Google ha deciso di addentrarsi in un terreno finora proprietà esclusiva di Wikipedia: l'enciclopedia on-line. Dato che "ci sono milioni di persone che hanno conoscenze utili e voglia di condividerle", spiega Google sul suo blog ufficiale, "abbiamo deciso di accontentarli con un'applicazione ad hoc".
Knol (contrazione di "knowledge") è la singola informazione elementare che rappresenta la spiegazione di un argomento. "Il nostro obiettivo è di incoraggiare la gente che conosce un argomento in particolare a scrivere un articolo e a pubblicarlo sulla nostra enciclopedia", aggiunge Google.
A ciascun knol introdotto liberamente da un utente, gli altri utenti potranno aggiungere commenti, inviare domande, inserire nuovi contenuti, valutare e persino recensire quanto già pubblicato, in una prospettiva di condivisione delle conoscenze totalmente aperta. La differenza con Wikipedia, per il momento regina incontrasta del settore, è che "gli articoli saranno firmati dall’autore e che ogni testo sarà corredato di commenti, note, riferimenti e fotografie realizzate dagli altri internauti". "Su molti argomenti, ci saranno diversi knol in concorrenza tra loro», spiegano. In questo modo gli utenti potranno potranno premiare i post più validi accrescendone il ranking.
L'intento è quello di creare un knol per qualsiasi argomento possibile, da associare a ciascuna ricerca on line mediante Google. In pratica, effettuando una ricerca comparirebbero tutta una serie di knol utili a definire i contenuti della ricerca stessa, in modo da permettere all’utente di chiarire meglio il senso di quello che sta cercando.
"L’idea-chiave dietro questo progetto è di mettere in luce gli autori", prosegue Google, perché conoscere il nome di chi ha scritto un pezzo aiuterà gli utenti ad individuare le fonti più attendibili e autorevoli, aumentando anche la popolarità di chi scrive le notizie.
Altra differenza sostanziale con Wikipedia, fondazione senza scopo di lucro, è la pubblicità. "A discrezione dell’autore, ogni knol "potrà contenere annunci pubblicitari", aggiunge il gruppo, il cui fatturato arriva per il 99% dalle inserzioni. "Se un autore sceglie di avere pubblicità, Google gli offrirà una percentuale delle entrate", assicura l’azienda.
Non sono ancora stati resi noti i tempi per l’apertura del servizio e le modalità con cui Google otterrà profitti dal progetto. Verosimilmente ci sarà un legame con l’advertising on line, ma non è ancora chiaro il criterio che verrà messo in atto.
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