

Riflessioni sul legame tra azienda e conoscenza



Figura_2 - Facebook connect and Mobnotes service integration

Figura_3 - Twitter live status on Mobnotes





La scorsa settimana ha chiuso con un successo senza precedenti il Rome Camp 2008. L'evento, organizzato dall'Università Roma Tre con la collaborazione del Comune di Roma, ha coinvolto bloggers e professionisti del mondo della comunicazione e dei media.
Per chi non fosse stato presente a questo indirizzo - http://romecamp.ilcannocchiale.tv/ - è possibile gustarsi tutti gli interventi più significativi, dalla seduta plenaria alle battute finali.
Durante la manifestazione sono state fatte alcune interviste di rilievo con personaggi di spicco nell'ambito della blogosfera.
Uno dei dibattiti che ha catturato maggiormente l'attenzione degli addetti ai lavori è stato sicuramente quello in cui tre specialisti del settore (Alessio Jacona, Marco Camisani Calzolari e Matteo Brunati) si confrontavano sulle prospettive economiche del web 2.0, che qui vi ripropongo in versione integrale:
In particolare, Marco, ha sottolineato una certa resistenza e opposizione più o meno velata al cambiamento da parte delle gerarchie aziendali. Soltanto pochi manager illuminati, secondo lui, sono consapevoli dei vantaggi insiti nell'utilizzo delle tecnologie del nuovo web.
Social Networks, Blog, User Generated Content e On-line Advertising (come precisa Jacona) vengono presi in considerazione solo dopo aver speso gran parte del budget a disposizione per le forme di marketing e pubblicità tradizionali.
Un grave errore, per tutti i tre i partecipanti al vivace scambio di idee, sottovalutare le nuove opportunità offerte dalla rete. Tuttavia come ribadisce Calzolari, permane una sorta di diffidenza dei dirigenti che spesso sono spaventati dalle possibili conseguenze legate alla privacy e alla sicurezza dell'azienda. Tanto da rivolgersi al responsabile delle questioni legali per chiedere il da farsi. Da queste considerazioni è nato anche un libro: Impresa 4.0, Marketing e Comunicazione digitale a 4 direzioni.
Pigrizia? Scetticismo? Scarsa conoscenza delle dinamiche di comunicazione sociale e dei media digitali? Oppure figli di una cultura che non vuole cedere alle relazioni di tipo orizzontale per paura di perdere il controllo della situazione? Voi che ne pensate?


Figura_2 : Nuove modalità di diffusione della conoscenza scientifica in SciVee
L'unica barriera in grado di annullare questo effetto positivo potrebbe essere l'eccessiva lunghezza dei video e/o la loro complessità. Se in un primo tempo questo rischio era molto elevato, ora però SciVee si sta muovendo per semplificare al massimo i suoi contenuti, in modo da raggiungere più persone possibili e non trasformarsi in uno strumento di nicchia fruibile soltanto dagli scienziati.



Figura 1 - Medpedia search categories

Figura 2 - The Power of Crowdfunding
A garanzia dei propri investimenti va detto che è possibile monitore i risultati degli studi sostenuti con il proprio contributo (così da avere la certezza che le cifre donate non vengano sprecate o mal impiegate).
Socializzare e condividere. Infine bisogna ricordare alcuni esperimenti nell'ambito dei social networks che stanno raccogliendo i primi frutti a livello scientifico. L'adozione di strumenti consolidati come Research Gate e Prometeonetwork e la nascita di nuovi progetti volti a favorire il dialogo tra mondo accademico e industria, come l’italiano Biott, non possono che costituire una riprova del successo che questi approcci stanno dimostrando (vedi Panorama).





Ecco un articolo molto interessante che mi ha colpito e fatto riflettere sugli scenari economici del futuro:
A Settembre l’editore tedesco Bertelsmann pubblicherà un libro con le 50mila voci più popolari dell’enciclopedia online.

Il governo Sarkozy ha deciso di fare sul serio per tutelare i diritti d'autore in campo musicale.