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mercoledì 30 aprile 2008

Presto i computer dialogheranno con l'uomo


Semaine: questo è il nome di un innovativo progetto internazionale che vede coinvolti il Centro tedesco per l’intelligenza artificiale Dfki, l'Imperial College di Londra, l'Università di Parigi 8, l’Università olandese di Twente, l’Università tecnica di Monaco e la Queen’s University di Belfast.

Secondo i promotori dell'iniziativa entro 20 anni sarà possibile dialogare con i computer che si trasformeranno profondamente nell'arco dei prossimi due decenni.

Primo obiettivo del progetto è costruire un sistema chiamato Sensitive Artificial Listener (Sal), in grado di percepire, analizzare e interpretare le espressioni dell'uomo fornendo risposte in base a questi comportamenti non verbali. Tra i grandi cambiamenti in arrivo, uno dei principali riguarderà il modo in cui gli utenti si pongono nei confronti del computer: "oggi - osservano i responsabili del progetto - quando utilizziamo la tecnologia adottiamo uno stile di comunicazione calibrato sulla macchina. In futuro, grazie a progetti come Semaine, svilupperemo tecnologie che permetteranno di dare alla comunicazione fra uomo e macchina una connotazione più umana".

Qui trovate tutte le informazioni su Semaine: http://www.semaine-project.eu/

Per i più esigenti riporto anache la descrizione in inglese del progetto:

"The aim of the SEMAINE project is to build a Sensitive Artificial Listener – a multimodal dialogue system with the social interaction skills needed for a sustained conversation with a human user. The system will emphasise “soft” communication skills, i.e. non-verbal, social and emotional perception, interaction and behaviour capabilities. The Sensitive Artificial Listener paradigm involves only very limited verbal capabilities, but has been shown to be suited for prolonged human-machine interaction. In this paradigm, we will build a real-time, robust interactive system perceiving a human user's facial expression, gaze, and voice, and engaging with the user through an Embodied Conversational Agent's body, face and voice. The agent will exhibit audiovisual listener feedback in real time while the user is speaking, and will take the user's feedback into account while the agent is speaking. The agent will pursue different dialogue strategies depending on the user's state; it will learn to interpret the user's non-verbal behaviour and adapt its own behaviour accordingly".

Credits: l'immagine del post è di Stephanos Neofytidis

mercoledì 23 aprile 2008

Nuove frontiere: Google finanzia la mappatura del DNA

Dopo aver finanziato lo scorso Novembre con 10 milioni di dollari la start-up 23andMe, ora Google ci riprova. La multinazionale ha investito per la seconda volta in pochi mesi in un’azienda specializzata nel mappare il Dna e il settimanale Businessweek ipotizza l'arrivo di un motore di ricerca anche per i geni.
A fondare la società era stata la moglie di Sergey Brin (uno dei creatori dell’impero Google), Anne Wojcicki, che a “soli” 999 dollari, offriva uno screening genetico completo del proprio DNA.
Pochi giorni fa l’azienda di Mountain View ha acquistato una grossa quota, finora mantenuta segreta, anche della Navigenics, specializzata sempre nei test genetici.
Che l’intenzione sia di andare oltre alla semplice partecipazione agli utili lo si deduce dalle parole di Andrew Pederson, portavoce di Google:

"Siamo interessati - ha dichiarato - a supportare tutte le aziende che appoggeranno la nostra missione cioè organizzare le informazioni del mondo e renderle accessibili a tutti. Da queste compagnie verrà un gran numero di informazioni ed è importante per noi esserne coinvolti adesso, nelle prime fasi".

L'obiettivo è quello di proseguire sulla strada tracciata dal primo progetto. Gli utenti che si iscrivono a 23andMe (il servizio è attualmente disponibile solo negli Stati Uniti) riceveranno una vera e propria consulenza medica. Basta pagare, e l’azienda decodificherà il vostro DNA per dirvi chi siete, da dove venite e forse anche dove andate. La mappa del Dna contiene infatti informazioni di ogni tipo, dalla provenienza genealogica e geografica della vostra persona fino al tipo di malattie che potreste trovarvi ad affrontare per predisposizione. E poi, anche tutto quello che avete ereditato dalle generazioni precedenti.

Ci sono altre aziende che forniscono servizi simili già in attività, ma nessuna che offra quello che 23andMe si prepara a lanciare: il social networking alla Myspace e Facebook et similia, basato sul codice genetico. Gli utenti del sito potranno paragonare il proprio DNA e scegliersi secondo il proprio bagaglio genetico piuttosto che in base ad affinità elettive e culturali.

Come potrebbe reagire una persona alla notizia che ha ereditato la predisposizione a contrarre un certo tipo di malattia cardiovascolare da sua madre ? Come vi sentireste se il vostro DNA raccontasse che vostro padre ha geni tipicamente tedeschi e occhi azzurri, dopo aver vissuto una vita convinti del contrario ? Accettereste di buon grado l’idea che vostro figlio di 2 anni ha ereditato da voi la predisposizione alla particolare condizione x ?

Anche dal punto di vista etico ci sarebbe molto da discutere.

A tentar di fugare ogni dubbio ci prova, un po’ ironicamente la stessa azienda, il cui nome deriva dalle 23 coppie di cromosomi che definiscono il DNA di ogni individuo, dichiarando nella sulla homepage: "Don’t! panic. We’re here to help you".

Sembra, infatti, che il loro lodevole impegno sia essenzialmente rivolto a portare la gente verso una maggiore consapevolezza dei propri tratti genetici attraverso le tecnologie più innovative. Come si legge sempre sul sito sembra che uno degli obiettivi cardine (le operazioni sono iniziate da poco) sia di creare un social network fondato non solo su interessi condivisi, ma su basi scientifiche come i tratti comuni del DNA: altro che Web 2.0…qui potremmo parlare a ragione di DNA 2.0!

La Rete si configura dunque come punto di sintesi ideale per gestire in maniera rapida e razionale i dati che progressivamente verranno acquisiti da 23andMe sui propri clienti. Ancora una volta Google cammina sul filo del rasoio per quanto riguarda la questione privacy, che comunque, secondo dichiarazioni ufficiali è una delle priorità sulle quali la società intende lavorare.

Se desiderate approfondire l’argomento, Wired, il mensile sulla tecnologia più diffuso e influente negli States, propone qui un’anteprima del lungo articolo che ha dedicato all’azienda nel Dicembre scorso.

venerdì 18 aprile 2008

Veneto Expo 2008


Segnalo a tutti un evento assolutamente da non perdere: il Veneto Expo 2008. Per chi non potesse venire di persona è prevista anche la diretta video del convegno all'indirizzo: http://venetoexpo.regione.veneto.it/

Sede Parco Scientifico Tecnologico VEGA - Padiglione Antares - Via delle Industrie n° 15 - Marghera VE. L' evento è articolato in due giorni, il primo dedicato alle presentazioni di esperti nel settore della comunicazione digitale per la PA e il business. Il secondo invece, dal tono decisamente più informale è rivolto ai bloggers.

Programma 18 Aprile:
Mattina dalle ore 9.15 alle ore 13.30 - Convegno: “L’innovazione tecnologica e la comunicazione unificata”
chairman e moderatore: Gianluigi Cogo (Direzione Sistema Informatico di Regione Veneto)

9.15 Presentazione e saluto di Massimo Colomban (Presidente Parco Scientifico Tecnologico di Venezia)
9.30 Presentazione e saluto di Fabio Gava (Assessore alle Politiche dell’Innovazione di Regione Veneto)
9.40 Venice connected, la citta digitale - Michele Vianello (Vice sindaco comune di Venezia)
10.00 L’innovazione tecnologica, un opportunità per i servizi ICT - Bruno Salomoni (Dirigente Regionale della Direzione Sistema Informatico)
10.15 Il progetto OVERnetwork - Massimo Tormena (Centro Tecnico della Direzione Sistema Informatico di Regione Veneto)
10.30 VSIX: Il NAP del NordEst - prof. Stefano Merigliano (Prorettore con delega all’Informatica Università degli Studi di Padova)
10.45 Comunicazione integrata scenari possibili e scenari futuri - Gianfranco Ulian (Siemens Enterprise Communications)
11.00 Coffee Break
11.15 Collaborazione 2.0 - Luciano Cassani (Cisco Systems Italia)
11.30 Il valore della comunicazione unificata a supporto dei processi - Pasquale D’Agnese (Microsoft Italia)
11.45 La system integration sull’Unified communication - Enrico Albertin (Hp Italia)
12.00 SpagoWorld: realizzare soluzioni di integrazione e interoperabilità - Antonio Majori (Engineering Ingegneria Informatica)
12.15 I nuovi modelli di comunicazione basati sull’interattività con il cittadino utente - Luca Conti (esperto di comunicazione e cultura digitale)
12.40 La cultura digiale come volano per l’innovazione - Giuseppe Granieri (esperto di comunicazione e cultura digitale)
13.10 Premiazione miglior Mash-up della Intranet Regionale. Premia Loris Costantini (Segretario Regionale agli Affari Generali)
Pomeriggio dalle ore 16.30 alle ore 20.00 Convegno a cura di MDM (Metadistretto Digital Mediale)
16.30 Saluti Presidente MDM, Massimo Colomban
17.00 Progetti approvati e nuova progettualità del Metadistretto DM, Dario Bovo
17.20 Presentazione dell’incubatore H-farm, R. Donadon: H-company: Zooppa e H-Play
18.00 Tavola rotonda “Nuova imprenditorialità e mercati globali nel settore digitalmediale” in videoconferenza con BAIA Business Assotiation Italy America da Sylicon Valley, partecipa R.Boyle (Us Embassy), Marco Marinucci (Google) Luca Conti, Ruggero Frezza.
19.30 Interventi degli sponsor dell’MDM (La convergenza fisso-mobile – L’innovazione tecnologica “semplice” alla portata di tutti - Edy Tessarotto)
20.00 Buffet e musica

Programma 19 Aprile

Veneto Barcamp (per le iscrizioni utilizzare l'apposito wiki)

Quest’anno il Barcamp si svolgerà di sabato e, probabilmente su due sedi.
Il tema proposto è il microblogging e Twitter ma, essendo un evento informale, sono implicite e accettate tutte le proposte.

Partecipate numerosi!

mercoledì 9 aprile 2008

Scuola 2.0: in arrivo le bacheche virtuali

Dal prossimo Aprile gli studenti del Politecnico di Torino diranno addio alle vecchie e colorate bacheche di carta. Quest'ultime saranno sostituite da moderni schermi interattivi, con i quali gli studenti comunicheranno solo attraverso i linguaggi del presente e del futuro: bluetooth, sms, wi-fi.

Sono le “bacheche virtuali”, il cui primo prototipo verrà installato all'Università piemontese.

“E’ un altro segno del mobile campus, l’università mobile del futuro”, ha detto in conferenza stampa il rettore dell’ateneo Francesco Profumo. “Dal prossimo anno arriveranno studenti che sono nati nell’era di Internet e dei telefonini: hanno sempre vissuto a stretto contatto con le nuove tecnologie. Loro comunicano in modo diverso e noi dobbiamo adeguarci, a partire dalle infrastrutture”.
La nuova bacheca virtuale è un gioiellino che nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Torino Wireless e la società di investimenti EXITone ed è stata concretamente realizzata da due aziende torinesi, Seac02 (nata all’interno dell’incubatore del Politecnico) e Rivetti Grafica.
Per usare una terminologia cara a Internet, la versione presentata alla stampa è ancora in fase “beta”: offre poche funzioni base e mostra un’interfaccia dall’aspetto piuttosto asettico (soprattutto se paragonata con la giungla di annunci di carta delle vecchie bacheche), con tanti finti post-it gialli messi in fila su uno schermo rettangolare. Ma le sue potenzialità sono già molto chiare.Studenti e bacheche dialogheranno solo attraverso dispositivi mobili. Con un telefonino (o un qualsiasi altro strumento) dotato di tecnologia bluetooth si potranno consultare gli annunci o inserirne di nuovi: più avanti il servizio verrà ampliato agli sms (prima) e alla tecnologia wi-fi (dopo).

Alla fine sarà possibile visionare e modificare i contenuti anche a centinaia di chilometri di distanza.“L’obiettivo è di installare dieci nuove bacheche virtuali entro l’inizio del prossimo anno accademico”, spiega Profumo, “sostituendo definitivamente quelle vecchie di carta”.
Prima però bisognerà risolvere alcuni problemi. Scegliere e affinare le categorie di annunci disponibili, per esempio: anche con la collaborazione degli studenti stessi, tramite un forum su Internet. E trovare un modo per permettere l’accesso a chi studente non è ma vorrebbe semplicemente pubblicare l’annuncio di una festa in discoteca o di una camera disponibile in affitto.

Per ragioni di sicurezza, le bacheche virtuali nascono infatti come uno strumento riservato agli studenti: il software del servizio va a controllare negli archivi del Politecnico e permette solo ai loro telefonini di caricare e scaricare annunci. L’accesso agli estranei è vietato. L’idea è quella di aprire un canale attraverso il quale si potranno pubblicare anche inserzioni dall’esterno, senza però entrare in contatto diretto con le bacheche.Ma i piani futuri della Seac02 sono ancora più ambiziosi. Le bacheche virtuali potranno infatti essere vendute anche ad altre università (il costo previsto si aggira intorno ai due/tremila euro a pezzo) e si guarda con interesse pure al mercato business privato.
“In fondo le bacheche non devono mica essere tutte uguali”, dice Profumo. “Possono essere utilizzate in vario modo: le nostre del Politecnico si differenzieranno per contenuti, a seconda di dove saranno collocate”.Sotto vari aspetti, l’influenza di Internet appare evidente. C’è il lato relazionale figlio dei social network, con gli studenti che potranno utilizzare le bacheche per intrecciare nuove forme di comunicazione.
C’è una manifesta apertura al mondo della pubblicità, che non potrà che guardare con interesse a uno strumento che ottimizza il meccanismo di annunci e inserzioni all’interno di un campus da centomila studenti.

E c’è anche un pizzico di digital divide, visto che diventa praticamente obbligatorio, o quantomeno consigliato, avere un dispositivo bluetooth. In più, c’è una strizzata d’occhio allo user-generated content. Perché se a prima vista il prototipo della bacheca appare esteticamente davvero freddino, chissà che a vivacizzarlo non siano proprio gli studenti. Soprattutto se verranno forniti loro gli strumenti adatti, a partire da quelle funzioni per caricare messaggi audio e video di cui si è parlato in conferenza stampa. Allora si potranno immaginare annunci video in cui ad esempio uno studente cerca dei compagni di stanza o mette in vendita una moto usata mostrando direttamente l’alloggio e il veicolo. Persino le bacheche universitarie, insomma, si stanno aggiornando al linguaggio di YouTube e del Web 2.0.

Da: La stampa-tecnologia Luca Castelli

martedì 1 aprile 2008

Web Semantico e business aziendale


A meno di una settimana dal lieto evento, vorrei condividere con tutti i lettori del blog una grande gioia: la laurea in Scienze della Comunicazione con il punteggio di 105/110.
Dopo tanti sforzi, finalmente ho coronato il mio sogno e sono riuscito a portare a casa l'agognato pezzo di carta.

La mia tesi aveva come obiettivo quello di analizzare il rapporto tra Web Semantico e business aziendale e dimostrare come quest'ultimo possa aprire nuovi ed interessanti scenari a livello imprenditoriale. Per chi volesse approfondire è possibile scaricare l'abstract nella sezione dedicata alle tesi sull'Information Technology e le nuove tecnologie del sito Assinform (L'associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende ICT italiane).
L'argomento è sicuramente molto attuale e stimolante.
Secondo il suo “inventore”, Tim Berners Lee, che coniò per la prima volta questo termine in un articolo apparso sulla rivista “Scientific American” nel 2001, il Semantic Web è :

Un’estensione della rete Internet attuale, in cui alle informazioni è dato un senso definito, un significato, migliorando in questo modo la cooperazione tra computer e persone”.

Non sappiamo quanto ci vorrà perchè il Web Semantico diventi realtà, quel che è certo è che ci sono già parecchie aziende che stanno investendo su questa tecnologia. Ad esempio:

HP: dispositivi che si autodescrivono es. stampanti riconosciute dal nostro notebook o PDA;
Nokia: nuovi servizi di telefonia mobile personalizzati, diversi per ogni apparecchio;

Google: Open Directory Project - classificazione pagine Web secondo decine di migliaia di categorie;

Philips: sviluppo ontologie per indicizzazione contenuti multimediali (guida programmi televisivi, film, video e canzoni).

Renault: gestione della documentazione relativa alle riparazioni e alla diagnostica dei problemi sulle autovetture.

Questi sono solo alcuni esempi. Altre imprese stanno concentrando le loro risorse finanziarie in questo campo. Presto la vita degli utenti migliorerà grazie a queste applicazioni. Il Web Semantico, se ben sfruttato, porterà cambiamenti inimmaginabili fino a poco tempo fa. Basterà evitare di correre troppo per non rischiare di compromettere tutto il lavoro svolto fin qui.

Io sono abbastanza fiducioso. E voi che ne pensate?
 
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