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giovedì 22 novembre 2007

Ecco come vivremo nel 2030

Intelligenza artificiale, robot di plastica e una "super rete" sempre accesa e sempre collegata saranno le caratteristiche della nostra vita quotidiana nel 2030, visto che la crescita esponenziale dello sviluppo tecnologico modifica radicalmente molti aspetti della vita umana. L’essere umano potrebbe vivere fino a 130 anni.

Queste sono soltanto alcune delle sensazionali rivelazioni di un importante rapporto presentato ieri a Bruxelles. Scritto da Ray Hammond, futurologo e scrittore di fama mondiale, The World in 2030 dà un’idea di quella che sarà la vita in quel periodo e del ruolo che la tecnologia giocherà nei prossimi venticinque anni.

L’obiettivo di questo rapporto, commissionato da PlasticsEurope, è quello di individuare le forze trainanti che potranno caratterizzare i prossimi decenni, per poi proiettarle nel 2030. Una cosa è certa: gli enormi cambiamenti di cui siamo stati testimoni dagli anni Ottanta in poi non si fermeranno, anzi subiranno una grossa accelerazione, tanto che per certi versi la nostra vita nel 2030 sarà completamente diversa da quella attuale.
Ecco alcune scoperte di cui parla il rapporto. La potenza dei processori informatici aumenterà ancora più rapidamente, tanto che i computer nel 2030 saranno almeno mezzo milione di volte più potenti di quelli attuali (Legge di Moore). Questi sviluppi prenderanno forma grazie ai progressi della nanotecnologia che utilizza i polimeri nei chip. Entro il 2030, una rete Internet potente abbastanza da accogliere un trilione di dispositivi rendendo possibile il concetto del «sempre acceso, sempre collegato». Le tecnologie Radio Frequency Identification (Identificazione a radio frequenza) e i sensori senza fili consentiranno di localizzare e di controllare costantemente i movimenti di esseri umani, animali, merci e quant’altro. Il controllo elettronico a distanza, gestito da dispositivi e componenti in plastica, permetterà agli elettrodomestici di massimizzare i flussi di energia in qualsiasi momento, con una conseguente riduzione delle emissioni di gas serra.
La "super rete" del futuro permetterà di provare esperienze multisensoriali, inclusa la stimolazione olfattiva e gustativa. Nel 2030 sarà possibile arrivare ad una grande intelligenza artificiale (IA) quando le macchine dotate del software necessario saranno in grado di superare il "Test di Turing", ossia di sostenere una conversazione complessa con un essere umano. Le personalità software entreranno a far parte della nostra vita quotidiana come assistenti personali e compagni virtuali all’interno di dispositivi mobili. Esse impareranno a conoscerci, a provare emozioni e comunicheranno con noi mediante auricolari e segnali inviati alla retina da occhiali speciali. Nel 2030, un miliardo di individui avrà 65 anni o più.

Ci sarà una rivoluzione nel campo della medicina. La mappa del DNA personale, dei farmaci efficaci per la nuova terapia genetica e la ricerca staminale faranno sì che la medicina possa prevenire le malattie e prolungare la vita. Le condizioni atmosferiche nel 2030 saranno molto probabilmente estreme. La soluzione per la crisi energetica sarà quella di sfruttare fonti di energia naturale e pulita (solare, eolica, del moto ondoso e geotermica).
In definitiva, come avete potuto constatare da questo articolo, ci saranno delle vere e proprie rivoluzioni in molti settori, anche se avranno il loro prezzo - es. problemi di natura etica e morale: fino a che punto la scienza guiderà le nostre azioni, influenzerà le nostre esistenze? Sapremo mantenere una certa autonomia o dipenderemo in tutto e per tutto dagli automi? Abbiamo il diritto di cambiare il DNA e quindi il destino dell'individuo? - Spero che voi mi aiuterete a dare una risposta a questi inquietanti interrogativi.

2 commenti:

gigicogo ha detto...

Sempre che non ci autodistruggiamo prima :-(

Andrea Bichiri ha detto...

Spreriamo proprio di no..

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