Leggo dal blog di Comunitazione.it http://www.comunitazione.it/ctablog/ctablogpost.asp?id_ctablog=30
una rassicurante notizia riportata anche dall'amico Antonio Lieto su http://rasputinstarec.blogspot.com/2007/10/workshop.html.
In poche parole la nuova legge sull'editoria dovrebbe rimanere invariata per quanto riguarda i blog. Almeno dalle dichiarazioni rilasciate dal Ministro delle Comunicazioni Gentiloni e dall'onorevole Landolfi a un convegno tenutosi ieri all'Università di Salerno.
Ecco il testo: Landolfi considera il ddl Levi-Prodi qualcosa di velleitario: “Non possiamo pensare di regolamentare Internet al pari della Cina, che ha un basso tasso di democrazia interna”, dice. Il Ministro Gentiloni esprime pareri non dissimili: “Un qualsiasi blog, con una partecipazione elevata, non consente forme di controllo tipiche della carta stampata. La definizione riguardante l’iscrizione al Registro degli operatori di Comunicazione lascia diversi gradi di incertezza normativa”.
Secondo il Ministro la situazione dovrebbe restare invariata: obbligo di registrazione soltanto per le testate periodiche on-line; per i blog è impensabile avere un controllo sugli scritti al pari di un direttore di un prodotto editoriale, vista la possibilità di centinaia di commenti al giorno. In questa settimana il Sottosegretario Levi è atteso per un’audizione alla Commissione Cultura della Camera, al fine di sbloccare questa irritante situazione.
4 commenti:
non credo ci siano reali pericoli di questo genere. anche lo scorso anno è uscita questa storia che, come succederà quest'anno, non ha portato a nulla di fatto. Ora tu pensa se l'Italia instaurasse una politica della rete basata su questi concetti di monitoraggio, a livello internazionale come lo spiegherebbe? La domanda da farsi però è, sono veramente "distratti e leggeri" quando fanno queste proposte di legge o ogni volta ci provano?
Temo purtroppo che la seconda ipotesi abbia qualche fondamento..forse non vogliono chela gente esprima liberamente ciò che pensa perchè potrebbe causare un terremoto politico (vedi effetto Grillo).
Mi dispiace ma non sono appassionato a questa diatriba, ho colto l'invito a leggere i tuoi articoli ma, non sono appassionato al tema.
Spero non venga presa come supponenza o puzza sotto il naso ma è solo una considerazione dovuta alla maturità.
Ci aveva già provato il governo Dalema. Credimi è tutta fuffa. C'è l'Europa, per fortuna, e cazzate del genere non hanno nessun senso. Sarebbero in contrasto con normative sovranazionali.
Ciao e grazie dell'invito
Figurati. Quale supponenza. Sinceramente anch'io non ho dato troppo peso alla notizia però mi sembrava giusto dire la mia su un argomento, se vogliamo, "scottante". Un'occasione per esprimere le mie idee riguardo alla libertà di espressione e al diritto a manifestare il proprio pensiero, che dovrebbero essere alla base di un Paese democratico. Ovvio poi che norme europee tutelano questi diritti. Ma la mia voleva essere una provocazione per vedere fino a che punto la blogosfera ha la capacità di unirsi per difendere un valore comune.
Posta un commento