Questa volta Google ha superato sè stessa. Dopo averci regalato il software Earth con cui ammirare i bellissimi paesaggi terrestri, ora ci permette di esplorare l'universo. Ciò sarà possibile con Google Sky, l'ultima scommessa dell'azienda statunitense, un programma in grado di rappresentare con un'accuratezza senza precedenti tutte le meraviglie dello spazio.
Da oggi la Via Lattea, la galassia di Andromeda e le nebulose più remote sono per tutti a pochi click di mouse di distanza grazie al nuovo progetto del colosso califoniano.
La novità è stata svelata due giorni fa. Si tratta di un potenziamento del noto programma che fornisce una visuale in 3D della superficie della Terra. Usufruendo della modalità Sky, attivabile selezionando una piccola icona, si può zoomare sulle immagini dettagliate di 100 milioni di stelle e 200 milioni di galassie, avendo l'impressione di muoversi nello spazio più profondo.
Nel progetto c'è anche un pezzetto di Italia. Esso infatti è stato sviluppato dall'astronomo americano Carol Christian e dall'italiano Alberto Conti per il Space Telescope Science Institute di Baltimora, responsabile del telescopio Hubble. Oltre alle immagini del programma finanziato dalla Nasa, Sky utilizza circa un milione di fotografie provenienti da diversi centri di ricerca, tra cui lo Sloan Digital Sky Survey e l'Osservatorio Palomar del California Institute of Technology.
Nel progetto c'è anche un pezzetto di Italia. Esso infatti è stato sviluppato dall'astronomo americano Carol Christian e dall'italiano Alberto Conti per il Space Telescope Science Institute di Baltimora, responsabile del telescopio Hubble. Oltre alle immagini del programma finanziato dalla Nasa, Sky utilizza circa un milione di fotografie provenienti da diversi centri di ricerca, tra cui lo Sloan Digital Sky Survey e l'Osservatorio Palomar del California Institute of Technology.
La via dello spazio era già stata intrapresa da Google nel 2006 quando con Google Mars e Google Moon aveva offerto agli utenti la possibilità di un volo virtuale sul pianeta rosso e sulla luna. Iniziative sugellate dallo Space Agreement Act del dicembre dello stesso anno, l'accordo con il quale l'agenzia spaziale degli Usa si è impegnata a fornire a Google le immagini più interessanti raccolte da Hubble. In ogni caso programmi che consentono di visitare l'universo esistono già: open source come Stellarium o software commerciali come Starry Night della Imaginova.
Microsoft comunque non sta a guardare e sta già progettando il World Wide Telescope, sistema simile a Sky. Secondo il tecnico geospaziale di Google, Ed Parsons, intervistato ieri dalla Bbc, "le altre applicazioni" si rivolgono a un pubblico con competenze scientifiche più sviluppate, mentre noi, anche senza prevedere conseguenze economiche dirette, siamo interessati al mercato di massa".
I presupposti non mancano: se l'inquinamento luminoso sta rendendo sempre più difficile vedere il cielo notturno e i corpi celesti, essi sono uno spettacolo ancora capace di emozionare e lasciare a bocca aperta. Google Sky, su cui per ora sono state immesse 125 immagini, sarà corredato da guide astronomiche, animazioni sulle fasi lunari e la vita delle stelle. Ogni astronauta potrà poi segnare sulla propria mappa gli angoli di cielo preferiti.
I presupposti non mancano: se l'inquinamento luminoso sta rendendo sempre più difficile vedere il cielo notturno e i corpi celesti, essi sono uno spettacolo ancora capace di emozionare e lasciare a bocca aperta. Google Sky, su cui per ora sono state immesse 125 immagini, sarà corredato da guide astronomiche, animazioni sulle fasi lunari e la vita delle stelle. Ogni astronauta potrà poi segnare sulla propria mappa gli angoli di cielo preferiti.
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