by a mass medium." href="http://en.wikipedia.org/wiki/Gatekeeper" target="_blank">gatekeepers</a>” sarà proprietario di una potente combinazione di mezzi, contenitori, sistemi operativi e piattaforme di transazione". </div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-81013439616514765942010-02-17T16:39:00.080+01:002010-02-17T19:20:17.510+01:00Settori emergenti: Esaote, eccellenza italiana nel biomedicale<div align="justify">Nella settimana che ha visto Google con il suo <a href="http://googleitalia.blogspot.com/2010/02/vi-presentiamo-google-buzz.html">Buzz</a> protagonista assoluto del Web, una notizia molto importante è passata un po' sottotono. <a href="http://www.esaote.it/">Esaote</a>, azienda leader del settore biomedicale con sede a Genova, ha vinto il prestigioso "<a href="http://www.confindustria.it/awwinrep/home.htm">Confindustria Awards for Excellence Andrea Pininfarina 2010</a>". </div><div align="center"><br /></div><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5439263182460941794" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 314px; CURSOR: hand; HEIGHT: 88px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcr1M-MhRh1cB66cOSqnI5CNZl8oM64WyMJhp8A2faC280sg3wjzboPmeTpsqkVO0_eZxuzmCa2d-AsHgc9pGnI1nJ5NWB4ONKNkdfZ3X3GQp1RIQlGfS5UrXzkaNVdbi9HhRoQnfE5v4/s400/esaote+logo.bmp" border="0" /></p><div align="center"><br /></div><p align="center"><strong>Esaote logo</strong></p><strong></strong><p align="justify"><br /><strong>Un premio meritato.</strong> Il riconoscimento, assegnato in occasione della cerimonia tenutasi nel Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino, per festeggiare i 100 anni di <a href="http://www.confindustria.it/">Confindustria</a>, ha sottolineato l'indiscutibile valore di una delle realtà imprenditoriali più interessanti degli ultimi anni, in un settore, quello <strong>biomedicale</strong>, in continua espansione. </p><div align="center"><br /></div><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5439262035508419874" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 352px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjI5pfRPo0hIT_bZC_iSfILNlxvsM2bxJYBmrG0pUJhWxyB4vDoh3Oulhyy5edFY3kJybLVgewNCkR2PpuUMoRawR5SVO-CvHOEyNcOkiM-Cs3dowJ85qb1Uaj9uWWAMnrIB8vs-vkq7DE/s400/macchine_esaote.gif" border="0" /></p><p></p><div align="center"><strong>Apparecchiature mediche Esaote</strong><br /></div><p></p><div align="justify">Le motivazioni alla base del conferimento, hanno evidenziato il ruolo che Esaote si è saputa conquistare nel tempo, creando significative relazioni con il contesto socio-economico in cui il Gruppo opera ed affermando l’immagine dell’Italia a livello internazionale, attraverso strategie e politiche di innovazione.<br /></div><p></p><div align="justify">Nel ricevere l'ambita onorificenza, direttamente dalle mani del <a href="http://www.sviluppoeconomico.gov.it/">Ministro dello Sviluppo Economico</a> Claudio Scajola, Carlo Castellano e Fabrizio Landi, rispettivamente presidente e amministratore delegato dell'azienda, hanno espresso tutta la loro soddisfazione.<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>Ricerca, innovazione e qualità del prodotto.</strong> In particolare, Castellano ha dichiarato: "Sono molto orgoglioso di questo prestigioso riconoscimento, perché premia un’azienda italiana che fa ricerca e produce in Italia e che, per la qualità e l’elevato grado di innovazione dei suoi prodotti è sinonimo di alta tecnologia italiana, apprezzata in tutto il mondo".<br /></div><p></p><div align="justify">Esaote, nata dal nulla all’inizio degli anni ’80 è diventata in pochi anni un gruppo leader a livello internazionale nella <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Imaging_biomedico">diagnostica medica per immagini</a>, grazie a forti investimenti in ricerca e sviluppo e ad un intenso lavoro di squadra che hanno permesso di lanciare numerose innovazioni tecnologiche sul mercato.<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>Biomedicale, un settore in crescita.</strong> Il <a href="http://www.pi.camcom.it/uploads/2009_04_9_16_36_33.pdf">settore biomedicale</a> è sicuramente uno dei campi più promettenti del business del futuro. Ma cosa produce un'azienda come Esaote? Approfondiamo la questione cercando di superare i numerosi dubbi e la confusione con altri domini che a volte porta fuori strada.<br /></div><p></p><div align="justify">Ecco una definizione molto puntuale estratta da <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ingegneria_biomedica">Wikipedia</a>:<br /></div><p></p><div align="justify">"L'ambito della strumentazione biomedica si occupa della progettazione, sviluppo, realizzazione e test di dispositivi <a title="Meccanica applicata" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Meccanica_applicata">meccanici</a> e/o <a title="Elettronica" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Elettronica">elettronici</a> da applicare in ambito clinico, o altrimenti come ausilio all'attività di ricerca nelle scienze biologiche e fisiologiche".<br /></div><p></p><div align="justify">La strumentazione biomedica può essere suddivisa in tre categorie principali:<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>diagnostica<br />terapeutica<br />riabilitativa </strong><br /></div><div align="justify"><br /></div><p></p><div align="justify">Sebbene non esista una distinzione netta fra i tre campi, è opportuno operare tale suddivisione per un'analisi più sistematica dell'argomento e perché si tratta di una distinzione centrata sulla figura del paziente e sulle sue esigenze.<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>Strumentazione diagnostica</strong><br />Nella seguente categoria sono incluse per lo più le apparecchiature utilizzate in <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Medicina_nucleare">medicina nucleare</a> e radiologia che sfruttano tecniche di imaging a scopo diagnostico.<br /></div><p></p><div align="justify">Tra gli esempi più rappresentativi ricordiamo la <a title="Radiologia" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Radiologia">radiografia a raggi X</a>, la <a title="Tomografia computerizzata" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tomografia_computerizzata">tomografia computerizzata</a> (TC), l'<a title="Imaging a risonanza magnetica" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Imaging_a_risonanza_magnetica">imaging a risonanza magnetica</a> (MRI), la <a title="Tomografia ad emissione di positroni" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tomografia_ad_emissione_di_positroni">tomografia ad emissione di positroni</a> (PET), la <a class="new" title="Tomografia computerizzata ad emissione di singolo fotone (pagina inesistente)" href="http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Tomografia_computerizzata_ad_emissione_di_singolo_fotone&action=edit&redlink=1">tomografia computerizzata ad emissione di singolo fotone</a> (SPECT), gli <a title="Ultrasuoni" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ultrasuoni">ultrasuoni</a>.<br /></div><p></p><div align="justify">L'ambito clinico è quello a cui si possono riferire primariamente le attività di Esaote. Sono presenti poi altri due tipi di prodotti molto evoluti.<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>Strumentazione terapeutica</strong><br />In questa sezione troviamo tutti quei dispositivi, elettrici o meccanici, di supporto all'attività terapeutica del paziente o che costituiscono il perno della terapia stessa.<br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Alcuni esempi sono il <a title="Pacemaker" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pacemaker">pacemaker</a>, le <a class="new" title="Valvole cardiache artificiali (pagina inesistente)" href="http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Valvole_cardiache_artificiali&action=edit&redlink=1">valvole cardiache artificiali</a>, i <a class="new" title="Cardioversori (pagina inesistente)" href="http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cardioversori&action=edit&redlink=1">cardioversori</a> e <a class="new" title="Defibrillatori (pagina inesistente)" href="http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Defibrillatori&action=edit&redlink=1">defibrillatori</a>, il <a title="Dialisi" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Dialisi">dializzatore</a>, il <a title="Cuore artificiale" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Cuore_artificiale">cuore artificiale</a>, la <a class="new" title="Macchina cuore polmone (pagina inesistente)" href="http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Macchina_cuore_polmone&action=edit&redlink=1">macchina cuore polmone</a> per <a title="Circolazione extracorporea" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Circolazione_extracorporea">circolazione extracorporea</a>, i neurostimolatori, gli apparecchi acustici e molti altri ancora: darne un elenco esaustivo sarebbe proibitivo e privo di senso, dal momento che di continuo nuovi apparecchi vengono impiegati in specifiche terapie, o gli stessi apparecchi esistenti modificati vengono adoperati per nuove terapie.<br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Si tratta di dispositivi molto delicati che necessitano di un costante controllo in quanto, a differenza della categoria precedente, spesso si ha a che fare con energie molto superiori a quelle utilizzate in campo diagnostico e che entrano in diretto contatto col paziente, interagendo direttamente con esso o alterandone alcuni parametri fisiologici e/o fisici.<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>Strumentazione riabilitativa</strong><br />L'ultima sezione di cui ci occupiamo comprende la strumentazione utilizzata a fini riabilitativi: sebbene questa sezione abbia molto in comune con la precedente, anzi spesso i due campi vengono considerati simili, è bene distinguere tali dispositivi in quanto siamo spesso di fronte a macchine che mirano a modificare un parametro fisiologico, fisico o meccanico del paziente al fine di favorirne il recupero e la piena autonomia nel funzionamento.<br /></div><p></p><div align="justify">Sono quindi per lo più soluzioni temporanee che non si limitano semplicemente a fornire un supporto terapeutico, ma hanno obiettivi più ambiziosi.<br /></div><p></p><div align="justify">Bisogna comunque sottolineare che sovente questi dispositivi, come nel caso delle protesi, pur cercando di integrarsi pienamente nei processi metabolici e meccanici, possono talora rimanere in modo permanente nel corpo dell'ospite, o possono altre volte essere riassorbiti dall'organismo.<br /><p></p>Tra questi possiamo annoverare ad esempio le <a title="Protesi" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Protesi">protesi</a>, gli <a title="Organo artificiale" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Organo_artificiale">organi artificiali</a>, le <a href="http://www.alessiohc.it/Schede%20PDF/Air%20Machine.pdf">macchine pneumatiche</a> per il recupero post-traumatico e molti altri ancora.<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>La salute dell'uomo al primo posto:</strong> <strong>la filosofia di Esaote</strong>. Sicuramente questo settore emergente ad alto contenuto tecnologico è destinato a guadagnare sempre più consensi, in quanto come dimostra il premio assegnato ad Esaote, la sensibilità verso chi produce non solo per interesse economico ma anche per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone sta cambiando la prospettiva con cui si guarda al business.<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>Etica nel business.</strong> Business in cui la componente <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Business_ethics">etica</a> assume sempre più rilevanza, trasformando un'attività imprenditoriale in un'occasione per fare qualcosa di utile a livello sociale, rinunciando a volte ai profitti facili pur di tutelare il cliente e rispettare la propria mission. </div><div align="center"><br /></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5439264260244982466" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 397px; CURSOR: hand; HEIGHT: 382px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2QrUmXjt5GX0gTRhN92Px7Rdx-SxguFMwQSkSbx9yKA5V85lJN7zzZrUyGszLNI1JriGCdLkn7rQdLJ6_MKnxD33xq8oGgY3Hr_s2QI0foX3ENZaC44KnIOwumxvz-VJPLwJbbQqwDJY/s400/corporation_2.gif" border="0" /> <p align="center"><strong>Business ethics in Corporation 2.0<br /></p></strong><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"><strong>Il caso Toyota.</strong> Un esempio recente è stato il <a href="http://www.corriere.it/economia/10_febbraio_04/toyota-prius_c7699ac0-1168-11df-806e-00144f02aabe.shtml">caso Toyota</a>: come avrete sentito nei tg dei giorni scorsi, le <a href="http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.831591709&chId=30">auto ibride</a> dell'azienda giapponese (sopratutto il modello <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Toyota_Prius">Prius</a>) presentavano problemi ai freni. </div><br /><div align="justify">Ebbene, Toyota dimostrando grande serietà, ha preferito ritirare dal mercato le vetture difettose, accollandosi anche le spese di riparazione, il tutto a discapito degli azionisti e a favore dei consumatori. Mossa che però non è piaciuta al mondo degli affari che sembra non aver recepito a fondo l'importanza del gesto. </div><br /><div align="justify">Se voleste soffermarvi sui fatti che hanno interessato la <a href="http://www.toyota.it/">Toyota</a>, sul blog di <a href="http://valerio.blogsite.org/archives/159">Valerio Tiranti </a>troverete un'analisi molto sintetica ma precisa della situazione. Quel che conta è aver compreso come al giorno d'oggi le aziende che vogliono avere successo non possono esimersi dal considerare l'etica come elemento fondante in grado di fornire quel qualcosa in più per distinguersi e guadagnarsi la fiducia dei clienti. </div><br /><div align="justify">Per il momento è tutto. A presto! </div><br /><div align="justify"><strong>Credits</strong> </div><div align="justify"><a href="http://www.microtechsrl.it/images/macchine_esaote.gif">http://www.microtechsrl.it/images/macchine_esaote.gif</a></div><div align="justify"><a href="http://www.credoadvisors.com/blog/wp-content/uploads/corporation_2.gif">http://www.credoadvisors.com/blog/wp-content/uploads/corporation_2.gif</a></div><div align="justify"><a href="https://events.choicegroup.co.uk/ei/images/esaoteRGBHI.JPG">https://events.choicegroup.co.uk/ei/images/esaoteRGBHI.JPG</a></div><div align="justify"><a href="http://www.esaote.com/modules/core/default.asp">http://www.esaote.com/modules/core/default.asp</a></div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-30136206684104914752010-02-01T16:37:00.062+01:002010-02-01T18:36:47.583+01:00Liquida network: la pubblicità che vorrei<div align="justify">Pochi giorni fa Liquida, apprezzato aggregatore dei contenuti della blogosfera, ha lanciato un programma di affiliazione pubblicitaria che è destinato a rivoluzionare il modo di fare pubblicità in Rete, in particolare tra i blogger.<br /><br /></div><div align="center"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5433320729811436338" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 290px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigGzBmugMxbyK_KBDZ8z_3SuFqc1lFGxgB-fqugu9h7-Q1K0c04mHVG0QruAHd8c2TMdobiUzTLbTqkm0dIkYVbeI9fwLuFpwFL7h48BfM7QFRPg-i-ePG3mVFC5gWecOrvRaeeX8hVLU/s400/Liquida_motori_ferrari.png" border="0" /><br /><p align="center"><strong>Liquida Motori - Ferrari F10<br /></p></strong><br /><div align="justify"><strong>Un sistema di pubblicità inedito.</strong> Liquida Network consente infatti di ottenere ricavi pubblicitari non in base alle azioni compiute sulla pagina (es. programma <a href="http://webmarketing.html.it/guide/leggi/142/guida-google-adsense/">Adsense</a> di Google e il famigerato <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pay_per_click">Pay per click</a>) ma facendo riferimento al numero di pagine viste mensilmente (RPM ricavi per migliaia di pagine). </div><br /><div align="justify"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5433315559475867938" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 290px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh55LUrHEYawAyQ1PvNpN113Zjcli3rR5ILCJU4CVGoogUGGRG5mcmUqZlZhtE5D-4_KQhIQ-qNEdzUWovR244ouQzIbK5HEiRvhONR37kda5fYGhaPNziIq4I0JFXQ2skVchN-2p3kgDg/s400/Liquida_advertising_network.png" border="0" /><br /><p align="center"><strong>Liquida network - Blogger advertising program </strong><br /></p><br /><p align="justify"><strong>L'alternativa che ci voleva.</strong> D'ora in avanti quindi stop ai classici escamotage che alcuni blogger utilizzavano per indurre i lettori a cliccare "per sbaglio" sugli annunci posti in prossimità del titolo o alla fine del post. </p><div align="justify">Se il proprio blog risponderà ai <a href="http://network.liquida.it/liquida-network-faq/#faq2">requisiti minimi</a> stabiliti da Liquida, potrà giovare di un ritorno economico proporzionato alla validità dei contenuti e al numero di visite registrate. </div><br /><div align="justify">Cosa importante da evidenziare è che si potrà aderire indipendentemente dalla presenza sulle proprie pagine di altri programmi di affiliazione. Inoltre sarà possibile decidere la tipologia di banner da inserire, con diverse soluzioni in termini di colore e sopratutto dimensione. </div><div align="justify">Fermo restando che all'aumentare dello spazio riservato agli annunci corrisponderanno entrate superiori per via del diverso moltiplicatore adottato. </div><br /><div align="justify"><strong>Le varie offerte.</strong> L'opzione "Start" , ad esempio, offre un RPM (ricavi per migliaia di pagine) che può raggiungere gli 0,8 Euro se si utilizzano sia l'header che il banner fornito da Liquida Network. Nel caso di 50mila pagine consultate su base mensile, il ricavo sarà dunque pari a 40 Euro circa. L'offerta "Premium" consentirà di realizzare un RPM massimo pari a circa 1,2 Euro, ma impone un minimo di 80mila pagine visitate al mese e una media più alta di post pubblicati a settimana.<br /><br /><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5433319866988938722" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 290px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDr9spc81LZ48IiqySKmZK96gH-h108VV-arbRwWRjvOCNSJmhbIddU7gN9WdJpc4_xAVh6qj3JvrQTloyhrKqlIa13_SLiBuqoqVrRa17zv4MYU-fJ_PeQmTJyFNcCoVG0L910dWt3bA/s400/Liquida_offer.png" border="0" /></div><br /><p align="center"><strong>Liquida - Special offer list</strong><br /></p><p align="justify"><strong>La qualità di Liquida. </strong>Altro aspetto da non trascurare è il fatto che la pubblicità visualizzata proverrà direttamente da Liquida e sarà quindi di indubbia qualità. Alla stipula del contratto, la società acquisterà l'intero bacino di traffico disponibile su ogni blog, garantendo al blogger un "ricavo fisso" per pagina.</p><div align="justify"><strong>Una campagna di promozione efficace.</strong> Per sensibilizzare i blogger a partecipare al network pubblicitario, Liquida ha pensato di stringere una serie di accordi con alcuni dei blogger più seguiti della blogosfera tra cui il blog di satira collettiva <a href="http://www.spinoza.it/">Spinoza</a> e il weblog di informazione <a href="http://www.giornalettismo.com/">Giornalettismo</a>. </div><p></p><div align="justify">Non si è risparmiata poi nel profondere le proprie energie per sponsorizzare l'iniziativa su siti di editori grandi e piccoli, nonché ovviamente blog di ogni ordine e grado. </div><p align="justify"><strong>Immagine, credibilità, reputazione.</strong> Il guadagno per il blog sarà anche in termini di immagine e visibilità. Liquida, tenendo fede alla sua mission, ovvero aiutare la blogosfera italiana e valorizzarla, propone difatti dei canali tematici (domini di terzo livello es: musica.liquida.it) nei quali verranno inseriti dei box che riporteranno i siti/blog affiliati, con <a href="http://blog.tagliaerbe.com/2007/10/limportanza-dei-link-in-uscita-outbound-link.html">link diretti in outbound</a> valevoli ai fini di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ottimizzazione_(motori_di_ricerca)">SEO</a> ovvero follow. Ma non solo: ci sarà una pagina dedicata a tutti gli affiliati all’interno dell’area network. </p><div align="justify"><strong>Un progetto che vale.</strong> Sicuramente il progetto è destinato a raccogliere molti consensi tra chi vive la Rete e aspettava un programma alternativo a Google per monetizzare il traffico del proprio sito. </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify"><strong>Sebbene possa solo migliorare.</strong> Certo è che qualche perplessità rimane. In particolare sulla soglia minima di pagine viste che permettono di accedere ed usufruire del servizio. Penso ai piccoli blogger che resteranno tagliati fuori dal network. In questo modo si perde un'ottima occasione per incrementare la reputazione e credibilità di numerosissimi editori di piccole dimensioni che avrebbero potuto essere inclusi nel programma. E invece, causa criteri di accesso troppo rigidi, si ritrovano ancora una volta impossibilitati ad avere una congrua ricompensa per tutti gli sforzi fatti. </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">Forse sarebbe auspicabile prevedere norme meno vincolanti che valorizzino ancora di più l'apporto a livello di contenuti rispetto all'enorme mole di visite. </div><br /><div align="justify"><strong>Consigli.</strong> Sono molto curioso di sapere le vostre considerazioni riguardo questo innovativo sistema di advertising online. Intervenite numerosi!</div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-26281313399990946562010-01-28T17:37:00.106+01:002010-01-28T20:06:21.619+01:00BNP Paribas Ace manager: un business game sul tennis<div align="justify">Studenti di tutto il mondo unitevi, giocate e vincete la partita della vostra vita.<br /><br /></div><div align="justify">Si potrebbe sintetizzare così l'iniziativa, giunta alla seconda edizione, promossa dal famoso gruppo finanziario <a href="http://www.bnpparibas.it/it/home/default.asp">BNP Paribas</a>. Ace Manager second set è infatti un <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Business_game">professional adventure game</a> pensato per far conoscere e apprezzare al di fuori del territorio francese le attività della banca.<br /><br /></div><div align="right"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5431853893178055938" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 274px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY2961XSXjfGG_ClEj1gNY9Fz0SKtTNAJ3F3BI4Ar7-8UBSg3sIaDDiJtc4c2TwAR_E9dH_IQoYvGpqbCEtbv4Tz1VdaLS48ZeCn9UkWyr2GO1-E3xeHwSu1vEy_RI4zrxdVm1KUiCYmc/s400/BNP_Ace_manager_game_logo.jpg" border="0" /><br /><p align="center"><strong>BNP Paribas - Ace Manager game logo<br /></p></strong><br /><div align="justify">Si rivolge sopratutto agli studenti e al mondo dell'Università. Per partecipare occorre avere meno di 26 anni al momento dell'iscrizione (che sta per scadere) e formare una squadra (team) che dovrà cimentarsi con diverse prove legate alle reali attività economiche, sociali e ambientali di BNP. </div><p></p><div align="justify"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5431852368265256834" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 250px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFtuWzg7tr37TpsOIWAprs-0k-i7AZel3SMeg2M0wUT8T86ytj-xcYjBwN0HnbltpPQKYpRgkXgaHbtxY542q44VMqSGpGFb3sRukYZ4OOBWaHMUHVrtttotfJ2rNiI_vEAFM_1WPaiQc/s400/ace_manager_bnp.jpg" border="0" /><br /><p align="center"><strong>BNP Ace Manager Students Tennis Challenge<br /><br /></p></strong><br /><div align="justify">Ecco il funzionamento del gioco ricavato direttamente da <a href="http://www.bnpparibas.it/it/news/news.asp?Code=NMES-7WZCSH">sito</a> del gruppo francese: </div><br /><div align="justify">"Durante la prima fase, le squadre partecipanti - ognuna composta da 3 studenti - si confronteranno su un caso aziendale legato al business del tennis e metteranno alla prova l'attitudine a lavorare in diverse attività bancarie. </div><br /><div align="justify">Gli studenti dovranno, inoltre, dimostrare le proprie capacità, adottando i valori del Gruppo BNP Paribas: <strong>reattività</strong>, <strong>creatività</strong>, <strong>ambizione</strong> e <strong>impegno</strong>.</div><br /><div align="justify">In modo ludico, si punta a mettere in evidenza il ruolo fondamentale della Banca nel finanziare i progetti dei propri clienti – imprese e privati – sostenendo così l'economia reale. Scopo del game è assistere infatti l'ex campione del tennis John McKenzie nel lancio di Green Tennis INC, società che commercializza prodotti eco-sostenibili legati al mondo del tennis.</div><br /><div align="justify">Gli studenti dovranno affrontare tre sfide che gli consentiranno di avere una conoscenza approfondita delle aree di business del Gruppo BNP Paribas: <strong>Retail Banking</strong>,<strong> Investment Solutions e Corporate & Investment Banking.</strong></div><br /><div align="justify">La prima consiste nel creare un piano finanziario per lanciare la nuova società e promuoverne la crescita (Corporate e Investment Banking)</div><br /><div align="justify">La seconda nel consigliare <strong>John McKenzie</strong> sulle tematiche inerenti la valorizzazione degli asset immobiliari e la gestione del patrimonio (Investment Solutions). </div><br /><div align="justify">La terza infine nel sostenere la società Green Tennis INC nel suo sviluppo commerciale internazionale (<a href="http://www.slideshare.net/dpereira/baudouin-prot-bnp-paribas">Retail Banking</a>).<br /></div><br /><div align="justify">Iscriversi a Ace Manager – The Second Set che si svolgerà interamente in lingua inglese è facile basta cliccare su <a class="UnderBLU" onkeypress="window.open(this.href); return false;" onclick="window.open(this.href); return false;" href="http://acemanager.bnpparibas.com/">acemanager.bnpparibas.com</a> entro e non oltre il 16 febbraio.<br /></div><br /><div align="justify">All'inizio il gioco si disputerà direttamente sul sito nel periodo compreso fra il 17 febbraio e il 17 marzo 2010. Le prime 5 squadre classificate si affronteranno in una competizione finale a Parigi a metà aprile 2010. La giuria sarà composta da professori emeriti delle scuole partecipanti e da membri della direzione di BNP Paribas. </div><br /><div align="justify">Le squadre finaliste avranno come premio: € 9.000 per la prima classificata; € 3.000 per la seconda; € 1.500 per la terza. Tutti i componenti delle squadre finaliste riceveranno i biglietti per assistere a partite di tennis dei tornei promossi nel mondo da BNP Paribas". </div><br /><div align="justify">Un connubio già collaudato quello tra la banca e il mondo dello sport, in particolare del tennis. Basti pensare ai tanti master organizzati che hanno come main sponsor proprio BNP Paribas. Da Parigi, agli Internazionali <a href="http://www.bnl.it/wps/portal">BNL</a> di Roma, al Roland Garros solo per citarne alcuni. </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5431858789998504546" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 252px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfCTSE__rZETAqBryesnOy5rE0XfMsAP5cxiIUJ_BU02bsurejsqc3gsvc_pivi_U7Qu7u-Ny6bgKyB9e64lQSUfesTRtcTykPQg0AYwJiTYH9GRAzx2KzQrscolYrVLTXgVokfnJ3Io0/s400/Federer_BNP_master.jpg" border="0" /><strong></strong></p><p align="center"><strong>Roger Federer - BNP Paribas Paris-Bercy Master Series 2008<br /></p></strong><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Quel che ha determinato il successo di questa operazione di <a href="http://www.rankfirst.info/brand-awareness/costruire-il-brand-awareness-nel-new-marketing/">brand awareness</a> è l'associazione business game-sport. L'utente è infatti spinto a partecipare dalla connotazione ludica del gioco. Ace manager non è quindi la solita competizione destinata a esperti dell'area aziendale ma si sposa perfettamente con la voglia di imparare divertendosi, facendo vivere peraltro un'esperienza unica e gratificante agli studenti. </div><br /><div align="justify">L'apertura internazionale e la possibilità di inserire nel team persone con un background culturale variegato non può che giovare alla <a href="http://www.slideshare.net/araknes/tecniche-e-strategie-di-marketing">strategia di marketing</a> (slides di <a href="http://valoriprimilab.blogspot.com/">Stefano Principato</a>)impiegata da BNP. In questo modo persone di Paesi differenti, possono conoscersi, comunicare, scambiarsi opinioni, confrontarsi ed imparare l'uno dall'altro, arricchendosi a vicenda. L'opportunità poi per i finalisti di volare a Parigi e incontrare i compagni di avventura rappresenta un ulteriore punto a favore circa la bontà dell'iniziativa. </div><br /><div align="justify">Ultima ma fondamentale considerazione riguarda la possibilità di farsi notare per la propria bravura ed ottenere un posto di lavoro presso BNP o altri followers (aziende leader del settore finanziario) del gioco. Non mi sembra poco ciò che si può guadagnare in termini di <strong>visibilità</strong> e <strong>occupazione professionale</strong>. </div><br /><div align="justify">Se amate le sfide, questa è la vostra occasione. Chissà che non possiate essere voi i campioni del futuro!.</div><br /><div align="justify"><a href="http://www.ninjamarketing.it/wp-content/uploads/2009/04/webmarketing-recruiting-e-fundraising-tutti-a-braccetto-col-gaming.pdf">Qui</a> potete trovare alcune slides di approfondimento sul rapporto tra Gaming, Recruiting e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Raccolta_di_fondi">Fundraising</a> tratte dal sito <a href="http://www.ninjamarketing.it/">Ninjamarketing</a> (il massimo esperto italiano per quanto riguarda le campagne di marketing non convenzionali che ha avviato di recente un' interessante serie di <a href="http://formazione.ninjamarketing.it/">incontri formativi</a>). </div><br /><div align="justify">A <a href="http://www.ipacweb.org/conf/09/baldwin.pdf">questo indirizzo</a> invece una bellissima presentazione sugli strumenti di <strong>Recruiting 2.0</strong>. </div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-40056538799817465332010-01-04T16:04:00.094+01:002010-01-05T17:58:10.167+01:00Olio Carli: quando tradizione e innovazione convivono sul Web<div align="justify">E' una delle aziende più antiche e rinomate del territorio ligure, ma nonostante sia in procinto di festeggiare il secolo di vita, non smette mai di stupire.<br /></div><p></p><div align="justify">Sto parlando di <a href="http://www.carli.com/">Olio Carli</a>, storica industria alimentare con sede in Via Garessio a Imperia. A dispetto dell'età infatti, pur mantenendo una solida tradizione familiare, ha saputo costantemente rinnovare la sua offerta per stare al passo con i tempi e lo sviluppo delle nuove tecnologie. </div><div align="justify"></div><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5422951235213115954" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhu3EZS5zSJuS6Dbm11Ap7Mxhz1-nkegN1Gr63FRDkGibjfI-K54BrsPmRltN6s_IH9beryy6UMdhgSoKqx4jaR05TR2CoSTLRpUPQwjGQcR49KBqTxF9BVDT02mRKGtX_dXdMFnqrAMSk/s400/Presentazione1.png" border="0" /></p><div align="center"><br /></div><div align="center"><strong>Sito Web Fratelli Carli - Pagina ABC dell'Olio di Oliva</strong></div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">Ma cosa distingue la Fratelli Carli da altre imprese del settore? </div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify"><strong>La forza del Web.</strong> Tutto, a partire dal modello di vendita (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Commercio_elettronico">e-commerce</a> o commercio elettronico) è <strong>innovativo</strong> e basato su Internet. Scordatevi infatti di trovare i prodotti sul banco del supermercato o negozio di turno, alla Carli l'olio e molte altre prelibatezze le potete comodamente ordinare da casa con un click sul sito aziendale. Il prodotto verrà poi recapitato presso la vostra abitazione da uno dei corrieri con cui l'azienda ha stipulato una convenzione (consegna a domicilio). </div><p align="justify"></p><div align="justify">Ciò determina un notevole taglio dei costi di distribuzione, sdoganando tra l'altro uno dei capisaldi della <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Coda_lunga">long tail</a> soprattutto a livello di <a href="http://www.buzzes.eu/blogit/2008/10/per-chi-ancora-combatte-lidea-che-le-commerce-sia-non-adatto-alle-pmi-ecco-una-risposta.html">PMI</a>.<br /></div><div align="center"><br /></div><div align="center"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5422952655829132914" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 220px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSIZSW2rLii1oTPOSRdm7tm0j0y1K2L5zLPD9_ZS_a6NNgogF9JfIXtlHJBhx4uAE2xPpaWjmUMza7v4njmZlIRjFuXVtsAjKwxaD3IukxtasJ-kLZoGidZHBUauGSNXdfVWU0jfuov28/s400/Long_Tail_3.gif" border="0" /><br /><p align="center"><strong>La coda lunga - The long tail distribution model by Chris Anderson </strong></p><div align="justify"><strong>Relazione diretta con il consumatore.</strong> Il modello di promozione privilegiato è quello del <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Direct_marketing">direct marketing</a>: esso consente di raggiungere un target definito, con azioni mirate che utilizzano una serie di strumenti interattivi, ottenendo in tal modo delle risposte misurabili. </div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">Si crea in questo modo una relazione <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Fidelizzazione">fidelizzata</a> e duratura con il consumatore, basata sulla fiducia reciproca e si hanno a disposizione indicatori attendibili per valutare l'efficacia dell'investimento (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Return_on_investment">ROI</a>).<br /></div><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5422954962225619074" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 360px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7fPqdhjdsgyyHixD0f6vQOFJEORr2mTwocaj1ytcZpPrChc-MAXsK_SEhzyXlpPRj80UuGQU3eGQ6Q6_ovo7WJMPAufNsNR-DOUZ0Ku7U0B7q2M9gxvTfb3jH5AY3e4TW2Xm-Javp7-4/s400/direct-marketing.jpg" border="0" /><br /><strong>Direct Marketing Goals</strong></p><div align="justify"><strong>Coraggio, determinazione e volontà di innovare.</strong> Dal 1997, mostrando grande coraggio per l'epoca, l'azienda ha rafforzato la presenza sul Web, dapprima timidamente, poi con sempre più convinzione, fino ad arrivare al boom degli ultimi giorni con 4,2 milioni di visitatori unici, frutto principalmente dell'accordo con <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Microsoft_Corporation">Microsoft</a> per una campagna mirata di pubblicità on-line. </div><br /><div align="justify">Attraverso <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Banner">banner</a> e annunci ben confezionati, la Carli ha catalizzato l'attenzione di contatti qualificati, con un impatto diretto su fatturato (+47%), ordini (+14%), nuovi clienti (+80%) e <strong>Top of mind</strong> (una sorta di indice di notorietà che raggiunge il suo apice quando la domanda associa la marca alla classe di prodotto + 21,4%). </div><br /><div align="justify"><strong>USA, </strong><strong>p</strong><strong>ackaging </strong><strong>e gli spot tv. </strong>Numeri davvero impressionanti per un'azienda che occupa meno di trecento dipendenti. Certo il 2009 era iniziato bene, con lo sbarco negli Stati Uniti grazie alla partnership con <a href="http://fedex.com/it/">FedEx</a>, il <a href="http://www.youtube.com/watch?v=hDMUqHNkL-c">rinnovamento del packaging</a> e le campagne pubblicitarie in tv, prima su Mediaset e poi su Sky. Nessuno, nemmeno nelle più rosee previsioni, avrebbe mai creduto tuttavia che i risultati sarebbero stati così rilevanti. </div><br /><div align="justify"><strong>La pubblicità targata Microsoft. </strong><a href="http://advertising.microsoft.com/italia/home">Microsoft Advertising</a> (che sponsorizza già molte realtà importanti come Alfa Romeo, Media World, Timberland, Triumph, Nissan, Intel, Coca-Cola e molti altri ancora, vedi <a href="http://advertising.microsoft.com/italia/case-study-italia">qui</a>) è stato scelto come partner ideale per effettuare il restyling del brand, sfruttando le potenzialità di Msn/Windows Live. </div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5422956178541050930" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 210px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgq5jDR3HU92VM2JZWZ5gXrh0Vh-BeQNoejb0-KF9zSVOFNti9FWOAy_B7toPdPptNohiJ62gzoGgyR-G8a5M98mHIlPJ9BBKJrvEsQJ8bZWoit5i1N1gUmRQaaVSY880kj0fhXCkmLJq4/s400/Fratelli_590.png" border="0" /> <p align="center"><strong>Olio Carli Msn Advertising Campaign</strong><br /><br /></p><div align="justify">"Un perfetto mix di creatività e innovazione tecnologica" che, come riporta il <a href="http://it.notizie.yahoo.com/7/20091229/ttc-web-fratelli-carli-e-microsoft-adver-5566772.html">comunicato ufficiale </a>diffuso da <a href="http://www.adnkronos.com/IGN/News/">Ign Adnkronos</a>, "ha consentito di raggiungere in sole due settimane oltre 4 milioni di potenziali clienti, di cui 2,5 milioni appartenenti al core-target 35-49 anni, ripartiti tra i vari canali. Le risposte mostrate dai consumatori sono state a dir poco sorprendenti: più di 112 mila utenti hanno interagito con il sito compiendo azioni quali la consultazione di informazioni aggiuntive sui prodotti del catalogo on-line".<br /></div><br /><div align="justify">Le performance realizzate hanno permesso di perseguire appieno il duplice obiettivo di sviluppare la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Conoscenza_di_marca">brand image</a> e allargare il target di riferimento, influendo sia sulla <a href="http://www.rankfirst.info/brand-awareness/costruire-il-brand-awareness-nel-new-marketing">brand awareness</a> che sulla propensione all’acquisto, con una crescita del 24,4% dell’<strong>Intention to Buy</strong> sul 30% dei consumatori che sono stati esposti alla creatività della campagna con una frequenza superiore alla media.</div><br /><div align="justify"><strong>Una scommessa vinta in partenza. </strong>Sempre all'interno della nota di agenzia, Carlo Calenco responsabile Internet della Fratelli Carli ha commentato l'iniziativa, definendo una scommessa vinta l'aver puntato su Microsoft per la campagna di <a href="http://webmarketing.html.it/guide/leggi/50/guida-web-advertising/">web advertising</a>. </div><br /><div align="justify"><strong>Pionieri si nasce, non si diventa. </strong>Uno dei fattori che ha guidato questo successo è stato infatti "l'utilizzo per la prima volta in Europa dell’innovativo formato <a href="http://advertising.microsoft.com/italia/LearningCenter/ResearchLibrary.aspx?pageid=2586&Adv_CaseStudyID=2620">rich media Header Expanding</a> sulla Today Page di Hotmail.it, che da solo ha permesso di raggiungere quasi due milioni di consumatori unici, esposti al messaggio in media per oltre un minuto, a conferma delle potenzialità di questo innovativo strumento ad alto impatto emozionale sul quale l’azienda Fratelli Carli ha deciso di puntare come pioniere in Italia".</div><br /><div align="justify">"Ma l'Header Expanding è soltanto uno dei tanti formati ad altissima visibilità che Microsoft Advertising ha pianificato per questa campagna: a questo vanno aggiunti la personalizzazione delle home page di <a href="http://notizie.it.msn.com/">MSN News</a> e <a href="http://www.ansa.it/">Ansa.it</a>, i banner 300x250 sull’<a href="http://it.msn.com/">home page</a> di MSN e Hotmail, gli expanding banner su Windows Live Messenger e gli <a href="http://advertising.microsoft.com/italia/Advertise/banner-pubblicitari-skyscraper">skyscraper</a> su Facebook e Hotmail".</div><br /><div align="justify">"La scelta del network MSN/Windows Live come canale di comunicazione per Fratelli Carli è per noi motivo di grande soddisfazione" ha dichiarato <a href="http://advertising.microsoft.com/italia/AboutUs/default.aspx?pageid=1167">Salvatore Ippolito</a>, Sales Director Microsoft Advertising Italia. </div><br /><div align="justify"><strong>Storia e tradizione si incontrano con la Rete.</strong> Soddisfazione da ambo le parti quindi, come emerge dalle parole di Calenco:<br /></div><br /><div align="justify">"Un marchio che incarna l’assoluta eccellenza italiana. Eccellenza capace di mantenere inalterate le proprie radici, legate alla sua storia e alla sua tradizione e al contempo di riconoscere le potenzialità della Rete e dell’innovazione sfruttando i punti di forza che Microsoft Advertising è in grado di offrire. Internet rappresenta uno <strong>strumento fondamentale</strong> per la strategia commerciale e di comunicazione di Fratelli Carli e il network MSN/Windows Live è un media ideale per veicolare i nostri valori e la nostra immagine".<br /></div><br /><div align="justify"><strong>Adattarsi al cambiamento per </strong><strong>essere </strong><strong>protagonisti del futuro. </strong>Da parte mia posso soltanto rimarcare quanto affermato da Calenco, aggiungendo che come più volte ho sostenuto nelle mie analisi, il rischio e la propensione ad innovare vanno di pari passo. Se non si capisce che per aumentare i profitti bisogna interpretare il cambiamento e utilizzare i nuovi strumenti che la Rete ci offre, senza troppe esitazioni, difficilmente si potrà andare avanti ed essere i protagonisti del futuro.</div><br /><div align="justify">Per avere un'idea più completa vi invito a scaricare il <a href="http://advertising.microsoft.com/italia/WWDocs/User/it-it/ResearchLibrary/CaseStudy/fratelli_carli.pdf">pdf</a> relativo alla campagna pubblicitaria condotta dalla Carli. </div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-21949202859966372282009-12-19T16:16:00.069+01:002009-12-19T19:34:19.706+01:00La libertà del Web si discute in caffetteria: come Internet amplifica gli eventi agendo sul loro significato<div align="justify">L'ultima settimana è trascorsa all'insegna di due eventi che hanno monopolizzato l'attenzione dei media in Italia e all'estero. Il primo, che ha interessato più da vicino il Web, con le <a href="http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_15/maroni-censura-siti-istigazione-odio_be6a1ee4-e969-11de-ad79-00144f02aabc.shtml">dichiarazioni</a> del ministro Maroni, in seguito all'<a href="http://www.youtube.com/watch?v=VHkhh0Dn7CE&feature=response_watch">aggressione</a> contro il Premier <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi">Silvio Berlusconi</a>; il secondo ha invece visto la partecipazione dei potenti della Terra alla conferenza <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Organizzazione_delle_Nazioni_Unite">ONU</a> sul clima e l'ambiente di <a href="http://en.cop15.dk/">Copenaghen</a>.<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>Tensione altissima.</strong> Per quanto riguarda il primo, drammatico episodio, le <a href="http://www.webeconoscenza.net/2009/12/17/internet-alla-maroni/">forti reazioni</a> che si sono susseguite rimbalzando da un blog all'altro, dopo la preoccupazione iniziale, hanno subito un netto ridimensionamento. Per fortuna si è fatto tanto rumore per nulla: di ieri le <a href="http://www.grnet.it/news/95-news/825-censura-sul-web-napolitano-stoppa-maroni.html">rassicuranti parole</a> spese dal Presidente della Repubblica <a href="http://www.quirinale.it/">Giorgio Napolitano</a> sulla necessità di tutelare la libertà di espressione di un mezzo democratico come la Rete. </div><br /><div align="justify"><strong>Casini star per un giorno.</strong> Parole che sposano perfettamente la linea di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Pier_Ferdinando_Casini">Pierferdinando Casini</a> dell'UDC che nel suo <a href="http://www.bitcity.it/news/12307/casini-dice-no-alla-censura-sul-web.html">discorso</a> alla Camera aveva ribadito la sua contrarietà ad ogni forma di censura, dimostrando una <a href="http://zambardino.blogautore.repubblica.it/2009/12/15/niente-leggi-contro-la-liberta-di-tutti/">conoscenza puntuale ed approfondita</a> del Web. </div><br /><div align="justify"><strong>Giorgia: non solo politica.</strong> Posizione ampiamente sostenuta dal Ministro della Gioventù <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgia_Meloni">Giorgia Meloni</a>, che qui potete ammirare in un divertente <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sketch">sketch</a> di cui si è resa protagonista nell'ultima puntata di <a href="http://www.facebook.com/ioreporter">IoReporter</a>, programma condotto da <a href="http://twitter.com/montemagno">Marco Montemagno</a>, autore peraltro di una <a href="http://www.marcomontemagno.com/2009/12/il-lato-chiaro-della-rete-ignoranza-e-luoghi-comuni-ai-tempi-di-facebook.html">lettera aperta</a> allo stesso Maroni che riassume egregiamente il valore della Rete per le persone. </div><br /><div align="justify"><strong>Le reazioni non tardano ad arrivare.</strong> Battaglia che è stata recepita anche a livello internazionale con il quotidiano inglese The Guardian a fare da capofila: <a href="http://www.guardian.co.uk/commentisfree/libertycentral/2009/dec/17/italy-internet-freedom-attack-berlusconi">Italy's challenge to internet freedom</a> è un articolo molto interessante scritto da <a href="http://www.guardian.co.uk/profile/manuela-mesco">Manuela Mesco</a>. </div><p align="center"><object height="344" width="425"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/RmXc1H0Rmvg&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><br /><embed src="http://www.youtube.com/v/RmXc1H0Rmvg&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object></p><p align="center"><br /><strong>Imperdibile fuori onda di Giorgia Meloni a "Ioreporter"</strong><br /></p><p align="justify"><strong>Accordo sul clima sottotono. </strong>Eguale risonanza non è stata concessa, per ovvi motivi, all'incontro mondiale sul clima che, comunque, ha solo <a href="http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=84803&sez=HOME_NELMONDO&ssez=">parzialmente raggiunto</a> gli obiettivi inizialmente proposti. </p><p align="justify"><strong>Tutto il resto in secondo piano.</strong> La rilevanza di questi <strong>eventi mediali</strong> (definizione ripresa dal libro "Le grandi cerimonie dei media. La storia in diretta" di Dayan Daniel e K. Elihu, molto azzeccata soprattutto nel caso di Berlusconi), ha contribuito a distogliere lo sguardo degli utenti da alcune iniziative davvero meritevoli che puntano a incentivare la partecipazione dei navigatori in progetti innovativi.</p><p align="justify"><strong>Una caffetteria virtuale.</strong> La più importante, sponsorizzata da Telecom Italia è <a href="http://www.nextinnovation.it/site/events/innovationcafe.html">Innovation Cafè</a>, naturale evoluzione del laboratorio <a href="http://www.blogger.com/www.nextinnovation.it/">Next Open Innovation</a> lanciato dall'azienda un po' di tempo fa, luogo dove l'interazione e il confronto su temi legati al Web hanno l'obiettivo di stimolare la nascita di idee tecnologiche per il futuro. Proprio come se si trovassero da <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Starbucks">Starbucks</a>, davanti ad un invitante caffè, gli utenti potranno misurarsi sugli argomenti più disparati, con il supporto di video-interviste ai grandi protagonisti dell'innovazione italiana. </p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5416999464024746786" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 281px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtIz6nZ5sCT_ntDmpsOGsDw5SSsm6D_Z1ywUpYixiZOLFKmc023cizVTUVQX5SuYSDgSxu_b0OyB2CEoZeRjor3lpm6aWcKSu44aDbzSMNKf598lIX3TTpGEpn1fj_s6tGPMl1KIjSN5E/s400/Next_open_innovation_telecom.bmp" border="0" /> <p align="center"><strong>Next Open Innovation Web Site Architecture and Goals</strong><br /></p><p align="justify"><strong>Il protagonista sei tu!</strong> A mio avviso ci sono tutti i presupposti per cui il progetto possa crescere e incuriosire sempre di più i navigatori, da sempre desiderosi di sperimentare nuove soluzioni e di contribuire allo sviluppo dal basso della Rete. </p><p align="justify">E' tutto per oggi. Non perdetevi il prossimo post. Ciao!</p><p align="justify">Video: <a href="http://skytg24.blogs.com/">http://skytg24.blogs.com/</a></p><p align="justify">Image: <a href="http://irenecassarino.wordpress.com/2008/10/25/open-innovation-da-telecom-italia/">http://irenecassarino.wordpress.com/2008/10/25/open-innovation-da-telecom-italia/</a></p><p align="justify">Copyright Telecom Italia</p><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-52753107756363615252009-12-14T16:32:00.029+01:002009-12-14T18:41:53.970+01:00Turismo: la formula vincente è social<div align="justify">Poco tempo fa, avevo parlato del BTO 2009, in un articolo che potete leggere anche su <a href="http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=5542&id_area=4&sarea=174">Comunitazione</a>. Come avrete sicuramente notato, recentemente è apparsa sul blog un'icona raffigurante il logo del<strong> web travel marketing c-magazine</strong>. L'<a href="http://www.facebook.com/web.travel.marketing">iniziativa</a> è nata proprio in seno all'evento e ha coinvolto, fin da subito, blogger ed esperti del settore.<br /></div><div align="justify"></div><p></p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5415143503759749522" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 148px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYcvvyUvNo8LG3uNhWeVSKDFPSeoEyEnI6w0llhpYrhSg2f-D8xiiNRVK1lJ4H059T9QYMXgQRs2mzqz2Gjl8kyGg_E3nOqhrfklsWiZRDkGCAzWVdTbie-ryfLoh9qLCU0CCx1e_a2Ic/s400/web_travel_marketing_c_magazine.jpg" border="0" /><br /><p align="center"><strong>Web Travel Marketing Collaborative Magazine Logo</strong><br /></p><br /><div align="justify">Obiettivo, chiarissimo, quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, ma sopratutto gli operatori alberghieri sulla necessità di dare una svolta ai modelli di business oggi adottati, sostenendo l'uso dei nuovi strumenti sociali che la Rete offre. </div><br /><div align="justify">Detto questo vorrei porre l'accento su quella lettera c che campeggia sul logo del settimanale. <strong>C</strong> sta per collaborative cioè <strong>collaborativo</strong>. L'aspetto più interessante della questione è infatti l'apporto libero e generoso che offrono gli autori nella costruzione del magazine, mettendo a disposizione di tutti le loro conoscenze/competenze. </div><br /><div align="justify">Ma c'è un'altra cosa che colpisce immediatamente: la vera e propria sfida lanciata al sistema turismo nel tentativo di trovare soluzioni concrete per rivitalizzare un settore in crisi da parecchio tempo. Vuoi per la congiuntura internazionale, vuoi per scelte un tantino miopi o azzardate di alcuni operatori, fatto sta che oggigiorno l'Italia è costretta a rincorrere gli altri Paesi. </div><br /><div align="justify">I tempi del trionfo dell'arte, la cultura e la buona tavola a livello internazionale sembrano ormai lontani. Questo perché gli altri Stati hanno capito che non basta ospitare il 70% del patrimonio artistico mondiale se poi non si sa vendere la propria immagine nel mondo. Il caso <a href="http://www.italia.it/it/home.html">Italia.it</a> (il disastroso portale costato milioni di euro agli ignari cittadini), nonostante gli ultimi interventi volti a migliorare la situazione, penso abbia fatto scuola in questo senso.<br /></div><br /><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5415146300451886866" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp-eEJSmw3uecwwzTMkFndoLq8Nl3Vfs5CFL6s3jDb1gkuzJYNuPe933IlDs6-NCwSKhsJ3_T2ryfqcEzfUxPrSTXLZjwVpL1YomR6SkmjSKOB4EEr40LUU3_U5Q-nIpn7W8a5mz2sxEo/s400/Italia_it_portale.jpg" border="0" /> <p align="center"><strong>Home page portale Italia.it<br /></p></strong><div align="justify"></div><div align="justify"> </div><div align="justify">I primi segnali positivi si sono apprezzati al BTO con l'efficace intuizione di <a href="http://www.youtube.com/watch?v=KNMdtE38srM">Montemagno</a> e il suo slogan CondiVivere, però la novità più importante è stata la collaborazione attiva di numerosi professionisti del Web per dare vita al progetto del Web travel marketing magazine. </div><br /><div align="justify">Anche se, ad onor del vero, qualcosa stava già prendendo forma grazie all'impegno di alcuni ragazzi che frequentano il master in <a href="http://www.robertamilano.it/masterwebmarketingturismo/">Marketing e Web marketing turistico e territoriale</a> all'Università di Genova. <a href="http://www.facebook.com/pages/Savona-Italy/Follow-12-steps/193338016907">Follow 12 steps</a> è un fulgido esempio di come si possa contribuire a salvare il turismo attraverso il Web, con validi suggerimenti e punti di vista sintetizzati in 12 regole d'oro. </div><br /><div align="justify">Il coraggio dimostrato dal gruppo (coordinato da <a href="http://www.robertamilano.com/">Roberta Milano</a>) è stato premiato, tra l'altro, con l'invito ad una puntata del famoso programma <a href="http://tg24.sky.it/tg24/ioReporter/ioreporter_home.html">Ioreporter</a>, in onda su <a href="http://www.sky.it/">Sky</a> e condotto dallo stesso Montemagno. Ecco il video integrale della puntata del 28/11/09, con protagonisti Federico Sisinni e Francesca Marson:<br /><br /></div><p align="center"><object height="339" width="420"><param name="movie" value="http://dailymotion.virgilio.it/swf/xbbq58"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowScriptAccess" value="always"><br /><embed src="http://dailymotion.virgilio.it/swf/xbbq58" type="application/x-shockwave-flash" width="420" height="339" allowfullscreen="true" allowscriptaccess="always"></embed></object></p><p align="justify"><br /><strong>Studenti del master dell'Università di Genova ospiti della trasmissione "Ioreporter"<br /></strong><br />Nonché con una menzione sulla Stampa con un pezzo dal titolo: “La promozione turistica va dalle aule a Internet”.</p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5415136980403694722" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 241px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPFEyFXABlo4sMhLvNEj-kEMAW0S9QEQtQyvuZzXWrqtoq_ZSNhqt7aHdKHul4TfD9OyAHGn6ZI55EyHBaD_psMWFi5QIUtBIyl0ULyfk2hYrTIyK6HldqGSHkJeh9kxIptspQIsMrB94/s400/master_web_marketing_la_stampa.jpg" border="0" /><br /><p align="center"><strong>Articolo estratto dalla Stampa del 10 Dicembre 2009</strong> </p><p align="justify">La rivoluzione social del turismo è appena iniziata. Vedremo dove porterà. </p><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-84207887646840855062009-12-02T16:44:00.036+01:002009-12-02T19:32:13.719+01:00Giovani, andate all'estero! Parola di Celli<div align="justify">Certi ragionamenti a volte sembrano nascere sull'onda dell'indignazione, lo sconforto e la sfiducia di un'intera generazione verso un Paese come l'Italia che non sembra garantire alcuna prospettiva per il <a href="http://www.italiafutura.it/">futuro</a>, soprattutto quello <a href="http://www.rassegna.it/articoli/2009/11/25/55305/lavoro-isfol-italia-tiene-ma-giovani-a-rischio">lavorativo</a>.<br /></div><br /><div align="justify">Ma se quelle stesse parole sono pronunciate da uno dei massimi rappresentanti del sistema universitario italiano allora vuol dire che tanto sbagliati non erano. Pier Luigi Celli, Direttore generale dell' <a href="http://www.luiss.it/">Università Luiss Guido Carli</a>, in una <a href="http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/celli-lettera/celli-lettera/celli-lettera.html">lettera aperta</a> a <a href="http://www.repubblica.it/scuola_e_universita/index.html">Repubblica</a>, sfoga tutta la sua delusione nei confronti di un mondo del lavoro che non tiene in considerazione i meriti degli studenti, ma solo le loro conoscenze (e non si riferisce certo alle competenze).<br /><br /><br /><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5410699537102896370" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 266px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVU0prSGHvE3ysNvumOf5g3BskdT-BAmnlxWhe0T9wzUnaJChRZavV-xZCeZmvSMKV79-66E6W632glnqUgDaBcCvRQ4l_RlwkVSLdqCaB-RYnSnoTUO5mxc0ExCGv4GTzVf9s-HhQLm8/s400/italia_celli.jpg" border="0" /></div><p align="center"><strong>Pierluigi Celli - Direttore Università LUISS di Roma<br /></strong></p><br /><div align="justify">Amareggiato da un Paese che per lui è a <a href="http://www.italiafutura.it/dettaglio/110094/rapporto_mobilita_sociale">mobilità sociale</a> zero, si scaglia contro i tanti ostacoli che impediscono ad un giovane, preparato e dotato di <a href="http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_03/talenti_af185ffe-c840-11de-b35b-00144f02aabc.shtml">talento</a>, di emergere. Le domande delle aziende rivolte ai laureati sono in caduta libera in tutti i settori, mentre crescono le richieste per professionalità tecniche e poco diffuse. </div><br /><div align="justify"><strong>Giovani ricchezze.</strong> Un Paese che voglia primeggiare in Europa non può ignorare il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Capitale_umano">capitale umano</a> costituito dai ragazzi determinati e volenterosi che escono dalle università. Non può fare a meno di ricercatori in campi come la medicina (di ieri la <a href="http://www.galileonet.it/news/12155/il-cervello-comanda-la-mano-bionica-esegue">notizia</a> della prima mano bionica in grado di rispondere ai comandi dettati dal cervello tramite i nervi del paziente progettata alla <a href="http://www.sssup.it/">Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa</a>) l'economia, l'ingegneria, le biotecnologie, l'informatica e le fonti di energia alternativa. </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5410700893721412914" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 370px; CURSOR: hand; HEIGHT: 256px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2_eCQhrxeOQPDU0gffNGt-d8ftwjrPKoHBwi9BeHyUpCaJXUQkFy6brVIGbjrR9tqDOwFIZ0R7OvIRym8r6fYTdKMVlioLSiS86QBlsLKTmMhUMoVXbSuPY6-t_jbX_vwHiUsJNvSZIA/s400/Bionic_hand.jpg" border="0" /><strong> </strong><strong>Cyber hand </strong><strong>Project - Scuola Superiore Sant'Anna Lab</strong></p><p align="justify"><strong>L'estero? Non è poi così male.</strong> Al figlio dice di andare all'estero perché qui per lui non ci sarà futuro nel breve periodo figuriamoci tra 20 anni. "Probabilmente non sarà tutto oro quel che luccica. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni", avverte Celli, ma almeno "avrai l'occasione di scegliere di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati".</p><div align="justify"><strong>Precariato? No grazie. </strong>E' evidente come Celli rifletta in pieno l'opinione di centinaia di giovani che, dopo aver sudato per anni per ottenere il famoso "pezzo di carta" si trovano immersi in una realtà lontana anni luce dalle loro aspettative. Finiti gli studi infatti, chi non è dotato del famoso pedigree, come sostiene Celli, nel caso scegliesse di rimanere, si ritroverebbe davanti anni di precariato che lo porterebbero, nella migliore delle ipotesi, a rimpiangere di non essere fuggito via subito. </div><br /><div align="justify">Personalmente condivido in pieno le affermazioni di Celli. E il loro valore è aumentato se pensiamo alla posizione <strong>privilegiata</strong> di chi le mette per iscritto su una delle maggiori testate nazionali.</div><br /><div align="justify"><strong>La fuga dei talenti. </strong>Un Paese che ha smesso di credere nella sua risorsa primaria, i giovani, che li spinge a rinnegare le loro radici pur di trovare un lavoro degno di questo nome, ha già perso la sua battaglia. Risulta eloquente a questo proposito il fenomeno denominato "la fuga di cervelli" o <strong>brain drain</strong>.</div><br /><div align="justify">Il problema non è da imputarsi alle migliori condizioni che si assaporano vivendo in città cosmopolite e multietniche come Londra, Parigi o Madrid. Il problema è la cultura del nostro Paese. </div><br /><div align="justify"><strong>The Web power. </strong>Come ripetono tanti miei colleghi <a href="http://www.youtube.com/watch?v=JRkZ6efHjcs">blogger</a>, il cambiamento, l'<strong>innovazione</strong> saranno possibili soltanto quando ci sarà la consapevolezza che così non si può più andare avanti. Quando la voce finora silenziosa di un'intera generazione si leverà dal <a href="http://www.codiceinternet.it/">Web</a> per chiedere un paese migliore dove vivere, studiare, lavorare, realizzare le proprie aspirazioni per sé e per i propri figli. Molto si sta già facendo. Resta tuttavia ancora tantissimo da realizzare, costruire insieme. L'Italia del futuro può e deve essere un'altra. </div><br /><div align="justify">Dite la vostra!</div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-29929833213991440272009-11-18T16:47:00.067+01:002009-11-18T19:22:56.330+01:00BTO: La filosofia di Amazon applicata a turismo<div align="justify">Si è appena concluso il <a href="http://www.buytourismonline.com/">BTO 2009</a>, che quest'anno ha avuto come sede la bellissima Firenze. Tanti gli interventi che hanno animato l'evento, su tutti quello di <a href="http://montemagno.typepad.com/">Marco Montemagno</a>, fondatore di <a href="http://blogosfere.it/">Blogosfere</a>, Giornalista/conduttore della trasmissione <a href="http://skytg24.blogs.com/">Ioreporter</a> su Skytg24 e promotore dell'iniziativa <a href="http://www.codiceinternet.it/">Codice Internet</a> che ha l'obiettivo di diffondere la cultura del Web nel nostro Paese. </div><br /><div align="justify">Davanti ad un pubblico letteralmente rapito dalle sue parole, Montemagno ha disegnato il futuro prossimo del turismo on-line con spunti e riflessioni davvero interessanti. </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405493475107914514" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 250px; CURSOR: hand; HEIGHT: 312px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOI9kG0kqh2ozBJpxFWRBBhzFHW9f-CE7qpLUOPQPuTVIhjP10mi5Ee-uJ_BuAT5FrlK7DXdzLjnMImtlPw8oCYxONej_REnjgYt6zJ8SP79qilEan29drfowo4Lmz3FzedGsdV9rthMI/s400/monty_codice_internet.jpg" border="0" /></div><p align="center"><strong>Marco Montemagno - I love internet initiative </strong></p><div align="justify">Per "Monty", il mercato del turismo digitale è <strong>un mercato delle esperienze</strong>, da qui lo slogan coniato per l'occasione di <strong>CondiVivere</strong>. Il pubblico internauta condivide, infatti, la sua vita di tutti i giorni, ciò di cui fa esperienza, caricando su internet foto, commenti, video, e molto altro ancora. La rete quindi è diventato un luogo dove la gente si incontra, si conosce, scambia idee e pensieri. La rete <strong>è fatta dalle persone</strong>.<br /></div><p></p><div align="justify">Così se anche "i mercati sono conversazione", come afferma <strong>David Weinberger</strong> nell'ormai famoso <a href="http://www.mestierediscrivere.com/testi/Tesi.htm">Clutrain manifesto</a>, allora<em> il</em> <em>passaggio dalla ricerca di parole alla ricerca di persone</em> è inevitabile tanto che le aziende e le strutture turistiche sono obbligate a tenerne conto se vogliono sopravvivere. I dati forniti a tal proposito da Montemagno sono inequivocabili e mostrano il crescente ruolo assunto dai <a href="http://www.socialmedialab.net/">Social Media</a>. </div><div align="justify"><br /></div><br /><div align="justify"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405495742288450130" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 389px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijagVdgsm3_iZYCxR0CguNbo69L_R5n2QWH5jNeC_yd1b7Jb6x01hcMq_SAU5UtjOzAA-QWP-xEZG8ugEhnOBLq4MqhMb_HrkK_aj1Eu8YQmX5ffo8IQAJ77PPmy0IcUBFlAC4XMqr2M4/s400/CMConvergence.png" border="0" /> <p align="center"><br /><strong>Conversation marketing overview</strong></p><div align="justify">Ad esempio Facebook con i suoi oltre 200.000.000 iscritti - solo 12.500.000 in Italia - sarebbe la quarta nazione al mondo!, mentre i 200.000.000 di video visibili su Youtube hanno una durata complessiva di 9232 ore!</div><br /><br /><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405497768212799410" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 228px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5OEO4NRIHCUcU_dxGg1aaCMxMTa-PptfktIelBFa3xN2KDok5sJz-hnKzZ4IP_Aebt6AJNNO8rzR-GtHcbva4Dij1Fh7VnLXSCyU8UVkV9cXQ1gl3uvFeoul9rhu9O4DK26rr1yaoFEU/s400/facebook-photos-vs-chart.png" border="0" /></p><br /><p align="center"><strong>Techcrunch Statistics about social media use<br /></p></strong><br /><div align="justify">Per Montemagno, "il turismo oggi si allontana dalla sua connotazione originaria di semplice viaggio per assumere i contorni di qualcosa di unico, che si concretizza nel vivere e condividere l’esperienza". </div><br /><div align="justify">Successivamente rivolge la sua attenzione al modo migliore per veicolare un messaggio sfruttando le potenzialità pressoché ineguagliabili della rete: "Oggi si può creare un blog e poi da lì diffondere i contenuti automaticamente verso altri canali sociali di promozione. Poi è importante monitorare, <strong>sapere che cosa dicono di te</strong>. Infine, cercare di legare i sistemi di promozione online ad un modello di business".<br /></div><p></p><div align="justify">In particolare Marco fornisce quattro consigli pratici da seguire per un progetto di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Web_marketing">web marketing</a>. Queste indicazioni si ispirano alla filosofia del fondatore di <strong>Amazon</strong>, <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Jeff_Bezos">Jeff Bezos</a> e rappresentano un vero e proprio paradigma dell'<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Commercio_elettronico">e-commerce</a> e più in generale del Turismo on-line:<br /></div><div align="justify"><br /><strong>L’attenzione riservata ai clienti</strong><br /></div><div align="justify"><strong></strong></div><p></p><div align="justify"><strong>J.B</strong>: "Vi assicuro che il motivo per cui Amazon esiste è questo. Abbiamo sempre messo i clienti davanti a tutto: dovendo scegliere tra l’ossessione per i competitor e l’ossessione per i clienti, ci siamo sempre concentrati sui clienti. Certo, abbiamo osservato anche cosa stavano facendo i nostri concorrenti, ma non era quello ciò in cui mettevamo la nostra energia, non è stata quella la nostra motivazione. Preferiamo prestare attenzione ai nostri clienti e comportarci di conseguenza. Questo è un principio chiave. Curando i clienti, si possono risolvere molti altri problemi".</div><div align="justify"><br />I clienti dunque prima di tutto, prima anche dei competitor. Quello a cui dovreste prestare la massima attenzione è il servizio al cliente, il “customer care”, perché il successo del vostro hotel dipende da questo. Se il servizio sarà realmente eccellente, la gente vi apprezzerà, darà il via a un <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Buzz_marketing">buzzing</a> positivo su di voi e anche le recensioni negative sui social network turistici che tanto vi spaventano, non dovranno più preoccuparvi.<br /></div><div align="justify"><strong></strong></div><p></p><div align="justify"><strong>L’importanza dell’invenzione</strong> <p></p><strong>J.B</strong>: "Ogni volta che ad Amazon abbiamo un problema, cerchiamo di trovare la soluzione e inventiamo. Inventiamo per il cliente: non è compito del cliente inventare per se stesso. Per fare questo dovete ascoltare i clienti, è un fattore decisivo. Se non lo farete, vi perderete. Dovrete inventare sulla base di quello che vi diranno, sulla base dei loro bisogni".</div><div align="justify"><br />Come abbiamo già più volte sottolineato, è fondamentale <strong>ascoltare i clienti</strong>: non date loro quello che voi credete sia la cosa migliore, date loro quello che loro stessi vogliono e ritengono la cosa migliore. Ascoltate sempre i vostri clienti: al telefono, alla reception, quando escono ed entrano dall’albergo, ascoltateli su Internet, sui blog, sui forum, su <a href="http://www.romagnaoggi.it/rimini/2009/11/17/143406">Facebook</a> e su <a href="http://www.tourmarketing.it/web-marketing-turistico/promozione-online-per-hotel-meglio-twitter-o-facebook">Twitter</a>, e andate incontro ai loro bisogni. E una volta capiti i loro bisogni e desideri, inventatevi servizi, offerte, pacchetti, vacanze ed esperienze che non si sarebbero mai aspettati. Vi sentirete appagati, farete felici loro e guadagnerete la loro fiducia e fedeltà.<br /></div><div align="justify"><strong></strong></div><p></p><div align="justify"><strong>Pensate a lungo termine </strong><br /></div><p></p><div align="justify"><strong>J.B:</strong> "Questo è un fattore essenziale. Qualsiasi azienda che metta i clienti davanti a tutto, qualunque azienda che voglia inventare per i suoi clienti, deve pensare a lungo termine, ma è molto più raro di quanto si possa pensare. Ci vogliono dai 5 ai 7 anni perché una qualsiasi delle nostre iniziative frutti dei vantaggi all’azienda. Ci vuole del tempo per realizzare ogni nuova idea: questo ci consente di capire se ci sono degli errori da correggere, delle cose da cambiare. Non ci lasciamo sopraffare dalla pressione dell’ultimo minuto. Questo porta un grande vantaggio competitivo".</div><div align="justify"><br />Anche nel settore alberghiero è importante non improvvisare. Le migliori strategie di <a href="http://www.bookingblog.com/revenue-management-come-ottimizzare-i-ricavi-dell-hotel">Revenue Management</a> per esempio, insegnano che bisogna attivarsi ora per determinare le tariffe da applicare tra un anno, in base allo storico dell’anno precedente e alle tendenze del mercato attuale. Farsi trasportare dalle necessità del momento senza riflettere sul futuro, vi creerà più problemi che vantaggi.<br /><br />Fare investimenti a lungo termine, può significare anche impegnarsi per ottenere maggiore visibilità sui motori di ricerca e social network. Come è noto, perché una strategia di <a href="http://www.socialmediamarketing.it/7-consigli-semplici-per-avvicinarsi-al-marketing-sui-social-media">Social Media Marketing</a> abbia successo, bisognerà impegnarsi per lunghi mesi con grande partecipazione. Solo così si potranno avvicinare nuovi clienti e fidelizzarli.<br /></div><div align="justify"><strong></strong></div><p></p><div align="justify"><strong>Ogni giorno è il primo giorno</strong><br /></div><p></p><div align="justify"><strong>J</strong><strong>.B:</strong> "Ogni giorno c’è sempre qualcosa di nuovo da inventare per il futuro. Qualche novità per i clienti, nuovi modi per prestare loro attenzione".</div><div align="justify"><br />Nel settore turistico, dato l’alto livello di competitività, è indispensabile pensare ogni giorno a nuovi modi per crescere, per rinnovarsi e per attrarre nuovi clienti. Tra gli strumenti più flessibili e più versatili per la crescita dell’hotel, sia per incrementare il livello occupazionale che per suscitare la curiosità del cliente e farlo ritornare, c'è proprio la capacità di inventare e proporre sempre nuove offerte, legate alla destinazione o a eventi speciali, e la voglia di pensare a nuove strategie per interagire e per promuoversi, on-line e off-line. Anche se la via maestra rimane osare, osare sempre nuove strade. </div><br /><div align="justify">Come hanno fatto peraltro in casa Microsoft con <a href="http://www.bing.com/twitter">Bing</a> aprendo alla pubblicazione nei risultati di ricerca dei <a href="http://admaiora.blogs.com/home/2009/09/twitter-il-20-dei-tweets-sono-brandoriented.html">tweets</a> (di cui ben il 20% legato ad un brand, secondo <strong>Ad maiora</strong>) degli utenti. </div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5405499676450186178" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 367px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgccFeY12mW176w0voUbbBMrid26YQ8C9DlI8uh3xz-V1qs504ZwZW_rgNh1hvB_cMXQt3HaS76QZlIhGTOnCIH-pVfqmHiR71C6adHNE_gTG4bKlLdktWKfs0ciT-0frvJXxovkYsLfpM/s400/twitter-bing-ac-milan.png" border="0" /></div><br /><div align="center"><strong>Bing tweets integration example - AC Milan football team</strong></div><br /><div align="justify">Ciò come sottolinea Sara Borghi avrà grandi ripercussioni anche nel settore del Turismo on-line: <a href="http://saraboargs.wordpress.com/2009/10/22/accordo-twitter-microsoft-google-turismo/">http://saraboargs.wordpress.com/2009/10/22/accordo-twitter-microsoft-google-turismo/</a>. Se potete leggetelo, ne vale davvero la pena. </div><br /><div align="justify"><strong>Blog citati</strong><br /></div><div align="justify"><a href="http://www.bookingblog.com/i-4-principi-ispiratori-di-amazon-applicati-al-settore-alberghiero/">http://www.bookingblog.com/i-4-principi-ispiratori-di-amazon-applicati-al-settore-alberghiero/</a><br /></div><div align="justify"><a href="http://www.dolce-toscana.net/2009/11/marco-montemagno-bto-turismo-digitale.html">http://www.dolce-toscana.net/2009/11/marco-montemagno-bto-turismo-digitale.html</a></div><br /><div align="justify"><strong>Immagini</strong> </div><div align="justify"><a href="http://www.idiomstrategies.com/CMConvergence.png">http://www.idiomstrategies.com/CMConvergence.png</a><br /></div><div align="justify"><a href="http://www.techcrunch.com/wp-content/uploads/2009/02/facebook-photos-vs-chart.png">http://www.techcrunch.com/wp-content/uploads/2009/02/facebook-photos-vs-chart.png</a><br /></div><div align="justify"><a href="http://www.motoricerca.net/upload/twitter-bing-ac-milan.png">http://www.motoricerca.net/upload/twitter-bing-ac-milan.png</a></div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-13646400079887448202009-11-04T18:35:00.049+01:002009-11-06T12:24:10.496+01:00Google Wave: l'onda del cambiamento<div align="justify">Con la stessa forza di un'onda del mare che si infrange su uno scoglio, <a href="http://www.blogger.com/wave.google.com/">Wave</a> si preannuncia come l'invenzione più dirompente, incontenibile e rivoluzionaria degli ultimi tempi. </div><p></p><div align="justify">Immaginate un grande <strong>contenitore web intelligente</strong> capace di offrire comunicazione e cooperazione in tempo reale, multimedialità, mappe e strumenti di elaborazione. Se ci riuscite, avete già capito cos'è Google Wave.</div><div align="center"></div><br /><br /><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5400335107215246162" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 175px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzn5HJK27K_CaI6d0E4skSgp4jwIcsXATnADFuq9IEA5_H6QMYOjPfSyky_XxIV0BMPdZEc8pOb7EeIFBYnQhxmHbOzDQNkJ9YZbJla1XuqNznRPhSIVBEd68_U5amny0xAwwHwgBL77U/s400/google-wave-logo.jpg" border="0" /><br /><strong>Google Wave logo</strong><br /></p><div align="justify"><strong></strong></div><div align="justify"><strong>Tutto in uno.</strong> Msn? Skype? E-mail? Facebook? Potrete averli tutti assieme in un unico strumento. Un sogno? No pura realtà. Il concetto alla base di tutto è il "tempo reale". Che senso ha nel Web attuale distinguere tra posta elettronica e messaggi istantanei, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Podcasting">podcast</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Voice_over_IP">voip</a> e contenuti in <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Streaming">streaming</a> quando questi e altri elementi possono essere incorporati in un flusso unico, uno "stream of dataness" di testo (mentre qualcuno scrive, gli altri utenti vedranno le parole apparire poco alla volta sullo schermo), immagini, mappe, video e multimedia?<br /></div><br /><div align="justify"><strong>La potenza dell'onda.</strong> Le waves possono arrivare in qualsiasi momento da qualunque direzione, intrecciarsi, arricchirsi completarsi, coinvolgendo più utenti. Qualcuno potrebbe giustamente obiettare: ma così non si rischia il caos totale, confusione, perdita di frammenti importanti del discorso?. Tranquilli, la risposta è no.<br /></div><br /><div align="justify">Ognuno potrà catalogare il flusso informativo a suo piacimento salvandolo in apposite cartelle (folders) così da rileggere i documenti, rivedere i video o riascoltare la conversazione preferita.<br /></div><p></p><div align="justify">La Wave, una volta aperta, è uno spazio<strong> sensibile</strong> e <strong>modificabile</strong>. Poniamo di essere in cinque e voler discutere privatamente con una persona. Ebbene non ci crederete ma è possibile isolare la conversazione senza uscire dall'onda. Per i più esigenti anche nascondere cosa si digita in tempo reale, attivando la funzione di draft. Installando <a href="http://gears.google.com/">Google Gears</a>, infine, l'interazione di Wave coi contenuti del computer sarà totale, abilitando il content sharing con un semplice click. </div><br /><div align="justify"><strong>Struttura e layout. </strong>Approfondiamo meglio la struttura e le funzionalità di questa applicazione. </div><br /><div align="justify">La schermata di Wave non è molto diversa da quella di una webmail. Tanto che i più pigri potrebbero cadere nella tentazione di adoperarlo come casella di posta. A sinistra della pagina c'è la barra di navigazione, che comprende le cartelle delle "onde", i settaggi e poi due box per le ricerche personali e i propri folder in cui catalogare le waves (basta trascinarcele sopra). </div><br /><br /><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5400334313291466210" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 260px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIo6FKMQbvJd40tDvlICYX9U9WyBJ5VW-QtZwCNOsyVLXNtYvvnXN2cwgXwURlsbAAZwuKLoR14wwrT_LUhoPZMiyhfbh7tp-qPztr168YSIfGpFAohLEVa5XXUP-vmAG_d1ENPT5Sfwo/s400/google-wave.jpg" border="0" /><br /><p align="center"><strong>Google Wave Screenshot</strong><br /><br /></p><br /><div align="justify">Le ricerche personali sono caratterizzate da specifiche <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tag_(metadato)">tag</a> (metadati) , con cui è possibile raggruppare i contenuti delle onde che contengono l'oggetto della propria ricerca, che sia una parola, un concetto o un widget/mappa/multimedia. Una funzione fondamentale per mettere un po' d'ordine nel caos che piano piano si formerà a causa dell'accumulo dei dati.</div><br /><div align="justify"><strong>L'onda, ovunque. Blog in pericolo? </strong>Tutto quello che compone una wave, dal testo ai gadget, può essere <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Object_Linking_and_Embedding">embeddato</a> in altre piattaforme. I primi a risentire di questo cambiamento saranno i blog che dovranno mutare profondamente la loro natura se vorranno sopravvivere al più grande diluvio di bit che la storia ricordi.<br /></div><br /><div align="justify">Rischieranno infatti di divenire obsoleti se Google Wave manterrà tutte le promesse iniziali. Se la comunicazione si farà <strong>sincrona</strong>, real-time che senso avrà mantenere degli spazi <strong>asincroni</strong> come i blog in cui lasciare commenti che probabilmente troveranno risposta dopo 1 ora?. Ovviamente la mia è soltanto una provocazione, certo è che un'applicazione così innovativa potrebbe modificare le dinamiche di comunicazione e conversazione, monopolizzando l'attenzione dei navigatori. </div><br /><div align="justify">Che senso avrà parlare di blogosfera? comunità? </div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">L'evoluzione dello scenario porterà alla nascita di una nuova forma di aggregazione, che si distaccherà sempre più dal concetto tradizionale di <a title="Comunità" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0">comunità</a> di derivazione <a title="Sociologia" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Sociologia">sociologica</a> (vedi <a title="Ferdinand Tönnies" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinand_T%C3%B6nnies">Ferdinand Tönnies</a>, uno dei fondatori insieme a <a title="Ludwig Stein" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Ludwig_Stein">Ludwig Stein</a> e <a title="Max Weber" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Max_Weber">Max Weber</a>, della <a title="Società tedesca di sociologia" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Societ%C3%A0_tedesca_di_sociologia">Società tedesca di sociologia</a>, in un libro intitolato Gemeinschaft und Gesellschaft - Comunità e società). Ma anche da quello in auge nell'epoca <a class="mw-redirect" title="Postmoderno" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Postmoderno">postmoderna</a>, basata sulla progressiva decostruzione dei confini propri dell'individuo, di <strong>comunità virtuale</strong> (The Virtual Community di <a title="Howard Rheingold" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Howard_Rheingold">Howard Rheingold</a>).</div><br /><br /><div align="justify"><strong>LA NEOCOMUNITA' COLLABORATIVA</strong><br /></div><br /><div align="justify">La neo comunità che a me piace definire <strong>collaborativa</strong> potrà finalmente disporre degli strumenti per scrivere, parlare, lavorare in tempo reale, senza più barriere geografiche, fisiche e temporali. Essa si prefigurerà come "<span style="color:#000000;"><em>un'entità che trasforma continuamente se stessa senza essere ancorata ad un luogo specifico, ben definito</em></span>" (A.B. 2009). Certo l'ultimo ostacolo è rappresentato dal <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Digital_divide">digital divide</a> ma con un po' di pazienza presto o tardi anche questo verrà superato. </div><br /><div align="justify">In <a href="http://code.google.com/intl/it-IT/apis/wave/extensions/gadgets/guide.html">questa pagina di Google Labs</a> ci sarà tra non molto il codice necessario per incorporare una wave dovunque, dai blog ai sistemi editoriali complessi. Praticamente quasi sostituendoli, con una diretta-web di quello che si desidera, composta da testo, immagini, video, servizi e voce grazie a <a href="http://www.google.com/googlevoice/about.html">Google Voice</a>. Il passo da qui al <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Personal_broadcasting">personal broadcasting</a> audiovisivo è sempre più breve<strong>. </strong></div><br /><div align="justify"><strong>Personalizzazione.</strong> Ciascun utente potrà quindi costruirsi il proprio palinsesto virtuale, invitando a prenderne parte tutti gli amici, parenti, colleghi, conoscenti. La potenza dell'onda si propagherà velocemente in tutto il globo, coinvolgendo sempre più persone. </div><br /><div align="justify">Le idee viaggeranno su una sorta di <span style="color:#000000;"><em>autostrada circolare</em></span> con tantissime diramazioni verso metropoli (<strong>hub</strong>) città (<strong>nodi intermedi</strong>) e paesi (<strong>nodi locali</strong>). Nessuna di queste si perderà perché prima o poi troverà un interlocutore interessato nei tanti svincoli o verrà riassorbita nel flusso principale per poi intraprendere nuovi percorsi (A. B. 2009).</div><div align="justify"></div><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5400340979154496786" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 340px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg62Rv71z9fGe1ro3wm8Rd_2lX1k34Is3Ti4V3eKMw1L9xao8rp9BklQa2faRhTuvGx9qeaORDcOvb2TDlLaH7dVXkUzCLAY2ItxCQm-BCVT0FuovJZSLG73mNNVDiVS5ev8rBCFr6LjHw/s400/autostrada_circolare_Google_Wave.gif" border="0" /><br /><strong>Modello di comunicazione circolare di Google Wave </strong><br /></p><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Vi invito quindi a provarla e farmi sapere il vostro giudizio in merito. Ciao<br /></div><br /><div align="justify">FONTI:</div><br /><div align="justify"><a href="http://canali.kataweb.it/kataweb-itech/2009/10/13/google-wave-londa-umana-delle-idee/">http://canali.kataweb.it/kataweb-itech/2009/10/13/google-wave-londa-umana-delle-idee/</a></div><br /><div align="justify"><a href="http://www.wired.it/news/archivio/2009-10/01/google-wave.aspx">http://www.wired.it/news/archivio/2009-10/01/google-wave.aspx</a></div><br /><div align="justify"><a href="http://wave.google.com/help/wave/about.html">http://wave.google.com/help/wave/about.html</a></div><br /><div align="justify"><a href="http://www.wintricks.it/manuali/reti_internet4.html">http://www.wintricks.it/manuali/reti_internet4.html</a></div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-21781519771242180132009-10-28T16:00:00.036+01:002009-10-28T18:04:30.403+01:00Tra Scienza e Innovazione<div align="justify">Prossime due settimane dense di eventi. In questi giorni sta registrando il tutto esaurito il <a href="http://www.festivalscienza.it/">Festival della Scienza di Genova</a>, diventato ormai un punto di riferimento per la divulgazione del sapere scientifico e tecnologico.<br /></div><br /><div align="justify"><br /></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5397687125062742882" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 189px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGpSw2K2aZg7KOBCBLr1w4xDroWdRF15dPFncTDtS4yMiWepZ0l8_kUp1jn0OOM-KHXYhEv5I7nwnNX73ED872OfZLZisZH3P1E7U1vt9rZndiEhKoM9PA61-TAo1srwmt6IutyvJgKq8/s400/Festival_Scienza_09.jpg" border="0" /><br /><p align="center"><strong>Genoa Science Festival 2009</strong><br /></p><br /><div align="justify"><strong></strong></div><br /><div align="justify"><strong>Il mondo che verrà. </strong>Filo conduttore dell'edizione 2009 è il <strong>futuro</strong>, declinato sotto cinque prospettive diverse: il Futuro della <strong>tecnologia</strong> alle prese con le grandi potenzialità della comunicazione; il Futuro della <strong>vita</strong>, sospeso fra naturale e artificiale; il Futuro dell’<strong>universo</strong>, aperto verso esplorazioni sempre più avvincenti; il Futuro della <strong>natura</strong>, che deve affrontare la difficile sfida della sostenibilità; il Futuro delle <strong>idee</strong>, da cui dipende la concezione di pianeta che lasceremo alle generazioni future.</div><br /><br /><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5397687844536157634" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 266px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6gD29md5U2lZ4l4C-gbzddTSF5052NF_mFsapJrtgNLtW-gWm9_RiuH1O_5jFqG6DZGAYu4fQ86hGI456v5gdxxaR1No47Tc7Nho3AQakegwixj5ls_L0xXjiVFiDIoaTx7SvUWIMxpY/s400/Festival_Scienza_09_young.jpg" border="0" /><br /><strong>Future Young Generation </strong><br /></p><div align="justify"><strong></strong></div><br /><div align="justify"><strong>Oltre ogni limite.</strong> Perché occuparsi proprio di Futuro? Perché è la scienza che da sempre ha spostato e sposta il limite del possibile un po' più in là: basti pensare a quello che più di venti anni fa sembrava irraggiungibile o pericoloso e che oggi invece non ci fa più paura perché è entrato nella nostra vita quotidiana. La ricerca e i suoi risultati sono quindi chiavi preziose e importanti per capire quale sarà il nostro Futuro.</div><div align="justify"><br /><strong>Personalizzare l'esperienza. </strong>Ciascun percorso permetterà ai visitatori di conoscere ed esplorare campi diversi del sapere grazie a laboratori, mostre, exhibit, conferenze, spettacoli: decine di eventi, adatti ai più piccoli o dedicati agli adulti, interattivi o solo da ascoltare, all'aperto o dentro musei, per giocare, riflettere, imparare e confrontarsi con il grande e affascinante mondo della scienza. </div><br /><div align="justify"><a href="http://www.festivalscienza.it/site/Home/Programma.html">Qui</a> trovate il calendario ufficiale della manifestazione e altre curiosità.<br /></div><br /><div align="justify">Davvero un'iniziativa esemplare che spero faccia accrescere sempre più la sensibilità delle persone riguardo questi temi e convinca ad investire maggiori risorse nella ricerca per far competere l'Italia a livello internazionale. </div><br /><div align="justify">Il 10 novembre invece, nella splendida cornice del Complesso dedicato ai Santi Marcellino e Festo a Napoli, sarà la volta del <a href="http://www.workingcapital.telecomitalia.it/">Working capital</a> di Telecom Italia.<br /></div><br /><div align="justify"><strong>Innovare per crescere.</strong> Per chi non lo sapesse, Working Capital si propone di sostenere l’innovazione italiana e le iniziative imprenditoriali nell’ambito del <strong>Web 2.0</strong>, fornendo competenze, tecnologie e servizi a supporto della loro realizzazione e aiutando la crescita di una nuova, giovane, generazione di imprenditori. </div><br /><div align="justify"><strong>Opportunità per tutti.</strong> Durante il tour che toccherà le principali città italiane chi lo desidera potrà presentare la propria idea che sarà inizialmente vagliata da un manager (advisor) dell'azienda. Se il progetto verrà ritenuto interessante sarà oggetto di una o più sessioni di approfondimento.<br /></div><br /><div align="justify"><strong>Criteri di selezione. </strong>Superate queste ultime, il progetto verrà valutato da un comitato di investimento formato dal top management di <a href="http://www.telecomitalia.it/">Telecom Italia</a>. A questo punto sarà possibile ottenere un investimento finanziario commisurato alla tipologia, la durata, il rischio, le competenze e infrastrutture necessarie alla sua implementazione (da un minimo di 30000 euro ad un massimo di 750000 secondo la complessità).</div><br /><div align="justify"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5397689550852105154" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 207px; CURSOR: hand; HEIGHT: 207px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJyn_hfsLXwfpmgDMiKInBTvOf7JdMwqxxVniXdhWBYRiCx6LjtelvVFp7g2UoODeUzuJcjudeCXUatd1_HTWRF3jOpgAFB50OfZ-OLquyAmuCeXAZbrymqP7wIaMUPM6BzynSpwjdr58/s400/workingcapital.jpg" border="0" /><br /><br /><div align="center"><strong>Working capital logo<br /></div></strong><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify">Partecipare è molto semplice, basta andare su sito ufficiale del Working Capital ed <a href="http://www.workingcapital.telecomitalia.it/tour/napoli/?act=partecipa" target="_blank">iscriversi QUI</a><br /></div><br /><div align="justify">Inoltre per rimanere sempre in contatto con Working Capital:<br />Segui il progetto su <a href="http://www.facebook.com/inbox/WorkingCapital" target="_blank">Facebook</a><br />Segui Working Capital su <a href="http://twitter.com/workingcapital" target="_blank">Twitter </a>e <a href="http://friendfeed.com/workingcapitalteam" target="_blank">Friendfeed</a><br />Per vedere i video di tutti gli eventi passati, vai sul <a href="http://www.youtube.com/workingcapitalteam" target="_blank">canale ufficiale YouTube</a><br />Working Capital è presente anche su <a href="http://www.facebookcafe.net/working-capital-telecom-italia" target="_blank">Facebook Cafe</a></div><br /><div align="justify"><strong>Suggerimenti. </strong>Alcuni consigli per chi intende persuadere Telecom Italia a investire sulla propria idea che mi sento di dare in base ad esperienze pregresse (<a href="http://www.mindthebridge.org/">Mindthebridge</a>) e ai preziosi consigli di <a href="http://www.workingcapital.telecomitalia.it/2009/10/gianluca-dettori-al-working-capital-firenze-video">Gianluca Dettori</a> a capo di <a href="http://www.dpixel.it/">DPixel</a>, società partner dell'iniziativa.</div><br /><div align="justify">Per prima cosa: </div><br /><div align="justify">Cercate di fare chiarezza e semplificare al massimo il progetto, senza per questo renderlo banale.</div><br /><div align="justify">Poi, dovete avere 3 cose: un team in grado di portare a termine concretamente il progetto, un mercato disposto a pagare per il vostro prodotto e un business plan il più completo e articolato possibile prestando molta attenzione alla parte finanziaria e dei ricavi. </div><br /><div align="justify">Sembrano stupidaggini ma basta che manchi uno soltanto di questi elementi per essere scartati. Non a caso come precisa <a href="http://www.1generation.net/user/7">Dettori</a> soltanto 2-3 progetti su 100 vengono presi in considerazione subito. Gli altri vengono "rimandati". Non fatevi comunque scoraggiare da una bocciatura, prima di emergere dovrete sudare parecchio, ma prima o poi l'occasione giusta arriverà.<br /></div><br /><div align="justify">Ah dimenticavo, curate molto le slides del vostro talk, sintetizzando molto e eliminando i dettagli superflui. Esercitatevi ad esporre davanti a più persone fino a quando non vi sentirete sicuri.<br /></div><br /><div align="justify">In bocca al lupo a tutti coloro che andranno a Napoli. Fatemi sapere com'è andata. Spero che le mie indicazioni vi saranno utili.<br /></div><div align="justify">Per concludere, un ringraziamento speciale va a <a href="http://www.technicoblog.com/">Giorgio Marandola</a> che mi ha informato circa l'evento. </div><br /><div align="justify">Ciao e a presto!</div><br /><div align="justify"><strong>Credits immagini</strong></div><br /><div align="justify"><a href="http://www.lascienzainrete.it/node/1075">http://www.lascienzainrete.it/node/1075</a><br /></div><div align="justify"><a href="http://www.lavoratorio.it/">http://www.lavoratorio.it/</a><br /></div><div align="justify"><a href="http://blog.liquida.it/wp-content/uploads/2009/03/workingcapital.jpg">http://blog.liquida.it/wp-content/uploads/2009/03/workingcapital.jpg</a></div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-21362461200592151312009-10-09T17:40:00.016+02:002009-10-09T19:40:51.699+02:00Italia: prove di futuro<div align="left">Tanti gli eventi accaduti nelle ultime 24 ore.<br /></div><div align="center"><br /></div><div align="justify">Mentre scrivo si sta concludendo a <a href="http://www.tesicamp.org/quando-e-dove/">Milano</a> il <a href="http://www.tesicamp.org/">TesiCamp</a>, evento organizzato da <strong>Ivan Montis, Luca Galli </strong>e <strong>Alberto D'Ottavi</strong> in collaborazione con <a href="http://www.mmm.it/event/default.aspx">Digital Events</a> e varie Università (Cattolica, Politecnico, NABA, solo per citarne alcune) che ha avuto il merito di far salire in cattedra gli studenti, ribaltando la logica dell'insegnamento, per presentare diverse idee innovative sul Web 2.0, i social media e gli strumenti collaborativi.<br /></div><div align="center"><br /></div><div align="justify">Ad ascoltarli, manager e responsabili di aziende attive nel settore ict (<a href="http://www.liquida.it/">Liquida</a>, <a href="http://www.open-knowledge.it/">Open Knowledge</a> e <a href="http://www.workingcapital.telecomitalia.it/">Telecom Italia</a> working capital tra le più rilevanti). Grande opportunità quindi per tutti coloro che hanno preso parte all'evento. Non soltanto in termini di visibilità ma anche per i probabili <a href="http://www.tesicamp.org/tesicamp-primo-lavoro-trovato">sbocchi professionali</a>. Senza contare l'irrinunciabile clima di vivacità culturale e le discussioni costruttive e assolutamente informali che si vengono a creare ricalcando lo stile <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/BarCamp">Barcamp</a>.<br /></div><div align="center"><br /></div><div align="center"><br /></div><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5390647084821918130" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 126px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoPpCzj35xLv5SdUv6vR9jUggSE1ESLB8NujcdXGjfHMy8prKrwfOdYZIkdhDV5pGl-uuS8n0MEmXoew9mXx5ANAsiK7ApCSD-nBQrQQYcy4fS691Rc6IOj0CLHJMZ6hFoAVbuPxgqlV0/s400/Tesicamp_logo.jpg" border="0" /></p><div align="center"><br /><strong>Logo Tesicamp</strong></div><div align="center"><br /></div><div align="justify"></div><div align="justify">Ci voleva proprio una boccata d'aria fresca nel clima caldo che si respira ultimamente tra crisi economica e tagli al personale e alla ricerca. Questi ultimi purtroppo molto evidenti nella <a href="http://www.businessonline.it/news/9238/Le-migliori-universita-2009-2010-Classifica-E-gli-atenei-italiani.html">classifica annuale</a> del <a href="http://www.timesonline.co.uk/tol/news/">Times</a> sulle migliori università italiane (<a href="http://www.unibo.it/">Bologna</a>, prima italiana 174°). Speriamo che questo sia il promettente inizio di una lunga serie di iniziative simili e non un caso isolato.<br /></div><div align="justify">Il ministro Maria Stella Gelmini intanto <a href="http://www.studenti.it/universita/riforma/classifica_atenei_urgenza_riforma.php">corre ai ripari</a> annunciando che la tanto osteggiata riforma dell'università verrà anticipata a Novembre 2009. Obiettivo dichiarato: <strong>promuovere la qualità</strong>,<strong> premiare il merito</strong>,<strong> abolire gli sprechi </strong>e<strong> le rendite di posizione</strong>.<br /></div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Gli studenti però non stanno a guardare e si preparano a <a href="http://www.studenti.it/superiori/scuola/manifestazioni_studentesche_9ottobre_2009.php">manifestare</a>. Non sarà facile trovare un punto di incontro fra le due parti in gioco.<br /></div><div align="justify">Ma la sorpresa maggiore oggi è stata certamente l'assegnazione del premio <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Premio_Nobel_per_la_pace">Nobel per la pace</a> al Presidente Usa <a href="http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/esteri/nobel-obama/nobel-obama/nobel-obama.html">Barack Obama</a>. Insediatosi pochi mesi fa con le sue battaglie in favore del dialogo tra i popoli e le religioni ha lasciato il segno nella comunità internazionale. Certo sarà il tempo a giudicare la bontà delle sue parole (vedi annosa questione della guerra in <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_in_Afghanistan_(2001-_in_corso)">Afghanistan</a>).<br /></div><div align="center"><br /></div><div align="center"></div><div align="center"><br /></div><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5390649009171691330" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 260px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixZPSooEJxbS1mW55QvHZH8seECIxEja3dbRsox5CK-ZD-TxLrqJ0QMRRdTkoYPzias9wvV6OvKIw5NBQ1l_nLuEtMTMzH9CZ9MDcIMFF9t5ELZ_IGOSsurMFvvVitqEuXK1DF_4xB2Jg/s400/Obama_ONU.jpg" border="0" /><br /><strong>Obama's Speech at ONU<br /></strong></p><div align="center"><br /></div><div align="justify">Infine una nota sull'inaugurazione ufficiale, ieri, del movimento culturale <a href="http://www.italiafutura.it/">Italia Futura</a> ad opera di un <strong>Luca Cordero di Montezemolo</strong> più battagliero che mai. Il famoso imprenditore rimanda al mittente le <a href="http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/montezemolo-italiafutura/montezemolo-italiafutura/montezemolo-italiafutura.html">critiche ricevute</a>, sottolineando come Italia Futura sia un laboratorio di idee, proposte per migliorare il paese, e non un partito politico. </div><div align="justify"></div><div align="justify">Per il momento fa piacere registrare la nascita di un'associazione di questo genere, che ha tra le sue prerogative quella di sostenere la <a href="http://www.italiafutura.it/dettaglio/110091/fondo_opportunita">mobilità sociale dei giovani</a> e stimolarne lo spirito imprenditoriale. Tuttavia, per un giudizio più approfondito, occorrerà aspettare ancora un po'. Un rinascita come avvenuto per la <a href="http://www.slideshare.net/lordgreen/analisi-web-marketing-fiat-andrea-bichiri">FIAT</a> sarebbe l'ideale...</div><div align="center"></div><div align="center"><br /></div><div align="center"></div><div align="center"><br /></div><div align="center"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5390652430627248210" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 274px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidAfg540bNcD7WtAtbwvUL36LROFk3PNCXPiS6CJClAT0iObUqUp3844Jv8uGQzXsczBoatZVqNaYtcnBTvC0LkunFhOldL4U9SLU7VGj_8CobL8Mn2i-UUNNy0zw4_Xo32J2d1MmWghE/s400/Fiat+500.jpg" border="0" /> <p align="center"><br /><strong>Fiat 500 - The italian design excellence<br /><br /></p></strong><div align="justify"></div><div align="justify">Come vedete qualcosa si sta muovendo. Secondo voi questi sono segnali di un cambiamento reale e duraturo oppure no? </div><br /><br /><div align="justify"><strong>Images Source:</strong> </div><br /><div align="justify"><a href="http://www.socialmedialab.net/">http://www.socialmedialab.net/</a></div><br /><div align="justify"></div><p><a href="http://www.americaoggi.info/2009/09/24/14558-onu-obama-lancia-una-nuova-era-di-cooperazione-multilaterale">http://www.americaoggi.info/2009/09/24/14558-onu-obama-lancia-una-nuova-era-di-cooperazione-multilaterale</a> </p><p><a href="http://blog.panorama.it/economia/2009/01/26/auto-in-crisi-da-marchionne-lallarme-a-rischio-60mila-posti/">http://blog.panorama.it/economia/2009/01/26/auto-in-crisi-da-marchionne-lallarme-a-rischio-60mila-posti/</a></p><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-65393325043293064762009-09-23T17:16:00.049+02:002009-09-24T12:30:37.825+02:00Renault: non solo scandali. La campagna Eco2<div align="justify">In questi ultimi giorni, non si fa altro che parlare della Renault in relazione al caso di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Flavio_Briatore">Flavio Briatore</a>, il manager <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Formula_1">F1</a> coinvolto nello scandalo del <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Gran_Premio_di_Singapore">Gp di Singapore</a>. Come gli appassionati di questo sport sapranno, Briatore è accusato di aver orchestrato un finto incidente (protagonista <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nelson_Piquet_Jr.">Nelson Piquet jr</a>) per consentire la vittoria di Fernando Alonso, proprio in occasione del gran premio asiatico.<br /></div><div align="justify"></div><br /><br /><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5384713405195259058" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 341px; CURSOR: hand; HEIGHT: 226px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv7eQhTP9Oe_KyGnaTLS8UEWMOpkc516Ht5rI0-qv16sYtjyAzBf95zDDSi_WgO-SxW565N-j0a3oUlWs8jySEkcp8H4ESoBSbEwxAC8bkAPPsHLWs7A9O7eOa9PLVX7-FFiJBeYN6Jmk/s400/briatore_mosley.jpg" border="0" /><br /><strong>Briatore e Mosley<br /><br /></p></strong><div align="justify">A seguito dell'accaduto sono state avviate delle indagini da parte della <a href="http://www.fia.com/">FIA</a> (il massimo organo competente in materia) che hanno portato ad un vero e proprio processo conclusosi lunedì. La sentenza è stata durissima. Cinque anni di squalifica per <strong>Pat Symonds</strong>, Direttore tecnico della Renault ed allontanamento dalla gare e da tutti gli affari che ruotano intorno al circus a tempo indeterminato per Briatore, in una parola: radiazione.<br /></div><br /><div align="justify">C'è chi sostiene che dietro la decisione sia nascosta la sete di vendetta di <strong>Max Mosley</strong>, ex Presidente della federazione, costretto alle dimissioni pochi mesi orsono da Briatore stesso, all'epoca presidente <strong>FOTA</strong>, un'associazione dei piloti che si batte per il cambiamento delle regole in F1, giudicate troppo restrittive e penalizzanti dai team. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">A dispetto di questi fatti, che hanno acceso parecchie polemiche e promosso la nascita di gruppi a sostegno dell'una o dell'altra parte, la Renault rimane una delle case automobilistiche più impegnate nei confronti dell'ambiente.<br /></div><div align="justify">Tutti questo trambusto, infatti, ha contribuito a distogliere l'attenzione da una campagna uscita in queste ore, che introduce alcuni veicoli ad elevato risparmio energetico. </div><br /><br /><div align="center"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5384701666234515090" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIXMUYPgXRlW8ZSLo_4NMUjJczU5PGE01FKB95WzB3MMv6MyajUZx7emSl8pXUHJp78wYRmk_Lvq11Cnf3ivoAfuVbbB3KZNnPkUG9bdvbiAzOYadEtGTiCgDioEadIDIw8v3hljL9UtQ/s400/Renault_eco2.jpg" border="0" /><br /><p align="center"><strong>Renault Eco2 advertising campaign<br /></p></strong><br /><br /><div align="justify">"<strong>Tutti possono costruire un'auto elettrica. Ma chi saprà costruirla davvero per tutti?</strong>". E' questo il claim della nuova strategia di comunicazione che la Renault sta per lanciare a pochi giorni dalla presentazione al <a href="http://www.ecologiae.com/salone-auto-francoforte-verde/8950/">salone dell'auto di Francoforte</a> (fino al 27 Settembre 2009) di quatto concept-car elettriche. </div><br /><div align="justify"></div><br /><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5384703825119555282" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 230px; CURSOR: hand; HEIGHT: 308px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgBPxdZw27l7BSDBA7RSJmyJ8Kiu5WjY5AZX8zE3Ki_VvS40lm_ILPxi63dgaJCqyI-ymwpJDlas6GFn_0A04S8jR5gERU_XUwvUxXWXJXK-U4CucPIQ3e8pp1S0ZBGlpU5gq5NtffcLgc/s400/Renault_eco2_02.jpg" border="0" /> </p><br /><p align="center"><strong>Eco2 Claim message</strong><br /></p><br /><div align="justify">L'obiettivo della casa francese, sottolineato all'interno della campagna pubblicitaria, è quello di offrire una mobilità realmente sostenibile a tutti, prevedendo la vendita, fra il 2011 e il 2012, di quattro veicoli elettrici per rispondere alle diverse esigenze degli automobilisti con un piccolo veicolo urbano, una berlina compatta, una berlina familiare e un furgoncino. </div><div align="justify"><br /></div><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5384707355336245074" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 250px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCfp-vBMSawAyXeB5H_hPEhbNWHjVFRMcrBTO7dKJGDNYiZG8HDnfU9Be_DNFywd5wsrUsEdG7kLBhKqkzWJAv5nO4kpzwCu6uqCIjS9R8_QhG-BnF_HbSJTMBses6E4rC7FeYVtkk0TQ/s400/renault_e01_concept.jpg" border="0" /></p><p align="center"><strong></strong></p><p align="center"><strong>Concept Car Zero emission and Eco friendly - E01 Renault</strong><strong><br /></p></strong><br /><div align="justify"></div><div align="justify">L'impegno di Renault in questo ambito è quindi concreto come dimostra anche il sito web aperto per sensibilizzare i consumatori sul tema ambientale. Al'indirizzo: <a href="http://www.renault-ze.com/it">www.renault-ze.com/it</a>, l'utente sarà accompagnato alla scoperta del progetto a favore di una mobilità a zero emissioni.</div><br /><div align="justify">Il sito contiene una sezione riservata alle domande e curiosità che questi mezzi di trasporto possono suscitare negli utenti. </div><br /><div align="justify">On line, ad esempio, la testimonianza della velista <strong>Ellen MacArthur</strong>, a supporto di una logica di sviluppo ecologico e sostenibile, e già utilizzatrice di un veicolo elettrico Renault. </div><div align="justify"><br />Di recente ha anche aperto tre canali su <a onclick="window.event.cancelBubble=" href="http://www.facebook.com/pages/Renault-Zero-Emissioni/117112830224" target="_parent">facebook</a>, <a onclick="window.event.cancelBubble=" href="http://twitter.com/renaultitalia" target="_parent">twitter</a> e <a onclick="window.event.cancelBubble=" href="http://www.youtube.com/user/renaultit" target="_parent">youtube</a> per promuovere la sua campagna sulle auto elettriche ad emissioni zero. </div><div align="justify"><br />Secondo me, la scelta di Renault di affidare ai <strong>social networks</strong> un ruolo così importante per far conoscere il proprio progetto non solo si rivela coraggiosa, ma mostra finalità che esulano dallo sviluppo tecnologico di un’auto ad alimentazione alternativa. Il <strong>Web 2.0</strong>, infatti, può rappresentare uno spazio virtuale di condivisione e diffusione di questo orientamento ecologico, confermato anche da una <a onclick="window.event.cancelBubble=" href="http://www.renault-eco2.com/it/#/Home/" target="_parent">sezione dedicata al tema</a><a onclick="window.event.cancelBubble=" href="http://www.renault-eco2.com/it/#/Home/" target="_parent"> </a>sul <a onclick="window.event.cancelBubble=" href="http://www.renault.it/" target="_parent">sito </a><a onclick="window.event.cancelBubble=" href="http://www.renault.it/" target="_parent">aziendale</a>.<br /><br />Per i più esigenti, <a href="http://www.slideshare.net/guest0d2e39/emerging-media-the-effect-they-have-on-your-customer-behaviours-and-your-marketing-strategy?src=embed">qui</a> il talk completo di <strong>Sandrine Plasseraud</strong> Brand Manager for Small Cars and Customer Offers circa le strategie 2.0 dell’azienda.<br /><br />Prego poi, chi ne fosse a conoscenza, di segnalarmi analoghe iniziative alle quali dedicherò la massima attenzione in questa sede. </div><br /><br /><div align="justify"><strong>Copyright immagini:</strong><br /><br /></div><div align="justify"><a href="http://www.repubblica.it/2009/09/motori/ecoauto/motori-sett2-09/renault-ze/renault-ze.html">http://www.repubblica.it/2009/09/motori/ecoauto/motori-sett2-09/renault-ze/renault-ze.html</a></div><br /><div align="justify"><a href="http://www.renault.it/il-mondo-renault/ambiente/renault-eco-2/">http://www.renault.it/il-mondo-renault/ambiente/renault-eco-2/</a></div><br /><div align="justify"><a href="http://elitechoice.org/2009/04/28/renault-e0-dream-of-this-eco-friendly-concept-car/">http://elitechoice.org/2009/04/28/renault-e0-dream-of-this-eco-friendly-concept-car/</a></div><br /><a href="http://sport.sky.it/sport/formula1/2009/09/11/f1_piquet_briatore_ecclestone_polemica.html">http://sport.sky.it/sport/formula1/2009/09/11/f1_piquet_briatore_ecclestone_polemica.html</a><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-31895969034955482682009-09-21T16:42:00.021+02:002009-09-21T18:32:20.949+02:00Da un garage alla Silicon Valley: a volte i sogni si avverano<div align="justify"><strong>Tenacia</strong>, <strong>determinazione</strong>, <strong>intraprendenza</strong> e perché no, un pizzico di <strong>fortuna</strong>. Queste a mio parere le caratteristiche che hanno portato tre giovani milanesi di soli 21 anni alla scoperta della Silicon Valley. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><strong>Business e Conoscenza</strong> come sapete ha tra i suoi obiettivi quello di stimolare il dibattito sulle iniziative imprenditoriali riguardanti il Web e le nuove tecnologie, siano esse promosse da aziende consolidate che da start-up formate da studenti o ricercatori. </div><div align="justify"></div><br /><br /><div align="justify"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5383942425283048002" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 393px; CURSOR: hand; HEIGHT: 305px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLUtk4olSQg7TGwpl75-gTPw7KosHQfZVaBmXebpGlf583HcdSbDaNZqogqs4eiuADwaxXPB9kD-8KI4-2AlAHLo_SjoxZEDHQfmXa1Z-2vPst5zXI-1RFzUCJvzJpnhdwHNtebAcE3gE/s400/business-startup1.jpg" border="0" /> <p align="center"><strong>Cultivating talent<br /></strong><br /></p><div align="justify">Leggendo <a href="http://www.infoservi.it/startup-breakfast-mashape-in-silicon-valley-a-21-anni/2712">la storia </a>di questi ragazzi, quasi coetanei, su <strong>infoservi.it</strong>, ho capito quanto possa essere difficile avviare un'impresa qui in Italia nel settore IT. Le mille peripezie che hanno affrontato <a href="http://www.linkedin.com/in/augustomarietti" modo="false">Augusto Marietti</a>, <a href="http://www.linkedin.com/in/marcopalladino">Marco Palladino</a> e <a href="http://www.linkedin.com/in/michelezonca" modo="true">Michele Zonca</a> per riuscire a ricevere l'attenzione degli investitori avrebbero convinto molti a desistere. Tuttavia, con molta pazienza e parecchi sacrifici (anche di natura economica per auto-finanziarsi durante le fasi iniziali di sviluppo) alla fine ce l'hanno fatta.</div><br /><div align="justify">Sono infatti stati selezionati per presentare la loro idea al prestigioso <a href="http://www.techcrunch50.com/">Techcrunch 50 </a>di San Francisco, una vetrina delle più interessanti start-up a livello mondiale.</div><br /><div align="justify">Certo, la strada da percorrere è ancora lunga, ma le conoscenze maturate in California, tra cui spicca <a href="http://www.crunchbase.com/person/travis-kalanick" modo="true">Travis Kalanick</a> sono di sicuro incoraggianti. E pensare che tutto era iniziato in un garage di 20 metri quadri (vi ricordano qualcuno? A me questo signore qui: <a href="http://cicorp.com/apple/garage/index.htm">http://cicorp.com/apple/garage/index.htm</a>, speriamo abbiano uguali fortune). Pochi mezzi ma tanta, tanta<strong> passione</strong>. Questa è stata la chiave del loro successo. </div><br /><div align="justify">Certo è che un po' di amaro in bocca rimane: possibile che nel campo dell'informatica i migliori debbano sempre emigrare all'estero per essere presi in considerazione?... </div><br /><div align="justify">Qualcosa anche qui per gli aspiranti imprenditori si sta già facendo. Penso a <a href="http://www.mindthebridge.org/">Mindthebridge</a> (a cui ho avuto la fortuna di partecipare con <a href="http://www.cstadvising.com/">CstAdvising</a> in occasione della prima edizione nel dicembre 2007) o <a href="http://www.1generation.net/">first generation network</a> in cui sono presenti utili consigli su come muovere i primi, timidi passi per costruire la propria azienda e vederla crescere nel tempo.</div><br /><div align="justify">Forse però c'è bisogno oltre che di networking e eventi anche di maggiore apertura da parte dei dirigenti verso i più giovani che saranno il motore della rivoluzione tecnologica dei prossimi anni. </div><br /><div align="justify">Di maggior<strong> sinergia</strong> tra università e aziende, con la possibilità di trovare finanziamenti già tra i banchi come avviene da anni negli USA. Di strutture ad hoc dove realizzare ciò che si ha in mente. Penso a <strong>cittadelle dell'innovazione</strong>, a luoghi dove incontrarsi e mettere su un team in grado di amalgamarsi pur mantenendo le sue peculiarità per dare vita, forma ai nostri progetti o per chi è più romantico ai nostri sogni. Posti dove l'importanza non è data dall'altisonanza del titolo di studio ma dalla validità della proposta. </div><br /><div align="justify"></div><br /><p></p><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5383956048726145778" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 216px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUxavh0T-ZyHdMglumrrNyHd6vXMtjFP1cMuRlU3gunsk9BRjX-WnE-UzPq72lpagJtvLkuFrkkqh3vCK9u29xiVnbNSO2BfWHbDmjIDt8CLlcAtaNmwAadfXvn8lmdPACP_ofNuM2hjg/s400/innovation_park.jpg" border="0" /> </p><p align="center"><strong>Innovation Park<br /></p></strong><div align="justify"></div><div align="justify">Spero che questo cambiamento si realizzi il più presto possibile per favorire l'emergere di idee nuove.</div><br /><div align="justify">Per chi fosse interessato ad approfondire la loro storia rimando all'intervista di Alberto, Ivan e Luca al link citato sopra. Chi invece volesse saperne di più sull'applicazione denominata <strong>Mashape</strong> può soddisfare la sua <strong>curiosità</strong> a questo indirizzo:<br /></div><br /><div align="justify"><a href="http://www.mashape.com/">http://www.mashape.com/</a><br /><br /></div><div align="justify"><strong>FONTE IMMAGINI:</strong><br /></div><br /><div align="justify"><a href="http://startupjournal.wordpress.com/2009/08/10/trends-ideas-and-opportunities-for-a-startup/">http://startupjournal.wordpress.com/2009/08/10/trends-ideas-and-opportunities-for-a-startup/</a></div><br /><div align="justify"><a href="http://www.mcmasterinnovationpark.ca/">http://www.mcmasterinnovationpark.ca/</a></div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-43570384594129513422009-06-30T17:30:00.034+02:002009-06-30T19:57:21.733+02:00Google city tours: la guida turistica su misura<div align="justify">E' stato lanciato da poco un nuovo servizio di Google che permetterà agli utenti di visitare una città impostando percorsi altamente personalizzati. Il suo nome è <a href="http://citytours.googlelabs.com/">Google City Tours</a>.<br /></div><p></p><div align="justify">Sostanzialmente attraverso questo strumento è possibile organizzare e pianificare al meglio le visite turistiche presso le principali attrazioni delle città, senza rischiare così di perdersi o di sbagliare strada. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">E' sufficiente digitare la città preferita e automaticamente vengono mostrati sulla mappa i principali luoghi d'attrazione, monumenti e musei che si possono visitare. Non solo, potremo personalizzare il tour anche in base al tempo a disposizione, il tipo di itinerario (includendo od escludendo alcuni luoghi a noi graditi o meno) e di conseguenza la lunghezza del medesimo. </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">Ad esempio, questo è il City Tour suggerito per <strong>Roma </strong>(ma potrete viaggiare comodamente seduti a casa vostra anche a<strong> New York</strong>,<strong> San Francisco</strong>, <strong>Dublino </strong>e<strong> Londra</strong>) <strong>: </strong>otto tappe in un giorno a partire dal Museo Centrale del Risorgimento, passando per la Casa di Goethe e la Galleria D’Arte Antica.<br /><br /></div><div align="justify">Vengono suggeriti anche tempi di permanenza per ogni tappa: di default 60 minuti, ma può essere aumentato o diminuito a piacimento tramite l'utilizzo dell'apposita scheda. </div><br /><br /><div align="justify"></div><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5353157327787158642" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 196px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgH3UZuX9zQmhS_3LRaSe65MRF5o0CI033TTvIWjV9Nw6D3UmFRIXeMlp5O8rt78jH-aFTYgOHsWwIpqEjHGSEmlLOQT8HdZ3r3-QVohYIjjuG-mPy2L6z1ogTln_oRyzSUOoy60jlc4Lc/s400/Google_city_tours_2.png" border="0" /><br /><a title="Google_City_Tours_02 di guglielmorubini, su Flickr" href="http://www.flickr.com/photos/39569172@N02/3663309650/"></a><br />Ad ogni variazione introdotta, viene elaborato un nuovo tour aggiornato.<br /></p><div align="justify"><br /></div><a title="Google_City_Tours_03 di guglielmorubini, su Flickr" href="http://www.flickr.com/photos/39569172@N02/3663309972/"></a><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5353156442250760946" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 196px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifJsaCdDQZFnsXo7IgCOjfQ2OdIB24CcXvxQVRB-BhBjEDS3myls58U1tfoaAuHFgDs4v0ZXmItXie9jPsSk7e5gQLT4MfI_clcCS_0wH6gxautOfVbHRJ0HGW4rFXlAmMVYQphyX_GDg/s400/Google_city_tours_1.png" border="0" /> <p align="justify"><br />Nel menù “Change Date” si può stabilire la durata della permanenza, mentre in quello “Add/Remove sights” si possono selezionare altre località di nostro interesse.<br /></p><br /><br /><div align="justify"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5353158815426117106" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 196px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVhFFo-8SA_BgfTqn7M8yESmsjE6aGi_zU9IP6m81kWu4Mp0Rg5vu2mwPwMiy0SgtCEoYzaHSPovh0vCCnu3PIjevkRfue-NAPI0fS9jaz7WJqN8wULMLhaRkmgpsEpMSUUPHbdj34f6A/s400/Google_city_tours_4.png" border="0" /><br /><a title="Google_City_Tours_04 di guglielmorubini, su Flickr" href="http://www.flickr.com/photos/39569172@N02/3662508399/"></a><br />Se volete un consiglio spassionato è sempre meglio personalizzare il Tour, in quanto i percorsi suggeriti da Google sono poco affidabili. Vedi ad esempio gli errori riguardo gli orari di apertura dei musei: per il servizio Villa Borghese dovrebbe essere aperta dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.00, quando invece <a href="http://www.galleriaborghese.it/borghese/it/info.htm">è aperta</a> dal martedì alla domenica, dalle 8.30 alle 19.30.<br /><br /><div align="justify">Certo, come ogni prodotto con marchio <a href="http://labs.google.it/">Google Labs</a>, anche questo è in fase sperimentale (<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Betatest">versione beta</a>) e decisamente acerbo. Basti pensare alle attuali funzionalità molto limitate che consentono di esplorare soltanto poche città (in prevalenza metropoli) lasciando fuori alcune delle più rinomate e ricche di arte, storia e cultura (pensiamo ad Atene, Parigi o Madrid). </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">In futuro però potrebbe riservare non poche sorprese integrando informazioni sugli eventi previsti in città (opere teatrali, concerti, manifestazioni sportive di rilievo, rassegne culturali e film in uscita nelle sale) così da poter programmare un tour più completo. <p></p>Inoltre, a mio avviso, non sarebbe male un'associazione con <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Google_Street_View">Google street view </a>per ottenere immagini delle strade da percorrere e con <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Panoramio">panoramio</a> per visualizzare magari le principali opere d'arte esposte in un museo e perché no, un bel video di presentazione scaricato direttamente da Youtube con approfondimenti e curiosità raccomandato dagli utenti.</div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Come suggerito poi da alcuni blog tra cui <a href="http://www.tourmarketing.it/travel-20/google-city-tours-puo-essere-utile-agli-hotel">tourmarketing.it</a> l'eventuale estensione di Google City Tours nell'ambito della ricettività e degli esercizi pubblici (hotel, bar, ristoranti, pub, pizzerie ecc...) potrebbe aprire un nuovo ed imprevedibile scenario nel settore del <strong>web marketing turistico</strong> (<a href="http://www.robertamilano.com/">qui</a> uno dei blog più completi e aggiornati in materia), con la possibilità per l'utente di costruirsi, passo dopo passo, la vacanza ideale, dalla prenotazione dell'hotel più vicino al centro città alla cena nel ristorantino giapponese che gli piace tanto. </div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Ricordiamo che il settore del <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Web_marketing">web marketing</a> applicato al turismo è sicuramente uno dei più floridi e in ascesa dal punto di vista economico. Dunque ogni sforzo compiuto in questa direzione non può che portare ad un notevole vantaggio sui concorrenti. </div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Vedremo se Google saprà apportare quei miglioramenti che renderanno l'applicazione competitiva sul mercato e in grado di assolvere ad un ruolo come quello della <strong>guida turistica on line</strong> (ricerca e localizzazione di luoghi e servizi utili) assolutamente fondamentale in una società globalizzata come la nostra.</div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"><strong>Fonte immagini:</strong> <a href="http://mytech.it/web/2009/06/29/un-city-tour-insieme-google/">http://mytech.it/web/2009/06/29/un-city-tour-insieme-google/</a></div><div align="justify"></div></div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-74263720370416188052009-05-30T19:19:00.025+02:002009-05-31T12:29:24.635+02:00Philips: l'importanza del marketing virale ed esperienziale nella creazione dell'immagine aziendale<p align="center"><div align="justify">Proprio ieri sono venuto a conoscenza di questa interessante competizione ad accesso gratuito per rilanciare l'immagine di Philips sul Web. Chiunque può partecipare al concorso creando il proprio video per recensire uno o più prodotti Philips o più semplicemente per sponsorizzare il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Brand_management">brand</a> con idee innovative e fuori dall'ordinario.<br /></div><p align="right"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341684565912517730" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-LEmqSyBR6NyGNTv7BAtJfTHk9oco0G3QcatY1qwn3ADG2KiQYfcbmBXgkDtEBrzbJe_i9iXDxC8DlIjj8TGM9zEiCiOXspX1tMMVdFCcBrDb9CwPo27mXqCZ6LVOeWfzIEeZ8EhDp1U/s400/director_chair.jpg" border="0" /></p><div align="center"><br /><strong>Film Director Chair - Be protagonist with your winning ideas</strong><br /></div><br /><div align="justify">L'originalità sarà infatti il principale elemento di valutazione insieme alla coerenza con le linee guida e l'impatto visivo ed emozionale sui consumatori, che dovrà essere tale da convincerli a visitare il sito dell'azienda olandese. Ricordo che la stessa opera nei più svariati settori (<a title="Radio (apparecchio)" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Radio_(apparecchio)">radio</a> e <a class="mw-redirect" title="Tv" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tv">tv</a>, illuminazione, <a title="Microprocessore" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Microprocessore">microprocessori</a>, diagnostica medica, piccoli <a title="Elettrodomestico" href="http://it.wikipedia.org/wiki/Elettrodomestico">elettrodomestici</a>) e ha sede in mezza Europa. Si distingue da sempre per la professionalità e la volontà di guardare oltre spingendosi ai confini del marketing fino ad adottare tecniche quali <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Marketing_virale">marketing virale</a> o <a href="http://www.comunitazione.it/leggi.asp?id_art=306&id_area=143">esperienziale</a>. </div><br /><div align="justify">Obiettivo primario di quest'ultima strategia di marketing sta nell'individuare che tipo di esperienza valorizzerà al meglio il prodotto: secondo <strong>Schmitt</strong> esistono cinque diversi tipi di esperienza (da lui detti SEMs, o <strong>Strategic Experiential Modules</strong>):<br /></div><div align="left"><br /><strong>SENSE</strong> experiences ovvero esperienze che coinvolgono la percezione sensoriale;<br /><strong>FEEL</strong> experiences ovvero esperienze che coinvolgono i sentimenti e le emozioni;<br /><strong>THINK</strong> experiences ovvero esperienze creative e cognitive;<br /><strong>ACT </strong>experiences ovvero esperienze che coinvolgono la fisicità;<br /><strong>RELATE</strong> experiences ovvero esperienze risultanti dal porsi in relazione con un gruppo. </div><div align="left"><br /></div><div align="justify">Ognuna di queste esperienze consentirà di mantenere un rapporto duraturo e fidelizzato con il cliente grazie al ricordo positivo che rimarrà impresso nella sua mente e verrà immediatamente richiamato ogni qual volta il medesimo si ritroverà di fronte alla stessa situazione o al particolare prodotto (un po' come la <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Madeleine_(dolce)">madaleine</a> ne <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Alla_ricerca_del_tempo_perduto">Alla Ricerca del Tempo Perduto</a> di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Marcel_Proust">Marcel Proust</a>). </div><div align="justify"><br /></div><div align="justify">L'esperienza provata nell'ammirare l'ultimo televisore al plasma magari seduti su un comodo divano all'interno del negozio permetterà di guardare i programmi in onda sul televisore come se fossimo a casa nostra. In questo modo sarà più facile giudicare la reale bontà del prodotto e parimenti crescerà la voglia di visitare nuovamente il luogo dotato di questi comfort.<br /><br /></div><div align="right"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341685619957105714" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 268px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgT5cPgz_bBJJvhAyRHcY0DkthrbT0Jh5_cYJLJsff01azzQBFaA3ihYe4_S8k2kEGJZsGlBHH-7WDJUpCnEB61ZRNceTveX4MIsB8z4GGL5fgeWRjjm3KzxFj8i0aOwXwHNRiycUrfDYk/s400/Philips_exp_marketing.jpg" border="0" /><br /><p align="center"><strong>Philips exhibition point</strong><br /><br /></p><br /><div align="justify">E' chiaro che aggiungendo un bar o inserendo il punto vendita all'interno di un centro commerciale completo di parcheggio, cinema e ristorante la nostra offerta risulterà sempre più appetibile per il consumatore che in una volta sola potrà vivere tante esperienze diverse. Senza nemmeno spostarsi avrà tutto a sua disposizione e non avrà la fretta tipica di chi si reca in centro a far compere con tutte le conseguenze del caso (impossibilità si scegliere tranquillamente prodotto).</div><br /><div align="justify">La presenza sul mercato può essere rafforzata anche tramite l'inserimento di spazi espositivi nel corso di eventi di grande respiro e richiamo di pubblico.<br /></div><br /><div align="justify">Esempio su tutti è stata <a href="http://www.marketingmagazine.co.uk/news/883491/Philips-decides-new-experiential-agency-roster/">la partecipazione di Philips nel 2008</a> al <strong>Rimini Wellness</strong> la fiera che ha come fulcro la ricerca di soluzioni e la presentazione di attrezzature per migliorare la salute e il benessere fisico delle persone. Lo stand in quella occasione è stato letteralmente preso d'assalto sia per la qualità dei prodotti che per la professionalità degli addetti alla vendita che hanno saputo catalizzare l'attenzione del pubblico proponendo un linguaggio semplice, chiaro ed esaustivo.</div><br /><div align="justify"></div><br /><div align="justify"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5341686634670088834" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 230px; CURSOR: hand; HEIGHT: 307px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL4PUNbx-EUGo1roGl2SHXjeNs0E7JjSW2Xe7thqsNorS7xHJmfviabYJycdVawtPefUFfFZ5QpzKCIJnBqN3wdQB6o5sC0h_wPmy2AGcCELYa_FpUVSz3mw2sKbBoWx8ZtPXEEESgu8w/s400/Philips_rimini.bmp" border="0" /></div><div align="justify"><strong></strong></div><div align="center"><strong>Philips at Rimini Wellness (2008)<br /></div></strong><p></p><div align="justify">Sembra essere questo il segreto di questa nuova forma di marketing, capace di coinvolgere e stupire, sorprendere il consumatore a tal punto da far si che sia lui ad avvicinarsi all'azienda, proponendo in prima persona possibili migliorie e modifiche utili a rendere ancora più competitivo il prodotto. Ciò rientra in quel rapporto sempre più stretto e paritario che va creandosi tra marca e consumatore, vero e proprio attore della produzione aziendale e non passivo acquirente. I suoi preziosi consigli potranno essere utilizzati dal reparto di ricerca e sviluppo e se corretti venire tranquillamente implementati nei prodotti in un'ottica opposta al passato che vedeva la clientela come spettatore da conquistare, catturare, convincere.<br /></div><br /><div align="justify">La conoscenza del consumatore diventa quindi fattore determinante per il successo dell'azienda che dovrà tenere conto dei giudizi di una nuova figura del mercato decisa, competente, selettiva esigente e sopratutto consapevole di tutte le caratteristiche del prodotto tanto da superare a volte le competenze degli stessi produttori (<strong>customer knowledge marketing</strong>).</div><br /><div align="justify">E' chiaro quindi come nel marketing il contributo del consumatore sia diventato sempre più importante tanto da spingere imprese come Philips ad affidare ai consumatori buona parte della loro Web-reputation. Vedi questo contest in cui ogni creativo è chiamato ad esprimersi senza eccessivi vincoli o limitazioni per confezionare la prossima campagna virale dell'azienda.<br /></div><br /><div align="justify">Una bella vetrina per chi vince e un notevole risparmio in termini di risorse finanziarie e temporali per Philips che nel giro di 1 mese potrà puntare sul video che incontrerà il favore del più attendibile interlocutore in chiave business: gli stessi consumatori.<br /></div><br /><div align="justify">Per tutte le info sul concorso visitate questi siti:</div><br /><div align="justify"><a href="http://www.ofcourse.philips.com/it/index.html?submit_test=true">http://www.ofcourse.philips.com/it/index.html?submit_test=true</a><br /></div><div align="justify"><a href="http://www.prontocommunication.se/philips/">http://www.prontocommunication.se/philips/</a></div><br /><div align="justify">Divertitevi avete tempo fino al 21 Giugno per postare le vostre idee vincenti.</div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-2515056185643930332009-04-29T18:16:00.010+02:002009-04-29T19:34:48.248+02:00Web Semantico: un futuro privo di barriere<div align="justify">E' quello che auspica <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tim_Berners-Lee">Tim Berners Lee</a> nel discorso che ha aperto ufficialmente la diciottesima <a href="http://www2009.org/">conferenza mondiale www</a>, patrocinata dal W3C che quest'anno si svolge a Madrid. </div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/W3C">W3C</a> è l'organismo internazionale da lui fondato nel 1994 al <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Massachusetts_Institute_of_Technology">MIT</a> (Massachusetts Institute of Technology) per portare al massimo livello le potenzialità della rete. Tra le sue linee guida troviamo l'accesso universale alle informazioni, l'usabilità, la fiducia (trust) su cui dovrà basarsi il web prossimo venturo (il cosiddetto <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Web_semantico">Web Semantico</a>) e l'interoperabilità tra sistemi differenti. </div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Fil rouge della presentazione è stato appunto la riproposizione di questi capisaldi imprescindibili per lo sviluppo positivo del Web. L'assenza di barriere, come obiettivo ultimo per garantire a tutti una maggiore facilità di fruizione dei dati e della conoscenza umana per gran parte oramai assoluta protagonista dell'universo internet.</div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify"></div><div align="justify">Per capire meglio l'idea di Tim Berners Lee guardate questo video che illustra in maniera piuttosto chiara ed efficace la sua visione sul Web del futuro.<br /></div><p align="center"><object height="326" width="446"><param name="movie" value="http://video.ted.com/assets/player/swf/EmbedPlayer.swf"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="wmode" value="transparent"><param name="bgColor" value="#ffffff"><param name="flashvars" value="vu=http://video.ted.com/talks/embed/TimBerners-Lee_2009-embed_high.flv&su=http://images.ted.com/images/ted/tedindex/embed-posters/TimBerners-Lee-2009.embed_thumbnail.jpg&vw=432&vh=240&ap=0&ti=484"><br /> <embed src="http://video.ted.com/assets/player/swf/EmbedPlayer.swf" pluginspace="http://www.macromedia.com/go/getflashplayer" type="application/x-shockwave-flash" wmode="transparent" bgcolor="#ffffff" width="446" height="326" allowfullscreen="true" flashvars="vu=http://video.ted.com/talks/embed/TimBerners-Lee_2009-embed_high.flv&su=http://images.ted.com/images/ted/tedindex/embed-posters/TimBerners-Lee-2009.embed_thumbnail.jpg&vw=432&vh=240&ap=0&ti=484"></embed></object></p><p align="center"><strong>Tim Berners Lee's talk for the 20th anniversary of the web: open, linked data<br /></strong></p><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-44793041272655407682009-03-23T16:38:00.030+01:002009-04-30T11:50:55.931+02:00Aquaring: il mondo acquatico a tua disposizione<div align="justify"></div><div align="justify">Il 26 marzo 2009, presso l'Acquario di Genova, si terrà il convegno finale del <a href="http://www.aquaringweb.eu/">Progetto Aquaring</a>, al quale la <a href="http://www.sdf.unige.it/">Facoltà di Scienze della Formazione</a> ha partecipato attraverso il contributo fattivo di uno dei suoi dipartimenti, il <a href="http://www.disa.unige.it/">DISA</a>. </div><br /><div align="justify"></div><p></p><p align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5316435654912041842" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVFt06ave90NwWns4-ElTi_tMnzt4eD3J02nP8WyVjj2RQC1QVe0vKxrIVMlyCYI7AS5IbqkwWo2NNvxPndlRIqeLyBlBs4zES5jamMLBRmjfiqX-uACs02ZGyCPPfInkX5RU9mgbUg2o/s400/Aquaring.png" border="0" /><br /><strong>Figura_1 - Aquaring portal logo </strong></p><p align="center"><strong>(<a href="http://www.aquaringweb.eu/">http://www.aquaringweb.eu/</a>)</strong></p><div align="justify"><strong>Il più grande portale europeo sulle risorse marine.</strong> Il progetto che ha come obiettivo quello di creare il più ampio portale online europeo multilinguistico dedicato all’ambiente acquatico e alle sue risorse, è partito ufficialmente il 1° ottobre 2006, all’interno di <a href="http://ec.europa.eu/information_society/activities/econtentplus/index_en.htm">eContentplus</a>, il programma dell’Unione Europea che punta a rendere i contenuti digitali in Europa maggiormente accessibili e utilizzabili per tutti i cittadini.<br /></div><br /><div align="justify">Proprio in questi giorni, dopo 30 mesi, è stata caricata la versione definitiva del portale (che comunque in ottica web 2.0 è destinata ad essere ampliata e aggiornata di continuo).<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>Il mondo acquatico in tutte le sue forme. </strong><a href="http://srvvirt2.softeco.it/aquaring_site/">Aquaring</a> – acronimo di <em>Accessible and Qualified Use of Available digital Resources about aquatic world In National Gatherings</em> - è costato complessivamente circa 3,6 milioni di Euro, di cui 1,8 milioni finanziati dalla Commissione Europea. </div><div align="justify"></div><br /><div align="center"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5316431283000380578" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvrYmMIOX1900hn-oXkUP7c0rDo4CVNg8m45OJ0ItisYdpxR6k1ahLKeBQPozArR4_Ed8iHYVZBSX8_pT5ScrfJ0OjipM5kJbYyLO_QyHjdswe6_knDkGJcJUtTHbZSAknc2i42MwE2Pg/s400/Turtle_Aquaring.bmp" border="0" /><br /><p align="center"><strong>Figura_2 - Tartaruga marina - Sea Turtle from Aquarium of Genoa</strong><br /></p><br /><div align="justify">È uno dei 19 progetti ad essere stato selezionato tra i 240 presentati nel 2006 per il programma eContentplus ed ha ottenuto un punteggio molto elevato, ottenendo uno dei maggiori finanziamenti. </div><br /><div align="justify">Ha coinvolto inizialmente 6 Paesi - Italia, Belgio, Francia, Lituania, Spagna e Paesi Bassi - e diverse strutture che hanno sviluppato nel tempo know-how e competenze scientifico-divulgative e tecniche di alto livello: l’<a href="http://www.acquariodigenova.it/">Acquario di Genova</a>, in qualità di coordinatore del progetto ed esperto scientifico fornitore di contenuti, il <a href="http://www.sciencesnaturelles.be/">Museo di Scienze Naturali di Bruxelles</a>, il <a href="http://www.nausicaa.fr/">Centro Nazionale del Mare Nausicaa di Boulogne-sur-Mer</a>, lo <a href="http://www.rotterdamzoo.nl/?lang=EN">Zoo di Rotterdam</a>, il <a href="http://www.muziejus.lt/en/index.html">Museo del Mare Lituano</a>, tutti esperti scientifici fornitori di contenuti, <a href="http://www.ecsite.net/new/">ECSITE</a> – Network europeo di musei e centri scientifici che raggiunge potenzialmente un pubblico di 30 milioni di visitatori – incaricato della divulgazione e sensibilizzazione, <a href="http://www.softeco.it/">SOFTECO Sismat SPA </a>di Genova, realizzatore e gestore dell’infrastruttura di gestione e distribuzione dei contenuti digitali <a href="http://www.robotiker.com/robotiker/presentacionForward_ing.do">Fondazione Robotiker</a>, istituto di ricerca spagnolo responsabile della definizione dei campi semantici necessari alla creazione della struttura del motore di ricerca, il <a href="http://www.disa.unige.it/">Dipartimento di Scienze Antropologiche dell’Università di Genova</a>, incaricato della valutazione dell’efficacia del progetto e della sua valenza educativa.</div><br /><div align="justify"><strong>Condivisione dei contenuti, usabilità e accessibilità. </strong>Questi i risultati raggiunti dal gruppo di ricerca internazionale: </div><div align="justify"><br />• Creazione di un portale di accesso comune a livello europeo per l’informazione e la scoperta degli ambienti acquatici e delle loro risorse, con particolare riferimento alla conservazione e alla gestione ambientale sostenibile, che permetta di aumentare la fruibilità e le possibilità di sfruttamento del patrimonio di contenuti su supporto digitale disponibili nelle varie strutture;</div><br /><div align="justify">• Definire le principali caratteristiche del pubblico, le loro esigenze informative ed identificare il metodo per valutare l’efficacia della fruizione dei contenuti e l’efficacia educativa del progetto.</div><br /><div align="justify"><strong>Fasi evolutive.</strong> Ecco in sintesi le principali tappe che hanno portato alla realizzazione di Aquaring: </div><br /><div align="justify">Il progetto è cominciato con l'individuazione dei profili dei potenziali utilizzatori, delle necessità informative e di contenuti. Per definire un’offerta che soddisfi queste richieste, le strutture fornitrici di contenuti hanno esaminato il proprio patrimonio digitale per reperire i documenti di testo, i file audio, le immagini, i video e ogni altro documento digitale che potessero dare una visione interdisciplinare e completa del mondo legato all’ambiente acquatico. </div><div align="justify"></div><div align="justify">Da una prima stima, il portale sembra contenere oltre 200.000 file. </div><div align="justify"></div><div align="justify">In seguito sono stati definiti criteri comuni di selezione, catalogazione e condivisione dei contenuti sia in termini di tipologia di file digitali, sia in termini di descrizione semantica del dominio. </div><br /><div align="justify"></div><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5316433904575139234" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 327px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimyZPOAyhXrZ28sHheGMkWYaz0jw8H0lfasX2g2SXviEYrpmqiLiAcKMV4tZ4_V1UEsWZ3uiEGvcjBFNvmhaUcteWhyG2dWcMsSWD8zy5K88oybAfF7SgJVAOEOtum-A4zwqFnctE49LM/s400/Clown_fishes_aquaring.jpg" border="0" /><br /><p align="center"><strong>Figura_3 - Pesci pagliaccio - Clown Fishes<br /></strong><br /></p><div align="justify">Parallelamente, è stata costruita un’infrastruttura informatica che consentirà l’accesso distribuito ai contenuti, la navigazione e la ricerca consentendo percorsi di analisi e di auto-apprendimento personalizzati per i diversi profili di utilizzatori, in modo da renderli fruibili ai diversi pubblici.</div><br /><div align="justify">Tramite il portale di Aquaring è possibile effettuare articolati percorsi culturali nei vari aspetti delle tematiche legate all’ambiente marino, integrando i contenuti provenienti da varie fonti, programmare attività di approfondimento che comportino anche visite dirette alle strutture, fare ricerche personalizzate sui diversi temi legati al mondo acquatico, scaricare i file di interesse, stabilire contatti con le strutture fonti dei contenuti.</div><br /><div align="justify"><strong>D</strong><strong>iversi profili per diversi visitatori.</strong> Il portale presenta accessi differenziati per i diversi profili di utilizzatore – pubblico generico, scuole e università, insegnanti, scienziati e ricercatori, operatori turistici, musei, acquari e altri centri scientifici, giornalisti ed è dotato di un’interfaccia multilinguistica, un traduttore delle parole chiave per le ricerche tematiche, ed altri servizi che semplificano molto la navigazione e la consultazione.</div><br /><div align="justify"><strong>Nuovi partners per nuove sfide.</strong> In un’ottica di integrazione europea, grazie ad Aquaring si riusciranno a condividere i numerosi dati e informazioni che altrimenti rimarrebbero settorializzati e patrimonio delle singole strutture. Ai partners coinvolti inizialmente, si sono uniti recentemente anche altri fruitori di contenuti tra i quali: il <a href="http://www.museodoria.it/">Museo Civico di Storia Naturale G.Doria</a>, la <a href="http://www.cittadellascienza.it/">Fondazione Idis Città della Scienza</a>, il <a href="http://www.worldoceannetwork.org/">World Ocean Network</a>, l'<a href="http://www.aquariummarenostrum.fr/">Aquarium Mare Nostrum di Montpellier</a>, il <a href="http://www.mna.it/">Museo Nazionale dell'Antartide</a>, il <a href="http://www.jtc.lt/">Center of Marine Research</a> e la <a href="http://www.fondazioneacquariodigenova.it/">Fondazione Acquario di Genova</a>. </div><br /><div align="justify"><strong>Italia protagonista e non semplice comparsa</strong>. Questo testimonia la grande validità del progetto di ricerca, che ha saputo conquistare la fiducia di numerose organizzazioni scientifiche sparse in tutta Europa. Motivo di orgoglio poi la partecipazione dell'Università di Genova tra i partner che hanno promosso e concretizzato l'iniziativa, a riprova che la ricerca italiana, almeno in ambito informatico, è tutt'altro che marginale a livello europeo. </div><br /><div align="justify">Da sottolineare anche l'impegno dimostrato dall'Acquario di Genova che si è fatto promotore e coordinatore di questo progetto innovativo, perché risponde alla sua missione che lo vede da sempre impegnato a sensibilizzare ed educare il grande pubblico alla conservazione, alla gestione e all’uso responsabile degli ambienti acquatici attraverso la conoscenza e l’approfondimento delle specie animali e dei loro habitat.</div><br /><div align="justify">Per approfondimenti o curiosità:<br /><a href="http://www.aquaringweb.eu/press.html">http://www.aquaringweb.eu/press.html</a></div><br /><div align="justify"><strong>Fonte/Source of the original article: </strong><br /></div><div align="justify"><a href="http://www.genovapress.com/index.php/content/view/6916/134/">http://www.genovapress.com/index.php/content/view/6916/134/</a></div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-8681748517752736312009-03-02T16:39:00.048+01:002009-03-02T19:23:51.585+01:00L'industria italiana tra presente e futuro<div align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3wasIlY5Hb8TUMYTJGqlzYppemk5z-Gs7EvPGXlwfe0MNF6E-fyG4OkJ5ia60VE8yJLn2TeEeypjTyA8LaORzpZcgt-lbQOWiu7AQenT9G6Lm7P0TNKJHgbCewGsLKFjNV8Rp75E9_Nc/s1600-h/eurotech-wwpc.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5308636379426197042" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 237px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3wasIlY5Hb8TUMYTJGqlzYppemk5z-Gs7EvPGXlwfe0MNF6E-fyG4OkJ5ia60VE8yJLn2TeEeypjTyA8LaORzpZcgt-lbQOWiu7AQenT9G6Lm7P0TNKJHgbCewGsLKFjNV8Rp75E9_Nc/s400/eurotech-wwpc.jpg" border="0" /></a><strong></strong></div><div align="center"><strong></strong></div><div align="center"><strong>Figura_1 - Wearable Computer Concept</strong> (<a href="http://www.eurotech.com/EN/innovation.aspx?pg=wearable">http://www.eurotech.com/EN/innovation.aspx?pg=wearable</a>) </div><div align="center"></div><p></p><div align="justify">Ieri sera ho assistito ad un'interessante trasmissione su Raitre, dal titolo <a href="http://www.presadiretta.rai.it/">Presa diretta</a>. Il programma, condotto dal giornalista <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Iacona">Riccardo Iacona</a> ha il merito di raccontare con semplicità e chiarezza la realtà che ci circonda, approfondendo di volta in volta un argomento di attualità.<br /></div><p></p><div align="justify">Il tema dell'ultima puntata aveva come filo conduttore l'innovazione e la ricerca italiana ed in particolare le meraviglie tecnologiche che escono dalle nostre imprese e sono esportate in tutto il mondo.<br /><strong></strong></div><p></p><div align="justify"><strong>Il coraggio di provarci.</strong> E' molto incoraggiante vedere degli imprenditori che in piena crisi decidono di investire in ricerca e sviluppo gran parte del loro fatturato per offrire prodotti di indubbia qualità, pensati per essere utili ai cittadini e rispettare l'ambiente. Non solo per i risultati eccellenti, ma per le possibilità lavorative che si vengono a creare con l'avvio di questi ambiziosi progetti.<br /></div><p></p><div align="justify">Ecco una rapida sintesi della puntata andata in onda ieri che comunque potrete rivedere in versione integrale sul nuovissimo portale <a href="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-fc245045-59fc-4e14-a2af-056a1cf67967.html?p=0">rai.it</a> ("Futuro").<br /></div><p></p><div align="justify"><strong>FUTURO</strong></div><div align="justify"><strong></strong></div><div align="justify"></div><div align="justify"><strong>Sfiducia o barlumi di speranza nonostante la profonda crisi mondiale? </strong><br /></div><br /><div align="justify">Prosegue il racconto di “Presadiretta” affrontato nella scorsa puntata dal titolo “Senza Lavoro”, ma con una prospettiva opposta. Dove “Senza Lavoro” aveva sottolineato tutte le debolezze e le ferite del nostro sistema produttivo, con “Futuro” Riccardo Iacona e gli inviati della trasmissione metteranno in luce tutta la genialità e la creatività italiana ancora vitali e ben presenti in settori poco noti della nostra produzione industriale.<br /></div><p></p><div align="justify">Il reportage che identifica tutta la puntata è il viaggio di Riccardo Iacona in alcune aziende che, non solo non ricorrono alla cassa integrazione per gli operai e gli impiegati, ma assumono personale, investono nella ricerca, hanno bilanci non solo in attivo ma in crescita nonostante la grave crisi economica.<br /></div><br /><div align="justify"><strong>Leggere il genoma umano.</strong> Il percorso inizia dalla Ad Medica di Aldo Cerruti un'importante azienda del settore delle <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Biotecnologia">biotecnologie</a> che da' lavoro a 145 persone: in piena crisi hanno addirittura aperto una nuova società, la Genomnia, con tanto di laboratorio scientifico. <p></p>Con il fatturato in crescita si sono potuti permettere il lusso di assumere ricercatori e investire milioni di euro nell'impresa: hanno acquistato, primi in Italia, una macchina in grado di leggere in una settimana il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_Genoma_Umano">genoma umano</a>, l'impronta genetica di qualsiasi essere vivente. Le applicazioni sono tantissime: potranno essere scoperti geni che sono alla base di importanti malattie e potrà essere studiata l'azione di nuovi farmaci. </div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify"><strong>Biotech contro il cancro.</strong> A Milano le telecamere sono entrate con Riccardo Iacona alla <a href="http://www.molmed.com/">Molmed</a> - la società italiana che in collegamento con l’<a href="http://www.fondazionesanraffaele.it/">Ospedale San Raffaele</a> di Milano, studia nuove terapie antitumorali. I protagonisti del reportage raccontano il percorso delle nuove frontiere della ricerca medica: dal laboratorio alla sperimentazione clinica fino alla commercializzazione di nuovi farmaci che determinano per il futuro un approccio rivoluzionario alla lotta contro i tumori. </div><div align="justify"></div><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5308639125761927954" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 204px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEic5uFs8AEc5iVCsx8lU-S0dWQkC_tc8mFYbwisv7pD4NUPZqduRUB1N8qtzpOi9lVh4w6M-p_MbYIadlGiL13lVPeE_S4s_PCQJ7z25kvStt8G1nr7dtmr0rCjwOdWF4OZ-jYFnBfNi5I/s400/molmed_terapia.jpg" border="0" /></p><div align="center"><strong>Figura_2 - Leucemia, terapia genica in aiuto al trapianto. L</strong><strong>e </strong><strong>due strategie abbinate (in sigla: terapia TK) permettono di curare le neoplasie acute ad alto rischio, quando manca un donatore compatibile</strong></div><div align="center"></div><p></p><div align="center"></div><div align="left">Per saperne di più: </div><p><a href="http://www.corriere.it/sportello-cancro/articoli/2008/01_Gennaio/23/leucemia_tk.shtml">http://www.corriere.it/sportello-cancro/articoli/2008/01_Gennaio/23/leucemia_tk.shtml</a> </p><p align="justify"><strong>Nanotecnologie e computer da polso.</strong> Il percorso nell’Italia che funziona prosegue in Friuli all’<a href="http://www.eurotech.com/IT/">Eurotech</a> una vera e propria “fabbrica di idee” dove nelle varie divisioni d’azienda si progettano nano computer, computer indossabili e dove sono stati creati i sistemi informatici che hanno facilitato il voto elettronico ai disabili in USA. </p><div align="center"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5308634791268866402" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 300px; CURSOR: hand; HEIGHT: 201px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaVNSNf3XwSRCtZcm7uIVnvaOLaboZ-SyUWaJSWkfAL45DyWMGAVfONbfOzhc6NGKOlKxDGqswq109zzCP2WyiXn8Vq-q3tuAYd7Uzlgg73_EYNKoouZciJIDJ0Bo-Jr0-3Z-W73mJZUU/s400/eurotech_pc.jpg" border="0" /><br /><strong>Figura_3- Eurotech NanoPc</strong> </div><div align="center"><br /></div><div align="justify"><strong>Energia pulita: le fabbriche del sole.</strong> In Umbria invece protagonista sarà <a href="http://www.angelantoni.it/">Angelantoni Industrie</a> che, dopo varie tappe di produzione industriale, oggi cambia ancora pelle puntando con la ricerca energetica sull’energia solare oltre i 600 gradi centigradi. Il gruppo ha infatti in cantiere, nei pressi del suo quartier generale di Massa Martana, uno stabilimento che produrrà, su licenza <a href="http://www.enea.it/">Enea</a>, tubi ricevitori solari ad alta temperatura, per le centrali del solare termodinamico, <a href="http://www.repubblica.it/2004/e/sezioni/scienza_e_tecnologia/archicentrale/archicentrale/archicentrale.html">la tecnologia per l’energia rinnovabile</a> messa a punto dal Nobel <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Rubbia">Carlo Rubbia</a>.<br /></div><p></p><div align="justify">Un esempio concreto di questi studi è la centrale solare che rappresenta il cuore pulsante della nuovissima “Città delle comunicazioni” di <a href="http://www.telefonica.com/home_eng.shtml">Telefónica de España</a>. </div><br /><div align="justify">Disegnata dall’architetto <a href="http://www.rafaeldelahoz.com/">Rafael de la Hoz</a>, e ubicata a Las Tablas, zona nord di Madrid, potrà ospitare fino a 14.000 persone. </div><div align="justify"><br />I quattro edifici principali sostengono il più grande tetto solare d’Europa, più di un chilometro di lunghezza, 16.600 pannelli fotovoltaici che genereranno un massimo di 3 MW e produrranno 3.6 GW all’anno. La struttura permetterà di risparmiare il 15% di riscaldamento in inverno e il 34% di aria condizionata in estate e costerà la bellezza di 21.8 milioni di Euro. </div><br /><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5308628544411223666" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 374px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjD0yIUK3zucev0R2NUbCLavnP4S8uunixnnUZJ00ZyMjddSdQde70cDf54BMFLftl6mYJPKpQ17HWbY1fa-NgBaV24up6p06fTbgCAXT1ZRhyphenhyphenn77KjKpnj8pCt5NOaD2HVjiBC-AL2MX4/s400/techosolar.jpg" border="0" /></p><br /><p align="center"><strong>Figura_ 4- Il tetto solare che ricoprirà l'avveniristico Telefonica Business Park</strong><br /></p><br /><p align="justify">Ed è in Toscana, a Scandicci che la <a href="http://www.electrolux.it/">Electrolux</a>, fabbrica del freddo per eccellenza a un passo dalla chiusura causata dalla concorrenza asiatica, e’ stata convertita in fabbrica del sole con la produzione di pannelli fotovoltaici. <p></p><p align="justify">Grazie allo sforzo e alla collaborazione di operai, sindacati e l’impresa <a href="http://www.energiafutura.biz/">Energia Futura</a>, con la decisiva mediazione di sindaco e regione, sono stati scongiurati 370 licenziamenti e si è cosi rilanciato un patrimonio professionale ed economico sul settore delle energie rinnovabili. </p><p></p><div align="justify"><strong>Motorola e le mille difficoltà dei medici e delle famiglie italiane.</strong> Gli inviati Silvia Pizzetti e Vincenzo Saccone sono andati tra i professionisti in crisi. A Torino gli ingegneri che lavoravano al centro di ricerca <a href="http://www.motorola.com/it.jsp?globalObjectId=35">Motorola</a>, destinato dalla multinazionale americana alla chiusura, sono riusciti a salvare con la loro coesione e determinazione l’azienda e il loro futuro. <p></p>Vincenzo Saccone ha raccolto lo sfogo dei molti medici alle prese con le difficoltà dovute ai tagli nella sanità mentre Vincenzo Guerrizio ci mostra le famiglie che lottano contro i debiti a Genova, città particolarmente colpita dai conti in rosso di famiglie e commercianti. </div><br /><div align="justify"><strong>Fonte:</strong> <a href="http://www.presadiretta.rai.it/">http://www.presadiretta.rai.it/</a> </div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4563353899050911128.post-12695312166827821302009-02-17T17:08:00.031+01:002009-02-18T12:50:14.939+01:00Comunicare la salute: nasce la mobile Health<div align="justify">Tre importanti fondazioni, <a href="http://www.unfoundation.org/">United Nations</a>, <a href="http://www.vodafone.com/start/foundation.html">Vodafone</a> e <a href="http://www.rockfound.org/">Rockefeller</a> hanno deciso di unire le forze per fondare un'<strong>Alleanza Sanitaria Mobile</strong>, con l'intento di riunire i progetti ideati per migliorare la fornitura di cure mediche nel mondo, utilizzando la tecnologia mobile. </div><div align="justify"></div><p></p><div align="justify">Scopo primario dell'accordo è quello di ridurre la frammentazione delle iniziative già esistenti, coordinando gli interventi umanitari di governi, associazioni no-profit e aziende di telefonia.</div><div align="justify"><br /></div><div align="justify"><strong>Una campagna globale.</strong> E' il primo passo verso la nascita della cosiddetta "mHealth" (mobile Health), un termine coniato di recente per identificare proprio questo nuovo filone di applicazioni, apparso in un <a class="linkblu" href="http://www.lastampa.it/_web/tmplframe/default.asp?indirizzo=http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/7893849.stm" target="_blank">articolo pubblicato da Bbc News</a>.</div><br /><div align="justify">Per <strong>mobile Health</strong> si intendono le iniziative tese a connettere tra loro i territori più remoti e i centri urbani, con l'ausilio di tecnologie <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Navigatore_satellitare">Gps</a> e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Wireless">wireless</a>, perché le cure possano essere somministrate al maggior numero di persone possibile. Per esempio, inviando nei villaggi gruppi di paramedici a bordo di furgoni attrezzati, in modo da coprire vaste aree e rimanere in contatto con i medici, dai quali ricevere le opportune istruzioni. </div><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5303824220086342226" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 296px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWOBJSKPfEuMTlm8AeYMM35MRCbwpUh1tXTauYKdhE2fMACcX7pavLVGGsKsCtidEuzTK3UnyL6fLXqI9HmGDlv11ITR0PMe93KVx1dyJXSJSDZsILleizkviyFhuanSLrO1PGzHuQKUo/s400/Ibm_mobile_health_toolkit.jpg" border="0" /></p><p align="center"><strong>Figura_1 - Dispositivi per la mobile Health studiati da IBM - mobile Health IBM</strong> <strong>Toolkit</strong></p><div align="justify">Troppo spesso infatti la lontananza dai centri abitati, dove opera l'80% dei medici, ha comportato la perdita di vite umane. </div><br /><div align="justify">Solo in <a href="http://ehealth-connection.org/files/conf-materials/mHealth_A%20potential%20tool%20in%20India_0.pdf">India</a>, 1 milione di persone muore a causa dell'assenza dei servizi sanitari essenziali nei villaggi rurali. </div><br /><div align="justify"><strong>L'era della mobilità. </strong>La crescente diffusione dei cellulari anche nei paesi in via di sviluppo, ha trasformato il <strong>telefonino</strong> in un potente mezzo di prevenzione, con l'invio di sms mirati all'educazione sanitaria e contenenti consigli per la profilassi contro l'Aids.<br /></div><p></p><div align="justify">In Uganda, l'iniziativa ha portato al 33 per cento in più di chiamate ai numeri dedicati all'assistenza medica.<br /></div><br /><div align="justify">Un'altra <a href="http://www.comminit.com/en/node/147683">soluzione</a> di sicuro interesse ha visto <a href="http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/tecnologia/sms-tubercolosi/sms-tubercolosi/sms-tubercolosi.html">l'installazione di un sensore</a> sulle bottiglie di medicinale in Sud Africa, insieme ad una <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Subscriber_Identity_Module">Sim card</a>, per avvisare il personale sanitario se i pazienti stavano prendendo i loro farmaci anti-tubercolotici oppure no. La percentuale di persone che, grazie al monitoraggio, ha continuato a seguire regolarmente la terapia loro assegnata è salita esponenzialmente, dal 22 al 90 per cento. </div><div align="justify"></div><div align="justify"></div><p><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5304095900187117938" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 304px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzvueFMgjn8vF87-uAbkEZ12tS04WDg0llKES_UqbRHIvHHRPZOlnWGmBzqfutD_6ncZl2oRf2W8m4uM7QADQlwdk5SgAXBFLzLiZhupPm98L-zjJKtNIVlvT38UXXSVX-nBzjx5jK-EE/s400/Sim_pill_dispenser.gif" border="0" /></p><p align="center"><strong>Figura_2 - Funzionamento dispositivo per controllare l'assunzione di farmaci- SimPill dispenser function</strong></p><div align="justify"><strong>Uno strumento utile ma non indispensabile.</strong>Tuttavia, come ci ricorda uno degli ultimi rapporti sull'uso delle tecnologie informatiche in medicina, dal titolo: "<a class="linkblu" href="http://www.lastampa.it/_web/tmplframe/default.asp?indirizzo=http://books.nap.edu/openbook.php?record_id=12572&page=R1" target="_blank">Computational Technology for Effective Health Care: Immediate Steps and Strategic Directions</a>", in cui sono stati analizzati i sistemi di cui si avvalgono 8 tra gli ospedali americani più informatizzati, non dobbiamo cadere nell'errore di vedere la tecnologia come la panacea di tutti i mali che affliggono la gestione dei dati e l'applicazione delle cure mediche. </div><p></p><div align="justify"></div><div align="justify">Come infatti conferma il <a class="linkblu" href="http://www.lastampa.it/_web/tmplframe/default.asp?indirizzo=http://www.lemonde.fr/technologies/article/2009/02/06/l-usine-a-gaz-de-l-informatique-medicale_1151953_651865.html#ens_id=1151982" target="_blank">quotidiano Le Monde</a>, la tecnologia non deve essere considerato se non uno strumento secondario, quando non dà prova di poter migliorare concretamente la qualità delle cure.<br /></div><p></p><div align="justify">La corretta automazione delle procedure ospedaliere non dovrebbe essere una scusante per giustificare la presenza di eventuali carenze diagnostiche o problemi di ordine organizzativo. </div><br /><div align="justify"><strong>Il paziente prima di tutto.</strong> Dallo studio emerge, invece, la proposta di ri-orientare tali sistemi, in modo da rimettere al centro dell'interesse non la gestione dei dati, ma il paziente e l'aiuto che i medici possono ricevere dalla tecnologia per capirne le esigenze. Per esempio, <a class="linkblu" href="http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=5745&ID_sezione=38&sezione=News" target="_self">sfruttando modelli virtuali</a>, come quelli giunti già ad uno studio avanzato in alcuni centri di ricerca statunitensi.</div><br /><div align="justify">La versione originale della notizia è recuperabile sul <a href="http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/tecnologia/grubrica.asp?ID_blog=30&ID_articolo=5774&ID_sezione=38&sezione=News">sito della Stampa</a>, nella sezione tecnologia, a cura di <strong>Anna Masera</strong>, dove sono presenti ulteriori spunti di approfondimento sul tema medicina e ICT. </div><div class="blogger-post-footer"><script type="text/javascript">
new rsspausescroller("articoli", "box", "rssclass", 5000, "_blank", "date+description")
</script>
<noscript><p>Per visualizzare il feed devi avere un browser che supporti JavaScript.</p></noscript</div>Andrea Bichirihttp://www.blogger.com/profile/13917547143664879800noreply@blogger.com0