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mercoledì 17 febbraio 2010

Settori emergenti: Esaote, eccellenza italiana nel biomedicale

Nella settimana che ha visto Google con il suo Buzz protagonista assoluto del Web, una notizia molto importante è passata un po' sottotono. Esaote, azienda leader del settore biomedicale con sede a Genova, ha vinto il prestigioso "Confindustria Awards for Excellence Andrea Pininfarina 2010".


Esaote logo


Un premio meritato. Il riconoscimento, assegnato in occasione della cerimonia tenutasi nel Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino, per festeggiare i 100 anni di Confindustria, ha sottolineato l'indiscutibile valore di una delle realtà imprenditoriali più interessanti degli ultimi anni, in un settore, quello biomedicale, in continua espansione.


Apparecchiature mediche Esaote

Le motivazioni alla base del conferimento, hanno evidenziato il ruolo che Esaote si è saputa conquistare nel tempo, creando significative relazioni con il contesto socio-economico in cui il Gruppo opera ed affermando l’immagine dell’Italia a livello internazionale, attraverso strategie e politiche di innovazione.

Nel ricevere l'ambita onorificenza, direttamente dalle mani del Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, Carlo Castellano e Fabrizio Landi, rispettivamente presidente e amministratore delegato dell'azienda, hanno espresso tutta la loro soddisfazione.

Ricerca, innovazione e qualità del prodotto. In particolare, Castellano ha dichiarato: "Sono molto orgoglioso di questo prestigioso riconoscimento, perché premia un’azienda italiana che fa ricerca e produce in Italia e che, per la qualità e l’elevato grado di innovazione dei suoi prodotti è sinonimo di alta tecnologia italiana, apprezzata in tutto il mondo".

Esaote, nata dal nulla all’inizio degli anni ’80 è diventata in pochi anni un gruppo leader a livello internazionale nella diagnostica medica per immagini, grazie a forti investimenti in ricerca e sviluppo e ad un intenso lavoro di squadra che hanno permesso di lanciare numerose innovazioni tecnologiche sul mercato.

Biomedicale, un settore in crescita. Il settore biomedicale è sicuramente uno dei campi più promettenti del business del futuro. Ma cosa produce un'azienda come Esaote? Approfondiamo la questione cercando di superare i numerosi dubbi e la confusione con altri domini che a volte porta fuori strada.

Ecco una definizione molto puntuale estratta da Wikipedia:

"L'ambito della strumentazione biomedica si occupa della progettazione, sviluppo, realizzazione e test di dispositivi meccanici e/o elettronici da applicare in ambito clinico, o altrimenti come ausilio all'attività di ricerca nelle scienze biologiche e fisiologiche".

La strumentazione biomedica può essere suddivisa in tre categorie principali:

diagnostica
terapeutica
riabilitativa


Sebbene non esista una distinzione netta fra i tre campi, è opportuno operare tale suddivisione per un'analisi più sistematica dell'argomento e perché si tratta di una distinzione centrata sulla figura del paziente e sulle sue esigenze.

Strumentazione diagnostica
Nella seguente categoria sono incluse per lo più le apparecchiature utilizzate in medicina nucleare e radiologia che sfruttano tecniche di imaging a scopo diagnostico.

L'ambito clinico è quello a cui si possono riferire primariamente le attività di Esaote. Sono presenti poi altri due tipi di prodotti molto evoluti.

Strumentazione terapeutica
In questa sezione troviamo tutti quei dispositivi, elettrici o meccanici, di supporto all'attività terapeutica del paziente o che costituiscono il perno della terapia stessa.

Alcuni esempi sono il pacemaker, le valvole cardiache artificiali, i cardioversori e defibrillatori, il dializzatore, il cuore artificiale, la macchina cuore polmone per circolazione extracorporea, i neurostimolatori, gli apparecchi acustici e molti altri ancora: darne un elenco esaustivo sarebbe proibitivo e privo di senso, dal momento che di continuo nuovi apparecchi vengono impiegati in specifiche terapie, o gli stessi apparecchi esistenti modificati vengono adoperati per nuove terapie.

Si tratta di dispositivi molto delicati che necessitano di un costante controllo in quanto, a differenza della categoria precedente, spesso si ha a che fare con energie molto superiori a quelle utilizzate in campo diagnostico e che entrano in diretto contatto col paziente, interagendo direttamente con esso o alterandone alcuni parametri fisiologici e/o fisici.

Strumentazione riabilitativa
L'ultima sezione di cui ci occupiamo comprende la strumentazione utilizzata a fini riabilitativi: sebbene questa sezione abbia molto in comune con la precedente, anzi spesso i due campi vengono considerati simili, è bene distinguere tali dispositivi in quanto siamo spesso di fronte a macchine che mirano a modificare un parametro fisiologico, fisico o meccanico del paziente al fine di favorirne il recupero e la piena autonomia nel funzionamento.

Sono quindi per lo più soluzioni temporanee che non si limitano semplicemente a fornire un supporto terapeutico, ma hanno obiettivi più ambiziosi.

Bisogna comunque sottolineare che sovente questi dispositivi, come nel caso delle protesi, pur cercando di integrarsi pienamente nei processi metabolici e meccanici, possono talora rimanere in modo permanente nel corpo dell'ospite, o possono altre volte essere riassorbiti dall'organismo.

Tra questi possiamo annoverare ad esempio le protesi, gli organi artificiali, le macchine pneumatiche per il recupero post-traumatico e molti altri ancora.

La salute dell'uomo al primo posto: la filosofia di Esaote. Sicuramente questo settore emergente ad alto contenuto tecnologico è destinato a guadagnare sempre più consensi, in quanto come dimostra il premio assegnato ad Esaote, la sensibilità verso chi produce non solo per interesse economico ma anche per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone sta cambiando la prospettiva con cui si guarda al business.

Etica nel business. Business in cui la componente etica assume sempre più rilevanza, trasformando un'attività imprenditoriale in un'occasione per fare qualcosa di utile a livello sociale, rinunciando a volte ai profitti facili pur di tutelare il cliente e rispettare la propria mission.

Business ethics in Corporation 2.0

Il caso Toyota. Un esempio recente è stato il caso Toyota: come avrete sentito nei tg dei giorni scorsi, le auto ibride dell'azienda giapponese (sopratutto il modello Prius) presentavano problemi ai freni.

Ebbene, Toyota dimostrando grande serietà, ha preferito ritirare dal mercato le vetture difettose, accollandosi anche le spese di riparazione, il tutto a discapito degli azionisti e a favore dei consumatori. Mossa che però non è piaciuta al mondo degli affari che sembra non aver recepito a fondo l'importanza del gesto.

Se voleste soffermarvi sui fatti che hanno interessato la Toyota, sul blog di Valerio Tiranti troverete un'analisi molto sintetica ma precisa della situazione. Quel che conta è aver compreso come al giorno d'oggi le aziende che vogliono avere successo non possono esimersi dal considerare l'etica come elemento fondante in grado di fornire quel qualcosa in più per distinguersi e guadagnarsi la fiducia dei clienti.

Per il momento è tutto. A presto!

Credits

2 commenti:

simon ha detto...

A proposito del made in Italy, si parla sempre molto (a ragione) delle cosidette 4A (arredamento, automazione, abbigliamento, agroalimentare) ma si dimentica la buona posizione che il nostro Paese occupa nell' industria biomedicale, grazie ad una miriade di piccole imprese e punte di diamante come Esaote!

Satta Matka ha detto...

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